La principessa del vino italiano è Silvia Imparato. Una signora colta, affascinante, ex fotografa di successo che, appassionata di vini, ha deciso una trentina di anni fa di produrne di eccezionali nella sua piccola tenuta di famiglia, vicino a Salerno (San Cipriano Picentino per la precisione). Coadiuvata da Riccardo Cotarella, è riuscita in breve tempo a farli conoscere in mezzo mondo.

La tenuta Montevetrano immersa nel verde di San Cipriano Picentino (foto: Facebook)
Una tradizione di famiglia tra eleganza e passione
Nella figlia Gaia ritroviamo la stessa allure e la capacità di tessere e curare i rapporti con la clientela più affezionata e con i tanti appassionati wine lover che desiderano visitare questa splendida realtà.

Silvia Imparato: visione e passione al servizio del vino campano
Il suo Montevetrano è un rosso elegante, prodotto in parte con uva autoctona e in parte con vitigni alloctoni. Negli ultimi anni lo affiancano altre due etichette: un rosso da Aglianico e un bianco da Fiano e Greco.
La nascita del Montevetrano: un grande vino o niente
D’altro canto dichiarò ai suoi inizi “O facciamo un grande vino o niente” trovando in quell’allora giovane enologo il necessario gioco di sponda. E in effetti così è stato sin dal 1991, prima annata licenziata dopo un biennio di prove. La casa padronale, le vigne, la cantina, il castello omonimo. Montevetrano è un luogo magico. Grazie a ciò, nonostante le esperienze formative e lavorative l’abbiano portata altrove, Silvia può dire di non essere mai andata via davvero.
I vigneti e il taglio bordolese rivisitato
Parlando di vigne nella parte più alta della collina, il nuovo vigneto tiene conto del crescente peso dell’aglianico nel taglio simil-bordolese insieme con cabernet sauvignon (in prevalenza) e merlot con cui è prodotto il rosso simbolo dell’azienda.

I vigneti dell'azienda Montevetrano
Vicina alla residenza di fine Settecento, la “vigna del cavallo” si caratterizza per i suoli decisamente più scuri rispetto a quelli degli impianti che si trovano in prossimità della cantina.
Tecniche di vinificazione e fedeltà al territorio
A differenza dei due Core, il Montevetrano è l’unico vino prodotto interamente con le uve di proprietà. Si fanno vendemmie scalari con assemblaggio subito dopo la svinatura, fermentazione in acciaio e affinamento in barrique.
Core Bianco 2023
Possiamo adesso iniziare con la degustazione. Il Core Bianco 2023 è un blend paritetico di Fiano e Greco. Giallo paglia verdolino. Al naso subito frutta a polpa bianca, a seguire fiori nella stessa tinta, erbe aromatiche e sbuffi di vaniglia Bourbon.

Core Bianco (foto: Facebook)
Fanno capolino anche note di pompelmo. Bocca di volume e spessore, con la spinta acida a guidare la progressione gustativa in equilibrio con la freschezza. Finale persistente e appagante.
Core Rosso 2021
Core Rosso 2021 è un Aglianico in purezza. Rubino intenso e impenetrabile. All’olfatto immediati profumi di prugne e visciole cedono il passo a sbuffi speziati con tratti balsamici.

Core Rosso (foto: Facebook)
Bocca calda e sinuosa capace di modellare la vigoria del tannino e contrastare la vibrante freschezza. Finale lungo dai gradevoli rimandi tostati.
Montevetrano 2021: il rosso iconico
Montevetrano 2021 è un blend di Cabernet Sauvignon, Aglianico e Merlot. Rubino concentrato. Raffinata sequenza di ciliegie, ribes nero, confettura di prugne e, ancora, cioccolato e spezie dolci.

Montevetrano (foto: Facebook)
La bocca esprime una setosa trama tannica, rifinita in ogni dettaglio gustativo. Lo straordinario equilibrio prepara a una dissolvenza fatta di sale, echi balsamici e tabacco. 30 anni di questa etichetta storica, ribelle. Tutti vini principeschi.
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