Il fornaio Cunsolo non si ferma: Lavoro 12 ore al giorno, sono felice

Lavora senza sosta, ma gli sguardi e le parole delle persone a cui consegna la spesa gli danno la forza. È Matteo Cunsolo, fornaio di Parabiago (Mi), che dà il suo contributo in questa situazione di emergenza

25 marzo 2020 | 11:13
In questo periodo di emergenza, c'è chi non si ferma e lavora per il bene degli italiani. Sono i medici e gli infermieri; gli addetti nei supermercati e nelle farmacie. Ma anche uomini come Matteo Cunsolo, panificatore de La Panetteria di Parabiago (Mi), presidente dell'associazione Panificatori Confcommercio di Milano e provincia. Il 39enne non ha voluto fermarsi in questo periodo difficile, anzi, ha deciso di triplicare il suo lavoro per continuare a dare un servizio alla comunità: «Lavoro dalle 10 alle 12 ore al giorno, ma quello che ho provato, incrociando lo sguardo di alcuni anziani colmo di gratitudine che mi accoglie quando consegno il pane e la gioia dei bambini quando arrivo con la spesa a domicilio, non lo dimenticherò per tutta la mia vita».


Si comincia facendo il pane la mattina presto

Matteo Cunsolo si sveglia ogni mattina alle 5 per preparare il pane da consegnare, gratuitamente, a domicilio. Una volta terminata la lavorazione e la produzione, inizia a preparare i sacchetti di generi di prima necessità da consegnare a domicilio, aiutato dalla mamma e dalla moglie. Le due figlie di 9 e 5 anni sono al sicuro a casa con il nonno.
Poi al pomeriggio Cunsolo si reca a fare la spesa per la materia prima e fino a tarda sera avvia l'organizzazione delle consegne, a seconda della zona, attraverso un apposito programma.

Questo il programma giornaliero di Cunsolo, così fitto perché le richieste sono praticamente triplicate da quando ha avviato la consegna dlla spesa a domicilio, senza costi aggiuntivi, chiedendo la collaborazione anche di Giovanni e Piergiuliano Di Rossi di "Parma a Tavola", realtà specializzata nella vendita di formaggi, salumi e prodotti tipici.

«Le richieste sono aumentate del 60%: dalle 20 della settimana del 10 marzo, a circa 60 attuali. Tant’è che per la consegna, per riuscire a soddisfare tutte le richieste entro le 13 di ogni giorno, abbiamo avviato la collaborazione con Assixto di Parabiago, una rete nazionale di servizi alla persona». Le richieste di spesa a domicilio riguardano tutte le fasce di età. Sono richiesti soprattutto pane, farina e lievito: «Segnale – spiega il fornaio – che in molti si preparano il pane a casa, oppure che fanno dolci anche per trascorrere il tempo, questo soprattutto per chi ha bambini».


Matteo Cunsolo con le cassette di pane

Sono cambiate anche le richieste di consumo: «Sono aumentate le richieste di torte da forno, crostate, ciambelle e croissant per la prima colazione: secondo me perché le famiglie hanno più tempo e trascorrono le prime ore del mattino assieme». Anche l’attività in negozio è mutata: la gente cerca di parcheggiare vicino alla bottega, prima di scendere indossa mascherina e guanti. In negozio le persone stanno molto meno, lo stretto necessario per ritirare la spesa, poche chiacchiere e stanno tutti a distanza di sicurezza.

«A mio parere, l’aumento delle richieste di spesa a domicilio è un segnale positivo - spiega Cunsolo - perché indica che le persone hanno acquisito maggiore consapevolezza delle indicazioni del Ministero di rimanere a casa».

«È un lavoro denso, impegnativo e forte al livello umano – conclude Cunsolo – che mi ha fatto molto riflettere sul valore delle relazioni, della comunità, del senso di collaborazione all’interno di uno stesso territorio».

Poi racconta di un episodio che l’ha particolarmente colpito: «Una signora pochi giorni fa ci ha chiamati per avere informazioni sulla spesa a domicilio, gratuita. Poi, è scoppiata in un pianto sconsolato al telefono. Ci ha spiegato che il pane non era per lei, ma per il suo vicino di casa, anziano che vive assieme alla moglie inferma e allettata e non può muoversi di casa. Si sono intensificati i rapporti di vicinato, la collaborazione tra condomini».

Di recente Cunsolo ha pubblicato un post in Facebook, in cui esorta a rimanere a casa, lanciando un monito: «Noi non ci fermiamo, non ci siamo mai fermati, anche in questo periodo di emergenza per assicurare, tutti i giorni, il pane fresco e croccante, assieme ad altri generi di prima necessità. Perché lo faccio? Per la passione, per la dedizione per il mio lavoro e per il senso di comunità, di condivisione e rispetto. Ma voi #restateacasa, alla spesa ci pensiamo noi: #uniticelafaremo».

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Alberto Lupini


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