Obbligo per tutti di accettare pagamenti con carta di credito o carta di debito. Forse. La normativa che prevedeva appunto di mettere a disposizione del cliente la possibilità di effettuare tramite Pos ogni tipo di transazione potrebbe presentare qualche eccezione nella categoria dei soggetti che non verrebbero sanzionati nel momento in cui non disponessero di Pos
Lo spiraglio nuovo si apre non grazie al provvedimento che sembrava dover essere il decreto ministeriale di Economia e Sviluppo economico bensì il decreto legislativo di attuazione della direttiva europea che taglia i costi dei pagamenti con moneta elettronica trasmesso dal Governo alle commissioni parlamentari per i pareri. La sanzione si attesterebbe attorno ai 30 euro per coloro che accettassero solo contanti e non altre forme di pagamento.

Non sfuggiranno alla possibilità di fare a meno del Pos gli esercizi pubblici più comuni come negozi, bar, ristoranti, gelaterie, pub, pizzerie così come gli artigiani. Questi avevano in un certo senso sperato di evitare l’incombenza nel momento in cui era stata prevista l’esenzione per chi non raggiungeva un fatturato fino a 200mila euro, ma questo provvedimento è “scaduto” il 30 giugno 2014.
Stando alle disposizioni generali che obbligano a disporre di Pos tutti i professionisti che operano a diretto contatto con il pubblico dovrebbero rientrare nella categoria degli “obbligati” anche avvocati, commercialisti, medici, consulenti del lavoro, notai, ma anche architetti, ingegneri, geometri e agronomi. Dopo di che ci sono le eccezioni, rappresentate da coloro i quali potrebbero essere fuori dalla lista ovvero quei professionisti facenti parte di uno studio associato e che dunque “non operano a stretto contatto col pubblico” ma fatturano al titolare dello studio stesso presso cui lavorano.
Punto di domanda invece su due categorie che col pubblico hanno a che fare quotidianamente ma che potrebbero non avere lo stretto obbligo del Pos. Sono i tabaccai e i benzinai che incassano imposte e le riversano all’Erario. I tabaccai ad esempio gestiscono le marche da bollo mentre i benzinai operano di fatto da sostituti nell’incassare le accise per conto dello Stato.
I mugugni di commercianti e professionisti all’idea di dover obbligatoriamente accettare pagamenti tramite Pos risiede nel fatto che ogni transazione comporta il pagamento di commissioni bancarie piuttosto salate. Tuttavia la nuova norma dovrebbe prevedere proprio il taglio di tali commissioni per rendere un po’ più “digeribile” la novità soprattutto per quanto riguarda i micropagamenti. I prestatori di servizi di pagamento saranno tenuti ad applicare, per tutti i tipi di carte, commissioni di importo ridotto per i pagamenti fino a 5 euro rispetto a quelle applicate alle operazioni di importo pari o superiore, così da promuovere l’utilizzo delle carte anche per questi pagamenti.
In merito alla vicenda è intervenuta Confesercenti esprimendo un parere favorevole ma suggerendo qualche modifica soprattutto in tema di multe: «Siamo favorevoli a politiche mirate ad incrementare l’uso di bancomat e carte di credito - osserva la presidente di Confesercenti Patrizia De Luise, a margine della presidenza dell’associazione riunita oggi a Roma - ma le multe, soprattutto se collegate al Codice Penale, sono un’inutile forzatura. Di fatto una criminalizzazione. Come abbiamo ribadito più volte in questi anni, siamo favorevoli ad una maggior diffusione della moneta elettronica, che sarebbe un vantaggio anche per le imprese perché porterebbe ad una riduzione dei rischi legati alla gestione del contante. Un aspetto che gli imprenditori non ignorano, soprattutto quelli del commercio e dei pubblici esercizi, come dimostrano i 400 nuovi POS attivati ogni giorno negli ultimi cinque anni».
«Per aumentare questo numero - conclude De Luise - più che multare è necessario ridurre con certezza il costo delle transazioni: ricordiamo che il taglio delle commissioni interbancarie non riguarda direttamente gli utenti finali, e che si rivelerà un fatto positivo solo se il beneficio si trasmetterà alle imprese e ai consumatori, permettendo una riduzione reale dei costi. Che sono ancora troppo alti soprattutto per i micro-pagamenti, insostenibili per quelle tipologie di piccole imprese che sono caratterizzate da margini molto bassi, quasi completamente assorbiti dalle commissioni di bancomat e carte».