Prosegue l'acceso dibattito intorno al riconoscimento della Doc alla Mozzarella di Gioia del Colle, che, come detto da molti e chiarito dalle parole di Franco Alfieri, consigliere per l'agricoltura del presidente della regione Campania, «è in parte omonima a quella della Dop Mozzarella di bufala campana». Sull'argomento ha parlato anche Domenico Raimondo, presidente del Consorzio di tutela della Bufala Dop, e, in ordine di tempo, l'ultimo a esprimersi è proprio Cesare Baldrighi, non solo dirigente del Consorzio Grana Padano, ma anche di Adifop, associazione che riunisce i formaggi Dop e Igp, e di Aicig - Associazione italiana consorzi indicazioni geografiche.
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Posizioni autorevoli, così come autorevoli possono considerarsi le sue posizioni: «La bufala campana è ormai nota a tutti con il generico appellativo di mozzarella; una nuova Dop proveniente dalla stessa zona creerebbe confusione e danno del prodotto qualitativamente più elevato, come la bufala».
Completa le parole di Baldrighi, Raimondo: «Già immagino la confusione che si creerà sugli scaffali dei supermercati del Nord, dove le massaie troveranno due mozzarelle provenienti dalla stessa zona, la Mozzarella di bufala Dop che ha un prezzo maggiore perché ha costi di produzione più elevati, l'altra, quella di Gioia del Colle, che costa di meno e si mantiene di più. Non è così che si valorizza un'eccellenza».