Dieci persone, tra cui sei donne e due bambini messi in salvo dall'inferno afghano. Dopo aver lasciato qualche settimana fa, non senza pericoli e problemi, l'Afghanistan attraverso il confine con il Pakistan ed essere rimasti per lungo tempo nella capitale pakistana Islamabad in attesa dei visti per raggiungere il nostro paese, la famiglia Safari ha finalmente raggiunto Palermo e ha potuto riabbracciare dopo 25 anni il loro amato Shapoor, anima e cuoco di Moltivolti.

L'incontro fra Shapoor Safari (al centro con il berretto) e la sua famiglia insieme al sindaco Leoluca Orlando
Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando: «La città oggi ha 10 nuovi palermitani»
Per il cuoco Shapoor Safari «una gioia immensa. È stata dura ma ce l'abbiamo fatta grazie all'aiuto di tante persone che mi sono state accanto e sono riuscite a far arrivare qui le mie sorelle, i miei nipoti e i miei nipotini». Ad accogliere la famiglia in aeroporto, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, che si è molto speso nelle settimane passate con l'ambasciatore italiano in Pakistan per aiutare la famiglia a varcare il confine con l'Afghanistan e ricevere la documentazione necessaria per il viaggio. «Da oggi altri dieci afghani saranno dieci palermitani perché questa città li accoglie - ha commentato il sindaco - L'accoglienza non è soltanto aspettare che qualcuno arrivi ma anche fare in modo che qualcuno si possa mettere in salvo rispetto alla morte, alla tortura e alla violenza».
Ad aspettare la famiglia c'è stato anche Feroz, cugino di Shapoor arrivato da Francoforte per riabbracciare la moglie Waheda che non vede da cinque anni. Era riuscito a trasferirsi in Germania qualche anno fa e trovare lavoro in una friggitoria, il suo sogno è quello di poter andare a vivere con la moglie a Francoforte.