Continua la battaglia a tutto campo del ministro dell’Agricoltura, Nunzia De Girolamo (nella foto), contro gli Ogm. Dopo il gesto dimostrativo dell’agricoltore friulano che ha seminato mais geneticamente modificato nel suo campo, in un’intervista al Corriere della Sera la titolare del Mipaaf annuncia: «Farò un decreto a tre firme per vietare la coltivazione di Ogm in Italia». Per questo la De Girolamo ha scritto ai ministri della Salute, Beatrice Lorenzin, e dell’Ambiente, Andrea Orlando. «Credo la pensino come me - ha spiegato - almeno a giudicare dalle dichiarazioni di questi giorni».
L’Europa, ammette tuttavia la De Girolamo, «lo potrebbe impugnare, è vero, e ci esponiamo a una violazione delle regole comunitarie. Però nei confronti della Francia, che ha bloccato le coltivazioni Ogm con un provvedimento simile, Bruxelles non ha ancora avviato la procedura di infrazione».
«Gli Ogm non sono utili all’Italia - aggiunge il Ministro - la nostra è un’agricoltura d’eccellenza sana e pulita. L’immagine nel mondo non va sporcata. Non è un atteggiamento pregiudiziale. Non ci saranno mai sperimentazioni di piante Ogm in campo aperto, ma solo in laboratorio. In politica bisogna avere il coraggio di fare scelte nel rispetto del valore della gente e gli italiani, dicono i sondaggi, sono contrari alle piante geneticamente modificate».
«Pieno sostegno al ministro dell’Agricoltura Nunzia De Girolamo, che ha annunciato di voler presentare un decreto per vietare la coltivazione di Ogm sul territorio nazionale», ha dichiarato Ermete Realacci, presidente della Commissione ambiente territorio e lavori pubblici della Camera. «Al di là di altre considerazioni, è chiaro che il futuro dell’agricoltura italiana non è legato agli Ogm, ma, come accade per tutti i settori della nostra economia, è legato alla qualità, al territorio, alle tipicità, alla tracciabilità dei nostri prodotti. Tanto più tenuto conto dei caratteri distintivi dell’agricoltura italiana: un settore cresciuto nel segno dell’eccellenza, che vanta il primato europeo di produzioni di qualità e prodotti riconosciuti con ben 252 prodotti registrati tra Dop, Igp e Stg».