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Donnafugata chiude l'anno in positivo Per il futuro punta sull'enoturismo

Mariella Morosi
di Mariella Morosi
28 dicembre 2016 | 15:03

È stato un anno intenso quello della famiglia Rallo e di Donnafugata, la cantina più rappresentativa dell’eccellenza enologica siciliana. Pur segnato da un grande dolore - quello della perdita improvvisa del capostipite Giacomo Rallo - il 2016 si conclude con soddisfazione ma senza sottovalutare le nuove sfide del cammino che l’azienda di Contessa Entellina intraprese negli anni Ottanta, in tempi di immobilismo imprenditoriale enologico non solo siciliano.

Certo, c’era alle spalle un secolo di tradizione di famiglia nelle storiche cantine di Marsala, c’erano i vigneti di Contessa Entellina, ma l’avventura nell’isola di Pantelleria e tanti altri progetti innovativi erano ancora al di là da venire. Giacomo Rallo, affiancato dalla moglie Gabriella Anca, credette tra i primi alle potenzialità dei vini siciliani che, legati alle varietà e alla cultura dei territori, avevano le carte in regola per competere sul mercato con etichette più o meno blasonate.

Donnafugata chiude anno positivo futuro enoturismo

foto: Fabio Gambina

E sempre coniugando la qualità con la sostenibilità, prima che questa esigenza si imponesse come essenziale nel pensiero comune. «La Sicilia ha bisogno di credere in sé stessa - aveva detto Giacomo Rallo quando fu nominato Cavaliere del Lavoro - deve riscoprire la sua vocazione culturale e produttiva. Inoltre può contare su una classe imprenditoriale in grado di generale sviluppo e lavoro». Fu un vero e proprio progetto culturale, prima che imprenditoriale, che ebbe come effetto quello di coinvolgere altri produttori cercando di superare gli individualismi e assimilando nello stesso tempo il meglio della scienza e delle tecniche enologiche.

Josè Rallo - Donnafugata chiude anno positivo futuro enoturismo
Josè Rallo (foto: Beatrice Pilotto)

Oggi il figlio Antonio, da maggio scorso al timone dell’Uiv, l’Unione italiana vini, organizzazione che rappresenta la filiera vitivinicola italiana, ne rappresenta molti, mentre la figlia Josè Rallo è attivissima nella comunicazione. Ma è anche la voce - o meglio - il canto di Donnafugata - per il suo talento di cantante solista tra jazz e ritmi brasiliani. Spesso ai suoi concerti viene abbinata una degustazione di vini, come esperienza originale e coinvolgente. Tutta la famiglia Rallo è sempre stata impegnata nel progetto Donnafugata, che ha già dato molti frutti. Ma più che a un bilancio di questo intenso anno che si avvia alla fine, sono i progetti futuri a impegnarla. Oggi gli ettari vitati sono 260 a Contessa Entellina e 68 a Pantelleria. Sull’Etna l'azienda conta su 15 ettari di vigneti in produzione.

Antonio Rallo - Josè Rallo - Donnafugata chiude anno positivo futuro enoturismo
Antonio Rallo (foto: Fabio Gambina)

A Randazzo sul versante nord del vulcano, c'è Nerello Mascalese e Carricante. Nelle terre di Cerasuolo di Vittoria e Frappato, i vigneti ammontano a 18 ettari, con un vigneto di Nero d’Avola. Tre sono i siti produttivi: le cantine di vinificazione a Contessa Entellina e a Pantelleria, nonché quella di vinificazione a Marsala. Il particolare impegno nell’avventura di Pantelleria e nella viticoltura eroica della vite ad alberello, patrimonio Unesco, è stato riconosciuto, all’inizio dell’anno, da un’approfondita inchiesta di Monica Larner per "Wine Advocate", ma tanti altri sono stati i riconoscimenti per la valorizzazione di quello che è diventato un parco nazionale, il primo in Sicilia, e per la donazione al Fai del Giardino Pantesco.

Etichetta simbolo dello Zibibbo dell’isola del vento è il Ben Ryè, ma tante altre rappresentano il successo consolidato dell’azienda. All’ultimo Vinitaly il Mille e una notte è stato protagonista di un evento dedicato all’enologo Giacono Tachis, ma anche hanno trovato spazio le nuove collezioni che escono dai classici schemi e che raccontano i vini secondo le indicazioni dei wine lovers.

Donnafugata il 2016 anno positivo domani si punta su enoturismo

L’azienda ha così presentato i quattro desideri chiave che guidano le scelte dei suoi appassionati: la ricerca di esclusività che conduce ai vini “Icona”, quelli di fascino per “Eleganza Mediterranea”, di sintonia con i “Versatiili di carattere” e del buon umore per i “Freschi e fruttati”. Con la vendemmia 2016 Donnafugata ha realizzato anche l’obiettivo di produrre i vini delle denominazioni Etna, Cerasuolo e Vittoria, mentre ha potenziato l’accoglienza degli enoturisti con un sito web (visit.donnafugata.it) in cui trovare tutte le informazioni sui diversi percorsi di degustazioni proposti. Si possono prenotare on-line la visita alle cantine storiche di Marsala, aperte tutto l’anno, e di Pantelleria, in estate, così come garantirsi la partecipazione a Cantine Aperte e Calici di Stelle. Un nuovo spazio multifunzionale è dedicato alle degustazioni.

Donnafugata il 2016 anno positivo domani si punta su enoturismo
foto: Fabio Gambina

Il 2016 si chiude infine con il lancio di un nuovo sito web (www.donnafugata.it) per vivere in in italiano e in inglese, e presto anche in tedesco, le emozioni del mondo di Donnafugata. «Nella progettazione del sito - ha detto Josè Rallo - abbiamo pensato di mettere al primo posto la persona, i suoi desideri e la sua esperienza di navigazione con la migliore pratica della comunicazione web. Abbiamo applicato al progetto il nostro fare sartoriale per far emergere il senso profondo della nostra identità, dando spazio agli interessi e alle passioni di chi ama il vino. Speriamo di esserci riusciti».

Per informazioni: www.donnafugata.it

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