Filiera certificata, qualità della carne, alimentazione sana. Sono solo alcuni degli spunti che possono svilupparsi intorno alla Blonde d'Aquitaine, razza bovina da carne protagonista del progetto “Blonde d'Aquitaine: European Beef Excellence”, cofinanziato dall'Unione europea e promosso per il secondo triennio da Asprocarne Piemonte e France Blonde d'Aquitaine Selection per favorire la conoscenza di filiera tra consumatori e operatori del settore. Si tratta, di fatto, di un prodotto di eccellenza cui si legano tradizione, sostenibilità ambientale, sicurezza alimentare e benessere animale. Caratteristiche per certi versi uniche, confermate anche da una serie di certificazioni ottenute dal Sistema di qualità nazionale in zootecnica (Sqnz) in Italia e da diversi Label Rouge in Francia (Blonde d'Aquitaine, Boeufs Excellence e Boeufs de nos Prés).
Blonde d'Aquitaine: dalle origini a oggi
Originaria della regione dell'Aquitania, nel Sud-Ovest della Francia, la Blonde d'Aquitaine nacque nel 1962 dalla fusione delle razze Garronnaise, Quercy e Blonde des Pirénées secondo una selezione orientata fin dal principio al raggiungimento di un alti standard qualitativi. Partita da un consumo prettamente locale, nel giro di una decina di anni si diffuse prima in tutto il territorio nazionale, poi anche in altri Paesi del mondo, tra cui l'Italia. Qui, infatti, la richiesta di carne superava la capacità produttiva locale, rendendo necessario acquistare vitelli da altri allevatori europei, in larga parte francesi (oggi, l'Italia importa carne bovina rossa per circa il 45-48% ndr). E non è un caso che proprio la Blonde d'Aquitaine sia tra le razze che maggiormente hanno contribuito allo sviluppo dell'allevamento da carne nel nostro Paese, come non è un caso che sia anche la razza più allevata in Piemonte, non solo per la capacità di rispondere alle richieste dei consumatori, ma anche per una tenerezza e delicatezza di sapore del tutto affini a quelle della carne della pregiata razza Piemontese.
«Questo è un progetto di promozione costruito insieme ai cugini francesi del Centro di Selezione della Blonde d'Aquitaine perché noi in Piemonte alleviamo ogni anno 60/65 mila capi bovini di questa razza, che hanno delle caratteristiche analoghe a quelle della razza Piemontese - spiega il presidente di Asprocarne Piemonte Franco Martini. Proprio questa peculiarità fa sì che i nostri allevatori, non avendo animali a sufficienza, si rivolgano alla Francia per acquistare i capi di questa razza pregiata. In quelle zone i nostri colleghi francesi non potrebbero allevare se non le vacche nutrici con i vitelli; sono aree marginali, ma sono molto importanti per il mantenimento del pascolo. Noi, dal canto nostro, avendo delle produzioni cerealicole, riusciamo ad alimentare gli animali con il mais durante l'ultima fase di crescita, dove occorre dare molta energia all'animale. Nasce così un ciclo complementare, che non porta a sfruttare un territorio, ma a valorizzarne le peculiarità e le inclinazioni».
Blonde d'Aquitaine: una filiera controllata, dalla stalla alla tavola
Ragionando in ottica sostenibile, il valore aggiunto di questa tipologia di carne sta nella trasparenza della sua filiera, che in Piemonte è controllata dal Consorzio Carni Qualità Piemonte e dagli oltre 300 allevatori di bovini da carne che garantiscono l'adozione di tutte le pratiche virtuose orientate al benessere animale (alimentazione; spazio a disposizione di ogni capo; corretto funzionamento degli impianti di abbeveraggio; corretta aerazione dei locali e gestione dello stress) e al mantenimento delle condizioni di crescita, atte a proteggere non solo la salute del consumatore, ma anche le caratteristiche organolettiche del prodotto finale.
«Obiettivo del progetto - prosegue il direttore di Asprocarne Piemonte, Simone Mellano - era proprio quello di accrescere la conoscenza di questa razza che ha una buona rappresentatività in Italia, ma è ancora poco conosciuta dai consumatori. I francesi hanno la prerogativa di prediligere carni più adulte. Per questo disponevano storicamente di vitelli che hanno trovato una collocazione commerciale lineare nella nostra regione. Questa è una razza che ha una linea di sostenibilità e mantenimento del territorio importante e che pratica ancora moltissimo l'alpeggio estivo in montagna sulla catena dei Pirenei, dove resta viva la tradizione della transumanza».
Miti da sfatare: l'importanza della carne nella Dieta mediterranea
Nell'ambito di un'alimentazione sana volta prevenire patologie cronico-degenerative, promuovere la longevità e la sostenibilità sociale e ambientale, non si può prescindere da alcune linee guida fondate sulle indicazioni della Dieta mediterranea, che consigliano ogni settimana l'assunzione di 1-2 porzioni di carne rossa magra, cioè con meno del 5% di grassi. In questi parametri si inseriscono anche le carni della Blonde d'Aquitaine, che si distinguono principalmente per la magrezza e la tenerezza dovute alla particolare struttura muscolare degli animali, cresciuti per i primi mesi di vita con le loro madri, nutriti a latte e erba. Le peculiarità genetiche, unite all'alimentazione selezionata e all'esperienza degli allevatori piemontesi, concorrono a sviluppare una carne pregiata e dall'alto valore nutrizionale, ricca di proteine nobili e povera di grassi, ideale per un consumo quotidiano anche da parte di bambini e anziani.
«Un aspetto molto importante - sottolinea Federica Cavallini, biologa e nutrizionista - è il contenuto lipidico, che si attesta sotto al 5%. Al contrario di quello che si pensava fino a pochi anni fa, i lipidi sono un nutriente fondamentale per l'alimentazione umana. Tra i grassi c'è però da fare una distinzione tra grassi saturi e insaturi: la carne, in quanto alimento di origine animale, ha una percentuale di grassi saturi, circa il 35-45%, ma contiene anche il 35-38% di grassi monoinsaturi e circa un 5% di grassi polinsaturi. Il contenuto lipidico così basso, e soprattutto il rapporto tra percentuale di acidi grassi saturi e percentuale di grassi insaturi rende questa carne un alimento che può tranquillamente essere inserito all'interno di una sana alimentazione».
Non ultimi, tra i vantaggi della carne, anche il basso contenuto di sodio e la presenza di vitamine del complesso B - in particolare vitamina B12, importante nella composizione della guaina mielinica dei nervi -, accanto a sali minerali quali potassio, zinco, ferro. Elementi che, nel contesto di regime alimentare bilanciato, giocano sicuramente a favore della salute umana.
© Riproduzione riservata
• Iscriviti alle newsletter settimanali via mail |
• Abbonati alla rivista cartacea Italia a Tavola |
• Iscriviti alla newsletter su WhatsApp |
• Ricevi le principali news su Telegram |
“Italia a Tavola è da sempre in prima linea per garantire un’informazione libera e aggiornamenti puntuali sul mondo dell’enogastronomia e del turismo, promuovendo la conoscenza di tutti i suoi protagonisti attraverso l’utilizzo dei diversi media disponibili”
Alberto Lupini
Italia a Tavola è il principale quotidiano online rivolto al mondo Food Service, Horeca, GDO, F&B Manager, Pizzerie, Pasticcerie, Bar, Ospitalità, Turismo, Benessere e Salute. italiaatavola.net è strettamente integrato
con tutti i mezzi del network: i magazine mensili Italia a Tavola e CHECK-IN, le newsletter quotidiane su Whatsapp e Telegram, le newsletter settimanali rivolte a professionisti ed appassionati, i canali video e la presenza sui principali social (Facebook, X, Youtube, Instagram, Threads, Flipboard, Pinterest, Telegram e Twitch). ©® 2024