“Gustare lo Champagne, gustare con lo Champagne” è stata l’ultima tappa del percorso sensoriale del Bureau du Champagne, Italia, che rappresenta nel nostro Paese il Comité Champagne. Un momento di incontro celebrato a Milano il 16 dicembre presso il ristorante Aalto part of Iyo.

Le capacità di abbinamento dello Champagne in primo piano a Milano
Un lustro di degustazioni
«Un cammino iniziato cinque anni fa per scoprire come degustare lo Champagne attraverso i 5 sensi – ha ricordato il direttore del Bureau du Champagne Domenico Avolio – Primo capitolo nel 2016 con Olfatto-Gli aromi dello Champagne, a cui ha fatto seguito nel 2017 Udito-5 assaggi di musica per 5 Champagne. Nel 2018 protagonista il Tatto-Toccare lo Champagne e nel 2019 la Vista-I colori dello Champagne. Chiudiamo il cerchio oggi con il Gusto. Quattro Champagne incontrano quattro piatti della stella Michelin Takeshi Iwai».

Risotto aspro, gelato di alga kombu e ostrica con Cazals MIllésime 2012
Quattro Ambasciatori
Un laboratorio di sperimentazione in cui il protagonista è stato il palato, dove giocare con i contrasti anche più estremi per scoprire la capacità di abbinamento dello Champagne, regalando sensazioni gustative uniche. Quattro Champagne presentati dai quattro Ambasciatori del Comité: Marco Chiesa, Pietro Palma, Chiara Giovoni e Bernardo Conticelli.

Le bottiglie abbinate ai piatti di Takeshi Iwai
I matrimoni del gusto
Il primo Champagne in scena è stato Taittinger Notturne Sec (Chardonnay 40%, Pinot Noir e Meunier 60%), rotondo, pieno, sereno, equilibrato e godibile. Uno Champagne dolce abbinato a un piatto con note dolci come Anguilla laccata con aceto di mele, tataki di manzo e liquirizia. Un matrimonio inconsueto, ma che ha funzionato.
Bernardo Conticelli, Domenico Avolio, Chiara Giovoni, Takeshi Iwai, Pietro Palma, Marco Chiesa
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Anguillla, tataki di manzo e liquirizia
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Manzo alla brace, bacche di sambuco e scorzonera
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Champagne Joseph Perrier Brut Rosé 2010 con il dolce vegano
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Acidità, freschezza e complessità caratterizzano Cazals Millésime 2012, Blanc de Blancs Grand Cru, Chardonnay in purezza, che ha accompagnato Risotto aspro, gelato di alga kombu e ostrica. Le acidità si sono compensate, un retrogusto ha richiamato l’altro e l’intensità del piatto è stata assimilata.
Manzo alla brace, bacche di sambuco e scorzonera è stato servito con Devaux Coeur des Bar Blanc de Noirs (100% Pinot Noir), Champagne di struttura dalla grande vinosità. Un’unione felice anche grazie alla cottura soft della carne (rossa).
Un accostamento ardito anche nel finale, che ha visto protagonisti Joseph Perrier Brut Rosé 2010 (Pinot Noir 80%, Chardonnay 20%) dalla componente aromatica intensa e un dolce che si è rivelato un “non dolce”, il vegano Rabarbaro, lamponi e gelato alla mandorla tostata. Ingredienti-elementi che hanno trovato compiutezza ed espressione speculare nel calice.
L'Italia e il perlage
Nel 2020 sono state circa 7 milioni le bottiglie di Champagne destinate al nostro Paese, al settimo posto nella classifica mondiale dell'export a volume. Sul totale delle spedizioni, l'8% è rappresentato da Millesimati e Cuvée speciali. Sul mercato italiano sono presenti 739 marchi.
Bureau du Champagne, Italia
Via Vittoria Colonna 50 – 20149 Milano
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