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Conte Vistarino, ecco la nuova cantina Investimento per un futuro di successi

Renato Andreolassi
di Renato Andreolassi
08 ottobre 2018 | 16:45

È fra le più belle (e trascurate) zone vitivinicole d'Italia e da alcuni anni è alla ricerca di un rilancio soprattutto sui mercati esteri. Stiamo parlando dell'Oltrepò Pavese.

Qui Ottavia Giorgi di Vistarino, affiancata dal marito Guido Vivarelli Colonna, sta tentando l'impresa di risollevare le sorti di un comprensorio che sopravvive a se stesso nonostante le beghe e le rivalità campanilistiche degli “umani”. Nella splendida tenuta ottocentesca di Rocca de' Giorgi ha inaugurato la nuova cantina che è costata oltre 4 milioni di euro, finanziata anche dal Fondo Agricolo Europeo con circa un milione di euro. Boccheggiare o investire? La scelta - e la sfida - è stata quella di guardare al futuro effettuando una radicale ristrutturazione ad un malandato e vetusto fabbricato del 1904 creando ex novo, una moderna cantina di ultima generazione affiancata da un punto vendita, sale degustazione che nel tempo sono destinate ad ospitare anche incontri aperti al pubblico per valorizzare “re Pinot” importato dalla Francia fra queste magnifiche colline, nel 1850 dal conte Augusto Giorgi Vistarino.

(Conte Vistarino, ecco la nuova cantina Investimento per un futuro di successi)

Il nuovo edificio si trova al centro degli 860 ettari della Tenuta a due passi dalla storica villa Fornace. 200 ettari vitati sono coltivati in prevalenza a Pinot nero. «Da sempre sento il fascino per questo vitigno - ha detto la giovane donna imprenditrice del vino qui al lavoro oramai da 17 anni - una varietà che si caratterizza nel bicchiere per essere elegante ed enigmatica. Per questo ho puntato su di lui certa che su questi terreni calcarei e argillosi possa dare grandi prove».

(Conte Vistarino, ecco la nuova cantina Investimento per un futuro di successi)

E quello che abbiamo assaggiato 1865 del 2013 fra i filari in una soleggiata mattinata ottobrina, per consistenza e gradevolezza è di grandi prospettive. La nuova struttura è d'avanguardia grazie alla consulenza dell'enologo Vittorio Merlo che ha impresso una marcia in più e un significativo salto di qualità alla casa.

(Conte Vistarino, ecco la nuova cantina Investimento per un futuro di successi)

«Perché le uve di Pinot - ricorda - prima arrivano in cantina meglio è!». La produzione, dalle attuali 250-300mila bottiglie , è destinata a salire a 400mila bottiglie non solo di bollicine ma anche dei nuovi rossi Pernice, Tavernetto e Bertone. Doc che han bisogno però ancora di riposare, affinarsi e crescere in consistenza guardando in particolare all'esigente e variegato mercato Usa. E la vendemmia di quest'anno, orami alle ultime battute, si annuncia “memorabile” per le condizioni, climatiche uniche in questa biodiversità - varia in altezza fra i 200 e i 500 metri - che conta su grandi boschi e un ambiente incontaminato. Alla Conte Vistarino lavorano una quindicina di persone, tutte fra i 20 e i 40 anni fortemente motivate: «Perché in questo scrigno di tecnologia e stile - sottolinea Ottavia - bisogna crederci».

Per informazioni: www.contevistarino.it

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