La Cipolla Rossa di Tropea Calabria Igp nei piatti della memoria
Non c’è piatto della tradizione che possa fare a meno di questo ingrediente speciale, valore aggiunto per ogni preparazione. La sua versatilità è straordinaria: dai primi ai secondi alle salse, e perfino nei dolci
Immancabile nella dispensa di mamme, nonne e - perché no - di papà cuochi provetti. Alla Cipolla Rossa di Tropea Calabria Igp si deve, specialmente nei piccoli borghi dell’entroterra della Calabria, quel profumo che riempie di buono ed anima i vicoli: il profumo del sugo della domenica. Non c’è piatto della memoria che possa fare a meno di questo ingrediente speciale, valore aggiunto per ogni preparazione. La Rossa di Tropea è un po’ come il maiale, non si butta via niente e, soprattutto, è sempre reperibile, 365 giorni all’anno. A differenza delle altre cipolle, infatti, è sempre disponibile nelle sue diverse tipologie, fresca o disidratata al sole. Grazie al suo gusto aromatico, viene usato persino il ciuffo verde del cipollotto fresco perfettamente commestibile, utilizzato anche come decorazione nel piatto o per legare gli involtini.
La sua versatilità - questa consapevolezza viene da molto lontano - è straordinaria: si può gustare cotta o cruda, nella preparazione di tutte le portate, dai primi ai secondi, passando dalle salse, e persino dolci e liquori. Stufata, glassata, in forno, ripiena in zuppa e in minestra. Anche da sola o come companatico, per dare vita alla più semplice delle ricette: il pane con la cipolla.
Sapore dolce e aroma deciso
Dall’alto valore nutritivo e dal basso contenuto calorico, unica per la sua dolcezza e croccantezza, la Cipolla Rossa di Tropea Calabria Igp è da sempre abbinata e combinata con altri alimenti. È presente nella maggior parte delle ricette che prevedono un soffritto come base di cottura, ricoprendo un ruolo di primo piano grazie al suo sapore dolce e al suo aroma deciso.
Forse non tutti sanno che la Cipolla Rossa di Tropea Calabria Igp, una volta tagliata o sbucciata, va conservata in ambienti freschi, asciutti, al riparo dalla luce per evitare che germogli. Mai in frigo, perché ammuffisce!
Tradizioni gastronomiche frutto di culture e usanze diverse
In Calabria, sembra che la cipolla sia stata introdotta dai Fenici migliaia di anni fa grazie alle importanti vie marittime dei tempi. Molto apprezzata nel Medioevo e nel Rinascimento, considerata principale prodotto dell’alimentazione e dell’economia locale, veniva barattata in loco, venduta ed esportata via mare in Tunisia, Algeria e Grecia. L’alimentazione calabrese era basata sui prodotti dell’orto e sui vegetali di produzione. Raccolte in estate, le cipolle venivano e vengono ancora oggi conservate con diversi procedimenti che vanno dall’essiccatura alla messa sott’olio, dalla salatura alla scapece, con olio, aceto e aromi.
Le ricette e i piatti della memoria, tramandati di generazioni in generazione, sono il frutto di culture ed usanze diverse, sintesi di quel processo evolutivo della mescolanza delle diverse contaminazioni che si sono succedute nel corso della lunga storia della Calabria: civiltà pre-elleniche, Magna Graecia, Impero Romano, Arabi, Bizantini, Normanni, dominazione spagnola, Francesi. Il patrimonio di ricette che resiste alla globalizzazione è quindi fortemente legato alla sua storia e alle tradizioni via via radicatesi.
I piatti della memoria
Si consumavano - e si continuano a consumare ancora oggi - grandi quantità di verdure, legumi e ortaggi (cipolle, fagioli, ceci, lenticchie e fave i prodotti più comuni) e poi cereali, (grano, mais, avena, orzo, farro e gli alimenti da loro derivati quindi pane, pasta e riso) che rappresentavano la fonte di energia principale dell’organismo ed erano la base di una alimentazione equilibrata.
Tra i piatti della memoria ci sono senz’altro: la frittata di cipolle, che si prepara nella stagione delle cipolle fresche con uova sbattute; la cipolla in salsa, usata per condire la pasta tradizionale fileja; la cipolla appassita con uvetta; l’insalata di pane, pomodoro e cipolla; sott’olio in conserva.
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RICETTA: Anelli di Cipolla Rossa di Tropea Calabria Igp
Per 4 persone
Per questa ricetta che può essere uno sfiziosissimo aperitivo occorre per prima cosa sbucciare le cipolle (3 medie) e tagliarle per la larghezza dello spessore di mezzo centimetro, così da ricavare tanti anelli. In una ciotola mettere 100 grammi di farina tipo 0 setacciata, con 1 cucchiaino di lievito e mezzo cucchiaino di zucchero; in un’altra ciotola sbattere l’uovo con il sale e aggiungere 130 ml di latte continuando a mescolare. Unire il liquido agli ingredienti secchi un po’ alla volta mescolando con una frusta, fino ad ottenere una pastella liscia ed omogenea. In una casseruola dai bordi alti, scaldare l’olio ed immergervi gli anelli di cipolla precedentemente immersi nella pastella. Cuocerli fino a quando risulteranno ben dorati.
Consorzio di tutela della Cipolla Rossa di Tropea Calabria Igp
via Roma, fraz. Vena Superiore - 89900 Vibo Valentia
Tel 351 1818036
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