Alla proposta di riconoscimento della Denominazione di origine protetta Mozzarella di Gioia del Colle, «si oppone fermamente» la Regione Campania, a causa di una violazione di quanto stabilito dalla normativa europea. «La denominazione in questione è infatti in parte omonima a quella della Dop Mozzarella di bufala campana», spiega Franco Alfieri, consigliere del presidente della Regione, De Luca, per l'Agricoltura, foreste, caccia e pesca.
«Porremo in essere tutte le azioni necessarie per tutelare la Mozzarella di bufala campana Dop - dichiara Alfieri - prodotto di punta del nostro agroalimentare. Saremo al fianco dei produttori e dell'intera filiera per sostenere le loro legittime ragioni ed evitare cosi che i consumatori siano tratti in inganno da un prodotto che non ha nulla a che spartire con il nostro, rinomato ed apprezzato in tutto il mondo».
Franco Alfieri
«Infatti, la nuova denominazione proposta per il prodotto pugliese - conclude Alfieri - non consente di distinguere l'origine del latte utilizzato, quello bovino, che proviene dunque da una specie diversa da quella cui si deve la nostra Dop. Le imprese e i lavoratori del comparto esprimono un'eccellenza per tutelare la quale l'amministrazione regionale si batterà nelle sedi opportune».
Domenico Raimondo (foto: Luciano Pignataro)
«Siamo pronti a tutelare gli interessi della denominazione - dichiara il presidente del
Consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana Dop,
Domenico Raimondo - è l’essenza del nostro compito. La Regione Campania ha dimostrato prontezza e sensibilità intervenendo sulla vicenda con fermezza. È quanto faremo anche noi. Il consorzio sta valutando tutti gli atti nel dettaglio, anche perché solo il 28 agosto è stato pubblicato il documento in Gazzetta Ufficiale. Decideremo tutti insieme le forme di azione da intraprendere nel cda fissato per la prossima settimana. Ma al di là dei ricorsi e delle soluzioni giuridiche, quello che noi auspichiamo è un confronto tra la Regione Campania, la Regione Puglia (territorio interessato anche alla nostra Dop con una parte della provincia di Foggia) e il Ministero per trovare una soluzione condivisa che non scateni guerre e non crei confusione tra i consumatori».