Un pranzo a quattro mani con lo chef Giuseppe Postorino del ristorante L’Alchimia di Milano e lo chef Attilio Galli del ristorante Al Peršéf di Livigno ha anticipato Milano Cortina 2026. Il tema del pranzo: “Milano-Cortina 2026 passando per Livigno”. In occasione dei Giochi Olimpici è stato realizzato un menu che ha voluto unire specialità gastronomiche milanesi e valtellinesi.
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La sala del ristorante L'Alchimia di Milano (Foto: DROPSHOTADV)
Pranzo gourmet a quattro mani a Milano
Si è tenuto a Milano un pranzo a quattro mani presso il ristorante L’Alchimia in viale Premuda. Al Peršéf è un ristorante fine dining d’alta quota, con soli sette tavoli e 20 coperti, che troviamo all’interno dell’hotel Sporting di Livigno. Ha un’identità legata al territorio valtellinese e rappresenta una delle espressioni gastronomiche più interessanti del panorama montano contemporaneo.
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Ristorante Al Peršéf di Livigno (foto: DROPSHOTADV)
Il tema del pranzo? “Milano-Cortina 2026 passando per Livigno”, in occasione della prossima edizione dei Giochi Olimpici invernali, di cui Livigno sarà una delle destinazioni.
Filosofia di cucina e accoglienza
«È stato interessante aprire le porte della cucina de L’Alchimia ad Attilio Galli, sottolinea Giuseppe Pastorino, executive chef de L’Alchimia. Entrambi condividiamo la stessa filosofia di cucina che vuole esaltare le tradizioni familiari del nostro territorio. Anticipando quanto avverrà il prossimo anno durante le Olimpiadi Invernali, abbiamo unito idealmente Milano e Livigno in un menu con i signature di Al Peršéf e de L’Alchimia».
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Il pranzo a quattro mani con lo chef Giuseppe Postorino e lo chef Attilio Galli del ristorante Al Peršéf (Foto: DROPSHOTADV)
L’Alchimia ha aperto con un aperitivo di benvenuto: una tartelletta al carbone vegetale, un raviolo e una gustosa polpettina, accompagnato da un Negroni a basso contenuto alcoolico, poi è stato lasciato spazio a un trittico firmato dallo chef Attilio Galli di Al Peršéf.
Il menu: un viaggio tra Milano e Livigno
Le creazioni di Attilio sono un viaggio nei ricordi e tra i tesori nascosti delle sue montagne. Sono anche frutto di uno studio continuo: Attilio, livignasco di nascita, ama passeggiare sulle “sue montagne” alla ricerca di gemme, erbe selvatiche che raccoglie e conserva, perché la sua cucina diventa un vero e proprio laboratorio di fermentazione, proprio come insegna la cucina orientale.
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Primordiale (foto: DROPSHOTADV)
Il menu ha proposto un racconto per tappe: abbiamo iniziato con Primordiale. Una interpretazione degli ingredienti del pizzocchero, al posto della farina troviamo foglie di saraceno, tagliata di primosale, la verza si presenta croccante e pestèda.
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Menestra da lecc (foto: DROPSHOTADV)
È seguita la Menestra da lecc: antica ricetta livignasca, che in passato si mangiava sia a pranzo che a cena, ora Attilio l’ha riportata in vita in versione no waste. Siero-innesto, croste di formaggio d’alpeggio e profumo di abete rosso per un piatto che unisce tradizione e sostenibilità. Questo piatto ci è piaciuto molto per il perfetto equilibrio dei suoi ingredienti.
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Lucioperca
Il terzo piatto, Lucioperca: lo chef ha scelto il lago e la montagna con erbe selvatiche, asparagi e beurre blanc ai cinque pomodori.
Il dessert e i vini valtellinesi
Come conclusione: il dessert signature di L’Alchimia: Sbarco Lunare, un gioco di contrasti con cioccolato Caramelia, frutti esotici, avocado e cocco. Ad accompagnare il menu, una selezione di vini valtellinesi della cantina Stefano Beltrama, piccola realtà indipendente con sede ad Albosaggia, appena sopra Sondrio.
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Sbarco Lunare
Vini prodotti in quantità limitate e lavorati con pratiche naturali. Una scelta che riflette autenticità e rispetto del territorio.