Amaranto, superfood senza glutine dalle ottime proprietà nutritive

L’amaranto è una pianta spontanea considerata infestante dai coltivatori. Del tutto privo di glutine, è molto ricco di fibre e proteine. Non va mai abbinato a cibi proteici

16 ottobre 2020 | 10:05
di Piera Genta
L’amaranto è una pianta originaria dell’America centrale, dove era coltivata già dalle civiltà precolombiane. Conta circa 60 specie, ma solo tre sono ritenute buone produttrici di semi. Appartiene alla famiglia delle Amaranthaceae, considerato un pseudocereale e annoverato tra i superfood per il rilevante profilo nutrizionale. Come la quinoa, è stato selezionato per la dieta degli astronauti per il suo alto valore nutritivo e la sua capacità di crescere in condizioni sfavorevoli. Infatti, è stato descritto dalla Nasa come un alimento Celss (Controlled ecologic life-support system), dal 1985 sistema di supporto vitale autonomo per le stazioni spaziali.



Dimenticato per tanti anni, è stato riscoperto negli Usa negli anni ’60. È coltivato anche in altre zone del mondo come Messico, Guatemala, Perù, India, Cina, Nepal e in altre regioni a clima tropicale o sub-tropicale. Gli antichi Romani credevano che allontanasse sfortuna e invidia. I Greci pensavano che fosse la pianta dell’amicizia e di tutti i sentimenti eterni. In Italia, l’amaranto è una pianta spontanea molto invadente, per questo considerata infestante dai coltivatori. Tuttavia, piccole realtà di coltivazione si stanno sviluppando anche nei nostri territori, grazie all’elevata redditività rispetto alle colture tradizionali e all’ottimo adattamento a periodi di siccità prolungata.

Completamente privo di glutine, quindi particolarmente adatto ai celiaci, molto ricco di fibre e di proteine di alta qualità, valido alleato per chi decide di seguire un regime alimentare privo di carne e di derivati animali. Contiene un contenuto elevatissimo di lisina e garantisce un ottimo apporto di ferro, calcio, fosforo e magnesio. Non va mai abbinato a cibi ricchi di proteine, per esempio a uova o latticini, perché ne contiene una quota già molto elevata. I suoi semi dal gusto delicato con una leggerissima nota di nocciola sono adatti sia a preparazioni dolci che salate.

Possono essere inseriti, dopo averli lessati, in insalate di cereali e legumi, oppure semplicemente aggiunti alle varie preparazioni per aumentarne le proprietà nutritive. Si possono fare i popcorn oppure utilizzare una percentuale di farina di amaranto nella preparazione di pane e impasti lievitati. Le foglie sono molto più ricche di ferro dei semi e possono essere cucinate con le stesse modalità degli spinaci. Dai semi si estrae anche un acido grasso molto utilizzato in cosmesi e viene prodotto un latte, una delle migliori alternative vegetali al latte vaccino o di altri animali. È facilmente reperibile nei negozi di prodotti naturali per l’alimentazione, nelle erboristerie oltre che in alcuni punti vendita della grande distribuzione che prevedano scaffali dedicati ai prodotti biologici.

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Alberto Lupini


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