Più di otto italiani su dieci (81%) hanno scelto di partecipare quest'anno a sagre e feste di Paese che si concentrano nel periodo estivo lungo tutta la Penisola. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti/Ixè nell'estate 2016 che evidenzia «l'apprezzamento crescente degli italiani per le sagre» che fanno registrare un aumento del 10% nelle presenze rispetto allo scorso anno. In tante occasioni però, queste non propongono un'offerta enogastronomica all'altezza, qualificandosi come concorrenza sleale per i ristoranti, soprattutto durante il periodo estivo.
Credito: Sagre in Italia
Si tratta di una vera e propria tendenza che è il frutto dell'esigenza di contenere le spese ma anche di ristabilire un rapporto più diretto con il cibo, la cultura e le tradizioni territoriali, soprattutto nel momento delle vacanze estive quando si moltiplicano le iniziative di valorizzazione dei prodotti locali in tutta Italia. Un momento conviviale alternativo che riguarda sia le località più turistiche ma anche più spesso le aree interne meno battute dove si coglie l'occasione per gustare cibi e specialità locali.
Il business è comunque modesto e l'8% dei frequentatori non spende niente, il 46% non più di dieci euro per persona e il 17% tra i 10 ed i 30 euro per persona, mentre gli altri non rispondono. Sagre, fiere e mercati di paese in Italia sono dedicate a ricorrenze storiche o religiose, ma soprattutto a prodotti tipici dell'enogastronomia locale dall'uva ai funghi, dalle telline al peperone fino al tartufo.
Una tendenza positiva che va accompagnata però da una maggiore qualificazione dell'offerta che purtroppo non sempre è all'altezza. Tra i consigli da seguire nella scelta ci sono infatti la verifica della congruità del “cibo festeggiato” con la realtà produttiva del territorio anche con un occhio alla stagionalità, le garanzie offerte dalla partecipazione delle
istituzioni, dai Comuni alle parrocchie fino alle
organizzazioni di rappresentanza, il coinvolgimento nell'iniziativa di operatori economici locali dai ristoratori agli agricoltori.