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Bar e ristoranti, entro fine mese le richieste d'aiuto per la riapertura

15 settembre 2020 | 11:37

Per i gestori di bar e ristoranti che hanno la loro attività in un Comune con meno di 20mila abitanti, l’occasione è senz’altro interessante. C’è tempo infatti fino al prossimo 30 settembre per presentare al Comune nel quale è situato l’esercizio la richiesta di accesso alle agevolazioni per la riapertura e l'ampliamento di attività commerciali previsto dal decreto Crescita.

Le richieste di aiuto dovranno pervenire ai Comuni entro il 30 settembre - Bar e ristoranti, entro fine mese le richieste d'aiuto per la riapertura

Le richieste di aiuto dovranno pervenire ai Comuni entro il 30 settembre

La misura riguarda, in particolare, coloro che procedono all’ampliamento di esercizi commerciali già esistenti o alla riapertura di esercizi chiusi da almeno sei mesi. Sul piatto, la possibilità di accedere a un contributo fino al 100% dei tributi comunali regolarmente pagati dall’esercente nel corso dell’anno. Il contributo sarà corrisposto per l’anno nel quale avviene l’apertura o l’ampliamento e per i tre anni successivi.



Tra i beneficiari di tale agevolazione figurano le aziende operanti in vari settori, tra cui espressamente anche quello della somministrazione di alimenti e bevande al pubblico, del turismo, della fornitura di servizi destinati alla fruizione di beni culturali e al tempo libero, e altri.

Sono, invece, escluse dall’agevolazione, tra le altre, le sale per scommesse,  i subentri, a qualunque titolo, in attività già esistenti precedentemente interrotte; le aperture di nuove attività e le riaperture, conseguenti a cessione di un’attività preesistente, da parte del medesimo soggetto che la esercitava in precedenza, o comunque di un soggetto, anche costituito in forma societaria che sia ad esso direttamente o indirettamente riconducibile.

La richiesta dovrà esser redatta su un apposito modulo fornito dal Comune, che dovrà contenere anche la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà attestante il possesso dei requisiti prescritti. Il Comune determinerà la misura del contributo spettante, previo riscontro del regolare avvio e mantenimento dell’attività, in misura proporzionale al numero di mesi di apertura dell’esercizio nel quadriennio considerato, che non può comunque essere in ogni caso inferiori a sei mesi. I contributi sono concessi nell’ordine delle richieste presentate, fino all’esaurimento delle risorse stanziate in apposito Fondo comunale.

Per il finanziamento della misura è stata prevista l’istituzione, nello stato di previsione del Ministero dell’Interno, di un Fondo con una dotazione annuale fissata in 5 milioni di euro per il 2020, 10 milioni per il 2021, 13 milioni per il 2022 e 20 milioni a decorrere dal 2023. Al riparto tra i Comuni beneficiari si provvederà con decreto del Ministro dell’interno, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze.

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