Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
venerdì 19 dicembre 2025 | aggiornato alle 16:06| 116443 articoli in archivio

Garda bresciano

Groppello, il vino che non ti aspetti ... e che Sincette sa fare invecchiare alla grande

Alberto Lupini
di Alberto Lupini
direttore
20 aprile 2022 | 09:00

Si fa presto a dire Groppello. Per molti produttori questo vitigno autoctono della Valtènesi, la sponda bresciana del lago di Garda, è sempre stato utilizzato in abbinamento ad altri vitigni, anche perché fino agli Ottanta non veniva considerato un’eccellenza. Ciò nonostante, c’è chi ci ha creduto da sempre al punto da farne il vino simbolo della cantina, al punto che la vendemmia 2020 si è aggiudicata (per la prima volta per questo vino) i tre bicchieri del Gambero rosso. A produrlo, con metodo biodinamico dal 1997, l’azienda agricola Sincette di Polpenazze del Garda (Bs) che ha puntato con decisione sulla valorizzazione di un vino simbolo del territorio, nonché sulla straordinaria capacità di durare nel tempo, superando anche le abitudini di chi lo ha indica come un vino da bere giovane.

La longevità e l'eleganza fanno vincere il Groppello

E proprio la longevità di questo vino è forse una delle sorprese più interessanti per l’enologia del Garda, che sugli invecchiamenti (fra Brescia e Verona) difficilmente ha giocato molte carte. Una realtà che Sincette svela invece con sicurezza e determinazione, come ben dimostra una recente verticale (2007, 2010, 2014, 2017, 2018 e 2020) che si è svolta da Aimo e Nadia a Milano in un riuscitissimo abbinamento ai piatti preparati da Fabio Pisani. Parliamo di vini che non solo, a seconda delle annate, non tradiscono l’età, ma hanno potuto evolvere al meglio restituendo eleganza e complessità che non sempre si trovano nelle produzioni più giovani. Nel miglioramento che ha portato al risultato dei 3 bicchieri ci sono anche progressive modifiche, che vanno dall’aumento della quantità di Groppello varietà Mocasina (passato dal 30 al 50% aggiungendo struttura) rispetto alla Gentile che assicura invece profumi. Anche nella vinificazione si è passati da un’attività prevalentemente incentrata sulle botti di legno all’uso di vasche in cemento ed anfore per assicurare più freschezza.

Sincette 2020 Groppello, il vino che non rispetti e che Sincette sa fare invecchiare alla grande

Sincette 2020

Certificazione Demeter e vinificazione in anfore

In vigna, come detto, si lavoro in biodinamica e dal 2011 - prima in Lombardia – con la certificazione Demeter. In cantina la fermentazione parte da lieviti indigeni in una prima macerazione di circa dieci giorni in vasche di cemento. Poi c’è la svinatura e il travaso in anfore di terracotta da 750 litri, dove il vino termina il processo fermentativo in modo lento e naturale per esaltare le componenti fruttate. Il risultato, nel caso dell’annata 2020, quella in commercio, si ottiene un vino morbido ed elegante, sorretto da un’acidità controllata che assicura freschezza, con un colore rosso intenso e profumi di fiori rossi e piccoli frutti.

“Siamo particolarmente soddisfatti – dice Andrea Salvetti, direttore di Sincette - nonostante le condizioni meteo impegnative e una raccolta anticipata, siamo riusciti ad arrivare ad un risultato di eccellenza». «Siamo orgogliosi – aggiunge Ruggero Brunori titolare dell’azienda - di aver nobilitato il vitigno storico del nostro territorio. Il premio ci gratifica degli sforzi compiuti in più di quarant’anni di ricerca e ci persuade a proseguire, con l’obiettivo di fare del Groppello uno dei grandi vitigni italiani». Un obiettivo riuscito e a cui giustamente è seguita anche la giusta attenzione sulla presentazione della bottiglia, che oggi ha una bella etichetta che riproduce le illustrazioni originali di Jean Blanchaert, noto gallerista e critico d’arte specializzato nel disegno a china.

Una cantina nata nel 1979 e che ha scelto subito la strada del biodinamico

Sincette nasce nel 1979 quando Giovanni Battista Brunori acquista un fabbricato rurale per produrre del vino. Era la Cascina la Pertica e il progetto piaceva anche al giovane Ruggero intrigato dall’idea di cimentarsi con le vigne insieme al padre. Sarà proprio lui, dedicatosi nel frattempo ad altri impegni, a cercare negli anni Ottanta strade nuove per i vini della Valtènesi. Con Luigi Veronelli e Giorgio Grai elabora progetti portano a una nuova cantina, a un aviticoltura attenta al paesaggio e i vini si affermano nel circuito della ristorazione gourmet e hanno riconoscimenti fra le guide. È il caso del bordolese Le Zalte (cabernet sauvignon, cabernet franc e merlot) che dal 1999 al 2007 conquisterà i 3 bicchieri.

Da sinistra Andrea Salvetti, Fabio Pisani, Ruggero Brunori e Andrea Carpi Groppello, il vino che non rispetti e che Sincette sa fare invecchiare alla grande

Da sinistra Andrea Salvetti, Fabio Pisani, Ruggero Brunori e Andrea Carpi

Nel frattempo, dal 1992, era arrivato Andrea Salvetti, che aveva sposato la sorella di Ruggero, e con l’enologo Franco Bernabei si era puntato sulla biodinamica che nel 2011 porterà alla prestigiosa certificazione Demeter. La svolta porta ad un cambio di nome e si punta su Le Sincette, poi solo Sincette, in omaggio alla denominazione di dialetto bresciano dei capitelli votivi presenti in alcuni appezzamenti. Un modo in più per rendere onore alla tradizione e al territorio.

Nel 2014 è iniziata poi la collaborazione con l’enologo Luca D’Attoma, con il quale si sviluppa un percorso anche fuori dall’Italia. Oggi i vini Sincette sono venduti negli  Stati Uniti e in Quebec. E nel frattempo è arrivata anche la terza generazione, Carlo Alberto Brunori, responsabile della comunicazione della cantina.

Le tenuta dispone di 35 ettari, di cui 10 a vigneto e 5 a oliveto con 1300 puiante di Csaliva, Moraiolo e Leccino.

 

Sincette

via Rosario 44

25080 Piicedo di Polpenazze del Garda (Bs)

tel 0365 651471

info@sincette.it

 

© Riproduzione riservata