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Bellussi, il Belcanto del Prosecco in piazza San Marco con il teatro La Fenice

Mauro Taino
di Mauro Taino
Redattore
14 luglio 2025 | 09:30

La carica della Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni, diretta da Rico Saccani e con il coro del teatro La Fenice di Venezia, ha riempito Piazza San Marco per una serata, quella del 12 luglio, che ha visto la Cantina Bellussi in prima linea, prima con un cocktail party al St. Regis Hotel e quindi nella piazza simbolo della città veneziana.

Bellussi, il Belcanto del Prosecco in piazza San Marco con il teatro La Fenice

Bellussi Belcanto e il Teatro La Fenice in piazza San Marco a Venezia

Bellussi, una storia di famiglia

La famiglia Martellozzo ha legato il suo nome al vino e nel 1993 Enrico acquisisce l’azienda Bellussi, con sede a Valdobbiadene (Tv), nel cuore dell’area storica del Prosecco Superiore. Da quel momento, prende avvio un percorso di rilancio che unisce tradizione e visione imprenditoriale. Affiancato dall’enologo Francesco Adami, Martellozzo avvia una fase di sviluppo che si traduce nell’ampliamento del portafoglio prodotti, in investimenti strutturali e in una progressiva crescita sul mercato nazionale e internazionale. Un processo condotto con continuità e impostato su una visione di lungo periodo, che ha coinvolto anche le nuove generazioni.

Bellussi, il Belcanto del Prosecco in piazza San Marco con il teatro La Fenice

Enrico Martellozzo con la moglie Renata Rami e i figli Francesca, Giovanni e Paola

Nel corso degli anni, infatti, Enrico Martellozzo, insieme alla moglie Renata Rami, ha trasmesso il proprio impegno ai figli, coinvolgendoli attivamente nella gestione aziendale. La quarta generazione della famiglia entra così in una realtà già consolidata. Francesca, con un’attività rivolta soprattutto ai mercati esteri, e Giovanni, con una formazione specifica in ambito enologico, rappresentano i volti di una nuova fase. Una direzione che punta al consolidamento della qualità, al rafforzamento del brand e a una crescita sostenibile, mantenendo al centro il legame con il territorio di origine e con la storia familiare. E a loro si inizia ad affiancare sempre di più anche Paola. Nel 1996 Bellussi ha introdotto la linea Belcanto, una selezione di spumanti ispirata al mondo dell’opera lirica. Il progetto, nato con l’intento di valorizzare il dialogo tra produzione enologica e cultura musicale, si è distinto per l’originalità del concept e per il richiamo diretto alla tradizione del belcanto italiano. 

Bellussi, orgogliosamente Prosecco

Oggi Bellussi produce circa 1 milione di bottiglie, con un mercato fortemente orientato sull’Italia, che vale tra il 60% e il 70% del volume di affari dell’azienda e rappresenta molto più di un mercato fondamentale per la cantina che arriva all’estero anche grazie alla distribuzione nel nostro Paese: non è raro che un buyer straniero conosca Bellussi dopo averlo provato in Italia. In ottica export gli Stati Uniti rimangono il mercato principale e Giovanni Martellozzo non sembra troppo preoccupato dal possibile avvento dei dazi ribadito dal presidente americano Donald Trump: «I dazi rappresentano un’incognita significativa. Più che colpire direttamente gli Stati Uniti, hanno generato un certo squilibrio a livello internazionale. Alcuni mercati risultano rallentati, anche a causa delle variazioni nei tassi di cambio provocate da questa instabilità. Il prosecco mantiene una posizione solida: non è un prodotto facilmente sostituibile. Questa è una delle forze del vino italiano in generale. Se un consumatore americano vuole il prosecco, è disposto a pagarlo, con o senza dazi. Non credo che il pubblico americano sia disposto a rinunciarvi».

Bellussi, il Belcanto del Prosecco in piazza San Marco con il teatro La Fenice

Bellussi si trova nella zona storica di produzione del Prosecco
 

Bellussi, in ogni caso, continua a puntare molto sulla denominazione Prosecco e non pensa affatto di abbandonarla: «È vero che oggi rappresenta un universo ampio e articolato, con moltissime tipologie di prodotto. Distinguersi non è semplice, soprattutto dal punto di vista della comunicazione: spesso, il consumatore fatica a riconoscere le differenze qualitative tra una bottiglia e l’altra. Noi abbiamo provato a togliere il nome “Prosecco”, ma è stato un insuccesso. La realtà è che "Prosecco" è un nome forte, riconosciuto a livello internazionale. Rinunciarvi sarebbe un errore strategico, soprattutto per chi - come noi - opera nella zona storica di produzione. Semmai, sarebbe più logico che ci rinunciasse chi produce in pianura, nella zona Doc. Il vero nodo sta nel far comprendere al consumatore la differenza tra Prosecco Doc e Prosecco Docg. È un lavoro complesso, perché il mercato è ancora legato a una visione molto tradizionale. Parliamo ormai di quasi un miliardo di bottiglie prodotte ogni anno: emergere in questo contesto significa puntare con coerenza sulla qualità e investire in una comunicazione efficace. A mio avviso, ci stiamo arrivando. Serve tempo, ma la qualità alla fine viene sempre riconosciuta e premiata».

Bellussi, una cantina di cultura

Il rapporto tra Bellussi e il mondo del teatro ha origini consolidate e si inserisce in un percorso di lungo termine a sostegno delle attività culturali. Già nel 1996 l’azienda promosse il Premio Bellussi presso il Teatro Comunale Mario Del Monaco di Treviso, contribuendo alla valorizzazione dei giovani interpreti lirici attraverso l’assegnazione di borse di studio nell’ambito del concorso “Toti Dal Monte”, manifestazione di rilievo nel panorama operistico nazionale.

Bellussi, il Belcanto del Prosecco in piazza San Marco con il teatro La Fenice

Dal 2021 Bellussi è socio sostenitore del Teatro La Fenice di Venezia

Nel 1999 la linea Belcanto è stata insignita del Premio Guggenheim Impresa & Cultura, riconoscimento assegnato a iniziative che promuovono in modo concreto l'integrazione tra mondo imprenditoriale e attività culturali. Dal 2021 Bellussi è socio sostenitore del Teatro La Fenice di Venezia. La collaborazione, recentemente rinnovata fino al 2027, conferma l’impegno dell’azienda nel promuovere e sostenere le eccellenze del patrimonio artistico nazionale. Quella con il teatro veneziano, infatti, non è l’unica partnership stretta dalla cantina che collabora anche con la Biennale di Venezia e con la Fondazione Giorgio Cini.

Bellussi, il Belcanto del Prosecco in piazza San Marco con il teatro La Fenice

Un momento della rappresentazione in piazza San Marco

«Questa giornata - spiega Paola Martellozzo - rappresenta bene il legame tra Bellussi e il mondo dell’arte, un legame con il bello che si riflette anche nel posizionamento che cerchiamo di mantenere. Il nostro obiettivo è posizionarci nella fascia alta del mercato, e in quest’ottica da anni sosteniamo diverse partnership con luoghi di grande prestigio e valore. La partnership con il Teatro La Fenice, così come quella con la Biennale di Venezia e la Fondazione Cini, è attiva ormai da molti anni e rappresenta per noi un impegno costante verso la valorizzazione dell’arte e della cultura italiana. In un mondo caratterizzato da una competizione estremamente elevata, è fondamentale saper dare voce al made in Italy, valorizzando la bellezza della tradizione e della cultura italiana».

Bellussi, che vino è Belcanto

Ispirata all’estetica del belcanto - genere lirico che ha segnato profondamente la storia dell’opera italiana - la selezione si propone di creare un dialogo simbolico tra il mondo musicale e quello enologico. La scelta di associare il nome Belcanto a questa linea di spumanti assume un significato simbolico all’interno del progetto che lega Bellussi a La Fenice: un omaggio all’eccellenza italiana, capace di esprimersi tanto nella musica quanto nel vino. La linea Belcanto si compone di cinque referenze: il Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg (nelle declinazioni Brut, Extra Dry e Dry), lo Spumante Millesimato Dry e il Metodo Classico Blanc de Noris Millèsime 2017.

Bellussi, il Belcanto del Prosecco in piazza San Marco con il teatro La Fenice

Enrico Martellozzo serve il Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg Extra Dry durante il cocktail party al St Regis di Venezia

Durante l’evento al St. Regis è stato servito il Belcanto Extra Dry. Il profilo olfattivo si presenta intenso e armonico, con sentori riconducibili a frutta a polpa bianca e fiori bianchi, che contribuiscono a delineare un bouquet equilibrato e delicato. Al palato, il gusto è morbido e fresco, caratterizzato da un buon equilibrio complessivo. Una lieve nota di dolcezza conferisce rotondità, senza compromettere la freschezza e la pulizia del finale.

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