Amaretto di Santa Croce, tradizione e semplicità
Il dolce tipico di Santa Croce sull'Arno, provincia di Pisa, ha come base le mandorle macinate, a dimostrazione di un insolito legame storico con la Sicilia. Da provare quelli della pasticceria Vacchetta
Dici Santa Croce sull'Arno e subito pensi alla concia delle pelli e alla lavorazione del cuoio. La cittadina della provincia di Pisa è, infatti, uno dei centri manifatturieri più importanti d'Italia. C'è, però, un altro simbolo di Santa Croce, diventato a partire dagli anni '30 sempre più conosciuto: l'Amaretto di Santa Croce.
Si tratta di un dolce composto da mandorle macinate, zucchero e uova, a cui si aggiunge, come aromatizzante, la scorza grattugiata di limone e a cui viene data una caratteristica forma conica, a "vulcano". Alla base della teglia, prima di essere infornata, viene messa una cialda.
Amaretto di Santa Croce: la storia
Come già accennato, il momento d'oro dell'Amaretto di Santa Croce, che prosegue ancora oggi, è iniziato negli anni '30. Fu allora, infatti, che i proprietari delle locali concerie presero l’abitudine di regalare gli Amaretti ai propri dipendenti ed anche ai propri clienti (sparsi un po’ in tutta Italia). L'Amaretto divenne, in questo modo, il dolce simbolo di Santa Croce. Un ruolo che ricopre ancora e che è molto sentito dalla comunità, che spesso lo produce in casa.
Nonostante il forte legame con il territorio, non può sfuggire un dettaglio. L'ingrediente principe degli Amaretti di Santa Croce è la mandorla, di certo non un prodotto locale. Come mai? Il motivo è presto detto e legato alla storia stessa di questo dolce. Un convento di suore di clausura fondato nel 1286 da Oringa Cristiana Menaboi (conosciuta poi come Santa Cristiana), all’inizio dell’800 si trovò ad accogliere le giovani rampolle di alcune nobili famiglie siciliane. Per tutta la durata della loro presenza in convento, queste continuarono a ricevere dai loro parenti, in occasione delle feste natalizie, pacchi di frutta secca e in particolare di mandorle. Rielaborando le tecniche di produzione del marzapane tipiche della cucina siciliana, le suore cominciarono ad utilizzare le mandorle per produrre dei dolcetti da donare a loro volta ai benefattori del convento, vale a dire alle famiglie più in vista del paese. Il consumare, per Natale, dolci così particolari e caratteristici, diventò ben presto un segno di distinzione sociale e questo indusse le sorelle che gestivano, proprio davanti al convento, lo storico caffè ad iniziarli a produrli in proprio, sulla base sempre della ricetta originaria elaborata dalla suore. Il resto è storia.
Nel 2007 l’Amaretto Santacrocese è stato inserito nei Prodotti Tipici della Regione Toscana e nel 2013 è stata costituita la Comunità dell’Amaretto di Santa Croce sotto l’egida di Slow Food.
Vacchetta, un Amaretto perfetto
Ogni anno, la Pro Loco di Santa Croce organizza la Festa dell'Amaretto. L'evento si svolge l'8 dicembre, anniversario dell'apparazione mariana occorsa a Santa Cristiana nel 1278, e per l'occasione i forni del paese si sfidano per vincere l'Amaretto d'Oro, il premio riservato al miglior biscotto. Un titolo che, negli anni, si sono aggiudicate diverse pasticcerie. La scelta, per chi vuole provare il vero Amaretto, è veramente ampia. Noi vi consigliamo quello di Vacchetta, un bar enoteca che nel 2006 ha aperto il suo laboratorio di pasticceria e da allora sforna Amaretti di Santa Croce di altissima qualità e nel pieno rispetto della tradizione, con uova fresche di galline allevate a terra e mandorle d'Avola.
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Vacchetta
Piazza Giuseppe Garibaldi 12 - 56029 Santa Croce sull'Arno PI
Tel 057130830
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