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la lettera

Carlo Veronese saluta il Consorzio Oltrepò pavese: «5 anni impegnativi ma belli»

Carlo Veronese, direttore del Consorzio dell'Oltrepò pavese per cinque anni, saluta il territorio con una lettera di addio, ringraziando istituzioni, aziende e colleghi per il lavoro e le sfide affrontate insieme

26 luglio 2024 | 11:49

Carlo Veronese, che ha guidato il Consorzio dell'Oltrepò pavese per gli ultimi cinque anni, ci ha inviato una lettera di saluto. Con questo gesto, Veronese desidera esprimere il suo sincero ringraziamento a tutti coloro con cui ha condiviso questo percorso: istituzioni, aziende e persone del territorio. La sua esperienza e il suo impegno hanno segnato profondamente il consorzio e il panorama vitivinicolo dell'Oltrepò, e la sua lettera rappresenta un omaggio alle numerose collaborazioni e al lavoro svolto insieme. Con piacere pubblichiamo la lettera, che riflette il profondo legame e il rispetto che Veronese nutre per la comunità che ha avuto il privilegio di servire.

Carlo Veronese saluta il Consorzio Oltrepò pavese: «5 anni impegnativi ma belli»

Carlo Veronese lascia il Consorzio dell'Oltrepò pavese dopo cinque anni
 

Carlo Veronese saluta il Consorzio dell'Oltrepò pavese: la lettera di addio

Come già noto a molti è in atto un cambio di direzione al Consorzio tutela vini Oltrepò Pavese dopo essersi insediato un nuovo Cda con la presidenza di Francesca Seralvo che succede alla gestione di Gilda Fugazza. Sono stato direttore da settembre 2019 e ho concluso il mio incarico a fine giugno. Affido a queste righe un commento che devo soprattutto a molti giornalisti e addetti ai lavori che frequento da oltre 30 anni prima come direttore del Consorzio Lugana e poi del Consorzio tutela vini Oltrepò pavese. Sono stati anni complicati, soprattutto all'inizio, ma per certi versi anche entusiasmanti per i risultati che abbiamo ottenuto sino ad oggi. E sono stati anni di intenso lavoro, di promozione incessante, di nuovi sbocchi all'estero, con l'obiettivo, prima, di fare ordine in una territorio complesso come quello dell'Oltrepò Pavese e poi di aprire una via promozionale non solo in Italia ma anche all'estero, valorizzando l'alta qualità dei vini tutelati da numerose Doc e una Docg.

Sono stati quasi cinque anni di collaborazione per la promozione in Italia e all'estero dei grandi vini del territorio prodotti da grandi e piccole aziende e cooperative. Quando sono arrivato in Oltrepò Pavese non immaginavo dove saremmo riusciti ad arrivare. Qualcuno ha parlato di sfida coraggiosa, in un certo senso è stato così. C'erano così tante cose da sistemare e da attivare, c'era una riorganizzazione da mettere a punto per permettere di tornare nei radar della comunicazione positiva e fare valere i valori di un territorio del vino così variegato e così interessante, sempre un po' bistrattato per tante ragioni. Non ci siamo mai fermati. Neanche quando il Covid ci ha messo lo zampino. Non ho fatto il conto di quante persone abbiamo contattato direttamente e indirettamente con tutte le attività, per proporre il racconto degustativo tecnico e non solo che emerge da questa terra ricca di vini da molti vitigni alcuni così storici da essere considerati autoctoni. Con l'esterno il rapporto è sempre stato entusiasmante senza pregiudizi di sorta, la promozione delle denominazioni del vino dell'Oltrepò Pavese ha fatto subito breccia nel cuore della gente. A volte ho sorriso di fronte ad autentiche espressioni di sorpresa per la qualità e l'identità a più anime di questa terra.

Per quasi cinque anni ho alimentato un rapporto continuo con i principali player del mondo enologico e con la stampa di settore. Ed è stato sempre gratificante anche quando faticoso, perché spesso gli eventi si succedono rapidamente e ti costringono a veri tour de force. Con la costruzione di un rapporto di fiducia con le istituzioni e gli enti, con il lavoro continuativo con gli organismi di controllo, tutela e di “rifornimento” risorse, per procedere con le attività, grazie all'utilizzo continuativo di risorse pubbliche destinate alla promozione delle denominazioni. Sono stati anni impegnativi ma anche belli, con un affiatamento del team di lavoro che via via ha consentito di fare più di quello che si poteva perché sempre mossi tutti dalla passione e dallo spirito di squadra.

Voglio dire grazie al mio staff consortile formato da Luciana Rota alla comunicazione, Gaia Servidio segreteria ed eventi, Davide Sonza amministrazione e contabilità, Alice Colombo tecnico e agente vigilatore. E voglio salutare con affetto i numerosi produttori con cui abbiamo messo in campo un vero lavoro di squadra. E ringrazio in particolare la direzione tecnica di Regione Lombardia per la collaborazione e la condivisione dei risultati di questa importante area vitivinicola lombarda. Con gli auguri di buon lavoro al direttore che verrà, lascio questo bellissimo territorio che ho gestito e riorganizzato rispettando la legislazione di settore promuovendo tutti i vini delle denominazioni tutelate, con la speranza che il lavoro fatto non sia vano per una terra che è ricchezza di Lombardia, storia vitivinicola e tipica, promessa enoturistica e occasione di sviluppo futuro.

Carlo Veronese

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