Tutti i numeri di una crescita che sembra non arrestarsi mai. Il gruppo è secondo in Italia quanto ad aumento dei ricavi (+27,16%). Oltre il 96% della sua produzione è destinato ai mercati esteri.
Numeri straordinari per Farnese Group. Li ha resi noti la recente indagine dell’area studi Mediobanca con i pre-consuntivi delle aziende Top 155 (con almeno 25 milioni di fatturato) del mondo vitivinicolo; li conferma l’amministratore delegato del gruppo,
Valentino Sciotti, aggiungendo qualche interessante particolare.
«Abbiamo chiuso un’annata 2017 incredibile - afferma Sciotti - ricchissima di soddisfazioni. Devo essere sincero: dopo anni di crescita forte, mi aspettavo una sorta di effetto rimbalzo, un momento di stasi». Che non si è però affatto verificato: Mediobanca tratteggia un gruppo che è secondo in Italia quanto a crescita dei ricavi (+27,16%). Primato assoluto, invece, per quanto riguarda l’estero, sbocco per il 96,6% della produzione Farnese Group, presente ormai in 82 Paesi.
Valentino Sciotti
«Sono ottimi numeri - commenta Sciotti - a maggior ragione se consideriamo che il mondo del vino italiano deve il proprio successo soprattutto alle bollicine, mentre segnano il passo i vini fermi, in particolar modo i rossi. Ebbene, noi siamo in completa controtendenza, perché possiamo vantare cifre eccellenti anche se la nostra produzione di bollicine è del tutto marginale. Miglioriamo questi dati aumentando, nel contempo, quello relativo all’Ebitda (utili prima degli interessi, delle imposte, del deprezzamento e degli ammortamenti): vuol dire che non avanziamo solo quanto a volumi, ma anche nella marginalità».
Tutto questo senza contare le ultime aggregazioni, come quella recente di Cantina di Sava, non ancora inserita nei conteggi. «I numeri sono destinati a migliorare ulteriormente, perché stiamo chiudendo contratti importanti» che porteranno ad altri sviluppi. «Il prossimo obiettivo - conclude Sciotti - è quello di raggiungere quota 3 milioni di bottiglie top di gamma».
Per informazioni:
www.farnesevini.it