La “Colomba Tiepolo”, un dolce omaggio al grande pittore veneziano
Il Tiepolo, va ricordato, ha realizzato per la Basilica di San Lorenzo a Verolanuova (Bs) due gigantesche tele fra cui la Caduta della Manna, scoperte da migliaia di persone durante l'anno della Capitale italiana della Cultura a Brescia
Giambattista Tiepolo, pittore del '700 veneziano, è stato l'ispiratore, la solidarietà, il motore. È nata così la ''Colomba Tiepolo'' ad opera di Gabriele Pè, della pasticceria Mille di Verolanuova (Bs). Nel cuore della bassa bresciana ha visto la luce l'originale dolce all'insegna della genuinità. Il Tiepolo, va ricordato, ha realizzato per la Basilica di San Lorenzo del centro bresciano due gigantesche tele fra cui la Caduta della Manna, scoperte da migliaia di persone durante l'anno della Capitale italiana della Cultura Bergamo-Brescia. Ispirandosi ai colori di quelle splendide opere, è nata l'idea e adesso... sono giorni di febbrile lavoro per Gabriele ed i suoi collaboratori nella pasticceria che si affaccia sull'antica e suggestiva piazza del comune.
«Qui - sottolinea - si sfornano dolci che hanno due obiettivi: valorizzare il paese grazie ad un turismo inatteso e insegnare un mestiere in Burundi. E così abbiamo voluto creare un simbolo: la ''Colomba Tiepolo'', con copertura di cioccolato bianco di colore rosa (il colore preferito dal grande maestro veneziano), sfere croccanti di lampone, amarene candite e cioccolato fondente nell'impasto per dare lustro alle gigantesche tele del maestro».
La missione speciale di Gabriele Pè in Burundi
Primo obiettivo centrato; poi la solidarietà. Dato corpo all'idea e messe le mani in pasta, Gabriele è salito su un aereo ed è volato in Africa, esattamente in Burundi, a tenere un corso di pasticceria-gelateria al liceo Tadini di Mugutu, un villaggio situato a pochi chilometri dalla capitale Giteca. «Ho avuto modo di conoscere Erika Guaragni, delle Suore operaie di Botticino che hanno una missione in quella zona. Sono partito con l'intenzione di insegnare un mestiere ai quei giovani. Ho sfruttato gli ingredienti diffusi come banana, mango, tè, caffè bilanciando la dolcezza perché non amano il sapore dolce, come il cibo freddo: nessuno aveva mai mangiato un gelato. Adesso nella Capitale, i gelati della solidarietà bresciana, grazie alle Suore operaie, sono più che mai ricercati e venduti». Progetti che vanno oltre gli impasti e diventano una vera e propria missione sociale con un ''quid'' in più.
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Alberto Lupini