Coronavirus, prezzo del grano Vola e sorpassa il petrolio
Gli effeti della pandemia si trasferiscono dai mercati finanziari a quelli dell'oro e dei prodotti agricoli: per il grano +6% del valore e alcuni Paesi chiudono le esportazioni. +2% anche per la soia
28 marzo 2020 | 11:42
Vola il prezzo internazionale del grano, che nell’ultima settimana ha registrato un ulteriore aumento del 6% alla borsa merci di Chicago. In Russia sono state limitate le esportazioni, dopo che la scorsa settimana le quotazioni del grano avevano raggiunto i 13.270 rubli per tonnellata, superando il petrolio degli Urali. E’ quanto emerge da un'analisi della Coldiretti alla fine della settimana al Chicago bord of trade (Cbot), il punto di riferimento mondiale delle materie prime agricole che secondo gli esperti continueranno a crescere.
Una preoccupazione che, secondo l'associazione, ha spinto la Russia a trattenere per uso interno parte della produzione di grano dopo essere diventata il maggior esportatore di grano del mondo mentre il Kazakistan, uno dei maggiori venditori di grano, ha addirittura vietato le esportazioni del prodotto. Si tratta di scelte che, sottolinea la Coldiretti, '«dimostrano come i governi si stiano concentrando sull'alimentazione delle proprie popolazioni mentre il virus interrompe le catene di approvvigionamento in tutto il mondo con timori di una crisi alimentare globale».
L’aumento del grano, osserva l'associazione, «è solo la punta dell’iceberg, con le tensioni che si registrano anche per il riso con il Vietnam, che ha temporaneamente sospeso i nuovi contratti di esportazione mentre le quotazioni in Thailandia sono salite ai massimi dall’agosto 2013». In aumento anche la soia, il prodotto agricolo tra i più coltivati nel mondo. Una tendenza all’accaparramento che è confermata anche in Italia, dove nell’ultimo mese di emergenza sanitaria sono praticamente raddoppiati gli acquisti di farina (+99,5%) , sono saliti del 47,3% quelli di riso bianco e del 41,9% quelle di pasta di semola (analisi Coldiretti su dati Iri nelle ultime 5 settimane al 22 marzo 2020).
Fonte: ADNKRONOS
Coltivazione di grano
In controtendenza al crollo fatto registrare dai mercati finanziari, la corsa a beni essenziali sta facendo aumentare le quotazioni delle materie prime agricole, con i contratti future per consegna a maggio del grano che, sottolinea la Coldiretti, sono aumentate di circa il 6%, mentre la soia è salita di circa il 2% e il mais ha incrementato il valore dello 0,7% durante l’ultima settimana. Gli effetti della pandemia, spiega Coldiretti, si trasferiscono dunque dai mercati finanziari a quelli dei metalli preziosi come l’oro fino alle produzioni agricole la cui disponibilità è diventata strategica con le difficoltà nei trasporti e la chiusura delle frontiere ma anche per la corsa dei cittadini in tutto il mondo ad accaparrare beni alimentari di base dagli scaffali di discount e supermercati.Una preoccupazione che, secondo l'associazione, ha spinto la Russia a trattenere per uso interno parte della produzione di grano dopo essere diventata il maggior esportatore di grano del mondo mentre il Kazakistan, uno dei maggiori venditori di grano, ha addirittura vietato le esportazioni del prodotto. Si tratta di scelte che, sottolinea la Coldiretti, '«dimostrano come i governi si stiano concentrando sull'alimentazione delle proprie popolazioni mentre il virus interrompe le catene di approvvigionamento in tutto il mondo con timori di una crisi alimentare globale».
L’aumento del grano, osserva l'associazione, «è solo la punta dell’iceberg, con le tensioni che si registrano anche per il riso con il Vietnam, che ha temporaneamente sospeso i nuovi contratti di esportazione mentre le quotazioni in Thailandia sono salite ai massimi dall’agosto 2013». In aumento anche la soia, il prodotto agricolo tra i più coltivati nel mondo. Una tendenza all’accaparramento che è confermata anche in Italia, dove nell’ultimo mese di emergenza sanitaria sono praticamente raddoppiati gli acquisti di farina (+99,5%) , sono saliti del 47,3% quelli di riso bianco e del 41,9% quelle di pasta di semola (analisi Coldiretti su dati Iri nelle ultime 5 settimane al 22 marzo 2020).
Fonte: ADNKRONOS
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Alberto Lupini
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