Arancia Rossa di Sicilia Igp, la regina degli agrumi alla prova dell'aumento dei costi

Dal 19 dicembre il via alla commercializzazione delle varietà Moro, Tarocco e Sanguinello. Protagonista il Consorzio di tutela che raggruppa 600 produttori. Per la stagione 2021, ottima qualità ma timori sulla quantità

23 dicembre 2021 | 05:00
di Nicola Grolla

Arriva l’inverno e nell’aria si inizia già a sentire il profumo di agrumi. D’altronde, fra dicembre e gennaio inizia la campagna di raccolta delle migliori referenze Made in Italy. Fra queste, l’arancia rossa di Sicilia Igp. Tre le varietà che, dal 19 dicembre, sono commercializzate: prima il Moro, poi il Tarocco e infine il Sanguinello.

 

I 600 produttori del Consorzio di tutela protagonisti della campagna 2021

Tre referenze che costituiscono la punta di diamante della produzione delle aziende associate al Consorzio di tutela dell’arancia rossa Igp guidato dalla vicepresidente Elena Albertini. A lei (a sua volta produttrice) il compito di tirare le fila di un gruppo di 600 associati fra produttori e confezionatori a cui si aggiungono anche 15 industrie di trasformazione che realizzano oltre 200 articoli a cui viene rilasciata l’etichetta del consorzio: dalle marmellate alle bibite, dagli amari ai panettoni per finire ai prodotti di bellezza. Prodotti che per l’anno in corso dovranno, però, fare i conti con un calo dei quantitativi disponibili. «Abbiamo lanciato un’indagine fra i nostri associati e presto avremo delle statistiche certe. Ma già da ora posso affermare che un calo nei volumi c’è stato», spiega Albertini. Il motivo? Essenzialmente il meteo sfavorevole. «Dopo un’estate siccitosa con temperature che negli areali di produzione della provincia di Siracusa hanno toccato anche i 47 gradi, siamo passati a un autunno piovoso; anzi, alluvionale. In alcuni casi, lo straripamento di alcuni fiumi ha portato anche all’allagamento di diversi agrumeti causando fenomeni di marcescenza di cui prenderemo le misure solo più avanti», racconta la presidente.

 

Dopo un'estate caldissima è boom di antocianine

Un peccato se si pensa che, proprio il gran caldo estivo, aveva elevato il grado zuccherino dell’arancia rossa Igp dando una maggiore spinta alla creazione di quei polifenoli che rendono l’agrume riconoscibile: le antocianine. «Assenti nelle arance bionde, questi polifenoli garantiscono la caratteristica colorazione rossa delle arance. Più ce ne sono più il prodotto presenta una maggiore cromaticità, oltre a gusto più intenso e proprietà nutritive più accentuate», spiega Albertini.

 

A tutta sostenibilità grazie all'agricoltura 4.0

Tutto questo, però, non fa demordere il Consorzio che è impegnato su più fronti per tenere alto il livello di eccellenze delle produzioni. Non solo quelle della stagione in corso ma anche quelle future. «Stiamo revisionando il disciplinare di produzione in cui, oltre ai nuovi cloni da utilizzare nelle campagne, inseriremo anche tutta una parte relativa alla sostenibilità della produzione», sottolinea Albertini. Il tutto all’interno di un progetto denominato Rouge, acronimo che sta per: Red Orange Upgrading Green Economy (letteralmente: arancia rossa per il miglioramento dell’economia verde). Questo prevede che, in collaborazione con il Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria), si diffondano i principi e le tecniche dell’agricoltura 4.0 così da prevenire eventuali malattie e gestire possibili allarmi meteo in modo puntuale (grazie ai dati raccolti da apposite centraline posizionate in campagna) così da rispondere in modo puntuale alle varie esigenze della coltura.

 

A livello produttivo pesa il rincaro di materie prime ed energia

Anche perché di risorse da sperperare ce ne sono ben poche. «L’arancia rossa di Sicilia Igp è un prodotto di eccellenza e per produrla servono investimenti e risorse. Peccato che nell’ultimo periodo stiamo assistendo a un aumento vertiginoso dei costi su tutte le componenti di produzione, dai concimi alle bollette energetiche. A questo si aggiunge anche la mancanza di manodopera specializzata. Risultato? Aumentano le spese per i produttori ma non il riconoscimento da parte dell’industria e della grande distribuzione. In alcuni casi, produciamo sottocosto. Il divario da colmare è grosso», conclude Albertini. Non sorprende, allora, che si aprano nuovi canali di vendita. Il primo è l’e-Commerce e la vendita diretta, dal produttore al cliente finale. Il secondo è l’Horeca, in particolare i bar. Grazie al suo pigmento rosso acceso, infatti, l’arancia rossa è molto apprezzata per le guarnizioni dei cocktail.

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Alberto Lupini


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