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la scoperta

La patata è figlia del pomodoro: svelata l'origine genetica del tubero

di Redazione Italia a Tavola
04 agosto 2025 | 17:47

Le patate, quelle che oggi portiamo in tavola in mille varianti (dai gnocchi alle chips), sono nate da un incontro imprevisto avvenuto circa 9 milioni di anni fa. A metterci la firma è uno studio internazionale guidato dall'Accademia cinese delle scienze agrarie, che ha finalmente ricostruito l'albero genealogico della patata moderna partendo da un'analisi genetica su oltre 500 varietà. La scoperta? Le piante di patata come le conosciamo oggi sono il frutto di un'antica ibridazione tra piante di pomodoro e alcune patate selvatiche prive di tubero originarie del Cile.

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Il segreto della patata era nel pomodoro: la scoperta che riscrive la sua storia

«Abbiamo finalmente risolto il mistero dell'origine delle patate - ha dichiarato Sanwen Huang, uno dei ricercatori coinvolti nello studio, pubblicato sulla rivista Cell. Una questione aperta da decenni, perché la pianta di patata, coltivata in tutto il mondo e tra le più versatili dell'alimentazione umana, ha sempre mostrato caratteristiche ambigue. Morfologicamente, ricorda da vicino tre specie di patate selvatiche cilene chiamate Etuberosum, che però non producono tuberi. A livello genetico, invece, è sorprendentemente più simile al pomodoro. Un paradosso che ha lasciato a lungo perplessi botanici e genetisti.

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Per sbrogliare la matassa, i ricercatori hanno sequenziato e confrontato il genoma di 450 varietà coltivate di patata e di 56 specie selvatiche. L'analisi ha confermato che tutte le varietà moderne derivano da un'antichissima ibridazione tra le Etuberosum e il pomodoro. In pratica, il dna delle patate che oggi cuciniamo contiene un mix di entrambi i genitori: da un lato le piante selvatiche cilene, dall'altro un antenato del pomodoro. E se oggi le due specie appaiono molto diverse, non bisogna dimenticare che circa 14 milioni di anni fa avevano un antenato comune. Dopo essersi separate per circa 5 milioni di anni, le loro strade si sono incrociate di nuovo, portando a un evento evolutivo tanto raro quanto cruciale.

Questa ibridazione ha generato le prime piante capaci di produrre tuberi, un passaggio determinante per l'adattamento in ambienti difficili come quelli delle Ande in rapido sollevamento. Proprio in quell'epoca, la presenza di nuove nicchie ecologiche e condizioni climatiche più rigide ha fatto la differenza. Il tubero, capace di immagazzinare nutrienti sottoterra, ha offerto alle nuove piante un vantaggio evolutivo: potevano sopravvivere anche in condizioni ambientali estreme e riprodursi per via vegetativa, senza dipendere da impollinazione o produzione di semi. Una scorciatoia biologica che ha accelerato la diffusione della patata.

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Lo studio ha inoltre individuato i due geni chiave responsabili di questa svolta evolutiva. Il primo, SP6A, arriva dal pomodoro ed è quello che dà il via alla produzione del tubero. Il secondo, IT1, proviene dalle Etuberosum e regola la crescita dei fusti sotterranei. Nessuno dei due, da solo, basta a produrre tuberi: servono entrambi, come un interruttore a doppia leva. È proprio da questa combinazione genetica che nasce la patata così come la conosciamo.

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