Non puoi parlare dei vini di Val delle Corti se prima non spieghi chi ne è il creatore e custode, ovvero Roberto Bianchi. Basti sapere con quanto orgoglio ricopre il ruolo di presidente dell'Unione viticoltori di Radda in Chianti e che sotto il suo mandato i vini Raddesi hanno registrato un tangibile successo in termini di percezione sui mercati, grazie anche alla continuità dei risultati attestati dai punteggi attribuiti dalle principali guide di settore e dai critici di oltre oceano.

Roberto Bianchi e la missione Val delle Corti: eleganza senza compromessi
E il fatto che Roberto abbia il merito di aver condotto questa piccola realtà nel gotha delle migliori cantine chiantigiane provenendo da una famiglia di origini milanesi aggiunge ancor più valore alla sua Impresa.
L'eredità di Val delle Corti nasce da un podere abbandonato
Nel 1974, suo padre Giorgio decise di lasciare il capoluogo lombardo con la sua famiglia per trasferirsi a Radda e realizzare il sogno di fare vino. Fu Sergio Manetti di Montevertine a raccomandargli Val delle Corti, un podere allora in stato di abbandono. Il lavoro di recupero ha richiesto molto lavoro, gli edifici sono stati ripristinati e i vigneti rinnovati. Le giaciture sono ventilate e rivolte a est e nord-est.

Le vigne di Val delle Corti a Radda in Chianti (Si)
I suoli sono ricchi di scheletro con inserti a galestro e forti pendenze. La viticoltura, rispettosa dell'ambiente, cerca di esaltare il connubio vitigno-territorio. Gli impianti più vecchi, di oltre 40 anni di età, danno vita alla preziosa Riserva. Da seguire la produzione derivante da un nuovo cru a Malpensata. Eleganti e quintessenziali, i Rossi di Roberto esprimono il potenziale di freschezza e di dettaglio dei vini raddesi.
I vini simbolo di Val delle Corti
Toscana Igt Rosato Rosé Scuro 2024
Da uve Sangiovese, è un vino particolare nella sua tipologia. Appare, da qui il suo nome, di color buccia di ciliegia scura. I profumi giocano tra la polposità del frutto rosso maturo e la croccantezza del melograno. In bocca il sorso è succoso, pieno e vivace, capace di richiamarne subito un altro. Fragrante, fresco, gastronomico.
Chianti Classico 2022
Ha pochi eguali. Possiede aromi sfumati e trasparenti, sorretti da un ricamo di fiori e piccoli frutti rossi, dai lampi affumicati. In bocca il sorso è leggiadro, goloso e di bel ritmo. Si congeda con suggestive note di incenso.
Chianti Classico Riserva 2021
Un vino che coniuga in modo armonico ampiezza, slancio e naturalezza espressiva. Schietto al naso, si offre su ricordi di piccoli frutti rossi e fiori. In bocca è vibrante, cristallino, tutto in sfumare. Il finale è appagante, lungo, sapido.

I vini di Val delle Corti (foto: Facebook)
Vino Rosso OnyDanse 2020
Nasce dalla voglia di Roberto Bianchi di confrontarsi col tipico taglio bordolese ma in terra di Radda in Chianti. Frutto dell'assemblaggio di Cabernet Sauvignon, Merlot e Sangiovese è in realtà distante dall'analoga interpretazione bolgherese, qui giocata più sulla freschezza che solo questo territorio può donare con un movimento all'unisono delle tre componenti. Graziose le note di pepe, ciliegia, e ginepro, per una bocca soda e succosa dal finale rilassato e lungo.
Vino Rosso Extra 2019
“Extra” ovvero “fuori del previsto, dell'ordinario”. Nella continua ricerca dello spirito profondo del Sangiovese di Val delle Corti, in certe annate particolari e più significative, si è deciso di operare una piccola selezione di alcuni barili nei quali riposa la Riserva. Questo vino viene lasciato riposare un anno di più rispetto alla Riserva stessa per un totale di 36 mesi. Si muove in una direzione tutta sua, affascinate, inconsueta e viene imbottigliato senza filtrazione. Nei prossimi anni la selezione per l'Extra verrà progressivamente eseguita sulla produzione del nuovo vigneto cru della Malpensata. L'obiettivo non è creare un vino per forza potente, muscoloso, opulento, anzi tutt'altro, è il tentativo di portare in bottiglia la quintessenza del Sangiovese di queste vigne, la massima espressione di eleganza, soavità e concentrazione. E questo Extra 2019 nella sua nitidezza di piccoli frutti rossi e richiami di erbe officinali, conferma un'autorevolezza convincente nel nome della cifra raddese più autentica. Come autentico è Roberto Bianchi.
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