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Castell’in Villa, il borgo da cui nascono vini dal forte ascendente territoriale

Guido Ricciarelli
di Guido Ricciarelli
02 ottobre 2016 | 14:22

Se c’è un nome che echeggia con straordinaria ricorrenza nel passaparola dei sangiovesisti della prima ora, è quello di Castell’in Villa. L’azienda si identifica in Coralìa Ghertsos Pignatelli della Leonessa (nella foto) (per tutti “la Principessa”), ma trova convinto sostegno anche nella vulcanica figura di Massimo Maccianti, sorta di “brand ambassador” che si occupa da lungo tempo della distribuzione dei vini. In realtà la decisione di acquistare venne presa nel 1967 dal marito di Coralìa, Riccardo Pignatelli della Leonessa, nobile di origini napoletane e Ambasciatore della Repubblica.


Coralìa Ghertsos Pignatelli della Leonessa

Vero e proprio borgo quello di Castell’in Villa, ubicato nel comune di Castelnuovo Berardenga (Si), la cui estensione (quasi 300 ettari) comportava in partenza la necessità di un progetto agricolo di ampio respiro. Dall’unico ettaro di vigna agli oltre 50 attuali, con Coralìa al timone da un trentennio dopo la prematura scomparsa del marito, lo sviluppo dell’azienda è stato portato avanti avendo il sangiovese al centro del progetto. Il mito di Castell’in Villa affonda le sue radici negli anni ’70 con alcune Riserve entrate immediatamente nel gotha del Chianti Classico (su tutte 1971 e 1977, ancor’oggi buonissime).

Per nulla preoccupata di cavalcare la montante ondata dei supertuscans (l’unica divagazione aziendale è il Santacroce, blend di cabernet sauvignon e sangiovese dall’inconfondibile timbro chiantigiano), la Principessa continua a sfornare vini dal forte ascendente territoriale, dotati di straordinaria verve indipendentemente dall’annata in gioco, a volte più sottili e verticali, a volte più scuri e maturi (come la straordinaria Riserva 1985). Nella decade successiva scelgo la Riserva 1995, magistrale per polpa e slancio in un’annata che proprio sotto l’aspetto della longevità ha avuto in Toscana il suo tallone d’Achille.

Il nuovo millennio, con l’appannamento degli stilemi del gusto internazionale e la riscoperta di vini più eleganti e discreti, ripropone prepotentemente Castell’in Villa tra i “classici” del Chianti Classico con una fantastica Riserva 2001. E il ventaglio delle nostre preferenze si allarga potendo l’azienda sfoggiare un trittico di etichette che non ha rivali nella tipologia. Basti pensare al semplice Chianti Classico 2009, alla Riserva 2010 ed alla Riserva Poggio delle Rose 2008 (cru al quale la Principessa è particolarmente legata), vini di struggente bellezza. E se avessimo altro spazio potremmo raccontare di un Vin Santo paradigmatico.


Castell'In Villa
località Castell'In Villa - 53019 Castelnuovo Berardenga (Si)
Tel 0577 359074
www.castellinvilla.com
info@castellinvilla.com

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