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Vino e design, quanto conta l’etichetta? Estetica e packaging orientano le scelte d’acquisto

Attraverso l’etichetta si possono esprimere sicurezza, autorevolezza, fiducia, ma è un elemento che può servire anche per incuriosire e attrarre un nuovo target di pubblico. Il 70% dei consumatori ne è condizionato

06 aprile 2021 | 07:30

Quante volte davanti a uno scaffale pieno di vini al supermercato o in enoteca abbiamo pensato: “E ora quale scelgo?”. Certamente i fattori che incidono nel processo di acquisto di una bottiglia di vino sono molteplici, dalla qualità al prezzo, dalla tipologia all’occasione di consumo. Ma quante volte, sempre davanti a quello scaffale, abbiamo scelto una bottiglia per l’etichetta? La risposta ce la dà una ricerca di Nielsen che sostiene che il 70% dei consumatori davanti a una selezione di vini farà la sua scelta d’acquisto in base al packaging e al design della bottiglia. Questo avviene perché attraverso un’etichetta si possono esprimere sensazioni di sicurezza, autorevolezza, fiducia, ma può servire anche per incuriosire e attrarre un nuovo target di consumatori. I Millennials, ad esempio, sono più attratti da colori sgargianti rispetto alle etichette più tradizionali, perché le ritengono più memorabili.

Vino, quanto conta l’etichetta? L’estetica guida le scelte d’acquisto

Il design della bottiglia e dell'etichetta influisce sulle scelte d'acquisto


Inoltre, l’attenzione al design è un aspetto fondamentale per aumentare la percezione del prodotto e la brand reputation. È sempre consigliabile affidarsi a professionisti del settore, come agenzie di comunicazione specializzate, al fine di ottenere un packaging di valore e differenziante rispetto ai competitor. Dalle iconiche illustrazioni di Donnafugata all’arte moderna dell’eclettico Franz Haas, passando per i fiori dipinti su ogni bottiglia di Belle Epoque, al minimalismo estremo di Gaja, fino ad arrivare all’iperrealismo di Matsu, dove l’intera gamma mostra la storia di una famiglia, attraverso fotografie dal nonno al nipote: ogni etichetta veicola un messaggio, l’essenza del vino, la visione del produttore.

Quando l'estetica incontra la funzionalità

Oltre all’estetica, c’è chi vuole aggiungere anche la funzionalità, proprio come la definizione della parola “design” richiede. L’esempio è quello della cantina umbra Terre de la Custodia, appartenente alla famiglia Farchioni, che ha brevettato una bottiglia per esaltare al massimo il suo Sagrantino di Montefalco. Disegnata e progettata da Tosca Sibella Farchioni, e realizzata in collaborazione con una vetreria locale, è la perfetta sintesi tra estetica e funzionalità. La bottiglia nasce da una necessità, ovvero dalla vigorosa vinificazione del Sagrantino di Montefalco, che produce un elevato quantitativo di residui. La bottiglia, infatti, presenta un incavo che ha la particolarità di far accumulare i residui del vino in un unico punto e, al tempo stesso, di creare una bolla d’aria che impedisce di movimentare i residui e farli uscire durante la mescita. Inoltre, l’impugnatura richiama quella del fioretto all’italiana, essendo la scherma una grande passione della famiglia.

Vino, quanto conta l’etichetta? L’estetica guida le scelte d’acquisto
Sagrantino di Montefalco Docg Terre de la Custodia


Questa tematica appassiona molto anche i più esperti e divulgatori del vino come opinion leader di settore e wine influencer (@cantinasocial e Laura Donadoni, @theitalianwinegirl). Loro hanno creato un appuntamento fisso ogni giovedì su Clubhouse, la nuova piattaforma social basata sul dialogo, con una room ad hoc dedicata al connubio vino-design indirizzata a chi ama il vino, l’estetica e l’arte. Dostoevskij diceva “la bellezza salverà il mondo”: noi non possiamo che dargli ragione.

Per informazioni: www.jacleroi.com

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