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Adua Villa, Premio IaT 2012 «Mi ha fatto capire come usare la rete»

di Andrea Radic
17 gennaio 2018 | 12:35

Adua Villa vinse nella categoria Maitre e sommelier il sondaggio Personaggio dell'anno 2012 di Italia a Tavola, insieme a Davide Oldani e Sonia Peronaci. Adua è una persona che ha capito l'evoluzione della comunicazione e la sa mettere in pratica. «Il premio - ha commentato - mi ha portato fortuna».

Oggi Adua Villa è di nuovo tra i candidati del sondaggio Personaggio dell'anno, sostenuto dai main sponsor Grana Padano, Pentole Agnelli e Trentodoc, quest'anno giunto alla 10ª edizione (CLICCA QUI PER VOTARE). Adua non è nella top ten, ma comunque in buona posizione. Tutto può ancora succedere prima della chiusura del sondaggio, l'11 febbraio.

Adua Villa (Adua Villa, Premio IaT 2012 «Mi ha fatto capire come usare la rete»)
Adua Villa

Adua, perché il Premio Italia a Tavola non solo compie dieci anni ma cresce costantemente?
Sono convinta che funzioni molto bene la scelta dei candidati, la ricerca di professionisti da presentare al voto del pubblico e qui, nella scelta della rosa, il merito è vostro, perché è un motivo della validità del premio. Il lavoro che c'è dietro è quello che i votanti riconoscono, crescendo di anno in anno. Sappiamo tutti quanto sia difficile portare le persone online e farle interagire, Italia a Tavola ci riesce.

Dieci anni di premio e dieci anni di vita, cosa è cambiato?
Per me è cambiato tanto, quando sono stata premiata la mia figura era quasi esclusivamente legata alla televisione, oggi la mia professionalità è legata a diverse forme di comunicazione, ho due aziende che si occupano appunto di questo, la "Globetrotter goumet" e "Garage Raw". La seconda si occupa solo di progetti su Instagram, perchè i social sono diventati lavoro. Ma dico che il Premio Italia a Tavola mi ha portato fortuna, dopo averlo vinto sono arrivate consulenze, sono diventata testimonial di Birra Poretti, brand ambassador del Prosecco Doc, scrivo per diverse riviste cartacee del gruppo Cairo, e tutto ciò dopo il premio.

E personalmente cosa è mutato?
Dieci anni fa vedevo il mondo del vino in modo settoriale, oggi ho capito che è sia unicità, ma anche molto di più, oggi serve una comunicazione trasversale, con linguaggi pop per far capire questo mondo. Con il mio ultimo romanzo "Vino rosso, tacco 12" si è addirittura creata una community su Instagram e siamo diventati una case history.

Cosa oggi nel mondo enogastronomico andrebbe valorizzato?
Il mondo della sommellerie, perchè è il trait d'union tra il produttore e il consumatore: è il sommelier che comunica e accultura il consumatore. Va valorizzata questa figura, la sua importanza, per questo i corsi sono molto frequentati. Il sommelier deve fare cronaca e non critica

Social ed enogastronomia, che ne pensi?
Sono arrivata ai social molto tardi, proprio dopo aver vinto il premio che mi ha insegnato a credere nella rete. Venivo dalla comunicazione tradizionale, carta, radio e tv. Italia a Tavola mi ha fatto capire l'importanza della rete e dei social sui quali oggi investo diverso tempo della giornata.

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