Fondata nel 2010 da Andrea Maiocchi e Pietro Di Pilato, BrewFist è oggi una delle realtà più consolidate nel panorama brassicolo italiano. Situata a Codogno, in provincia di Lodi, in Lombardia, l’azienda produce circa 7.000 ettolitri l’anno e si distingue per uno stile riconoscibile, un’attenzione costante alla qualità e un approccio innovativo alla sperimentazione.

Brewfist: alcune birre
La nascita del progetto: "More Beer More People"
L’idea alla base di BrewFist nasce da una passione condivisa per la birra e dalla volontà di produrre etichette originali, bevibili e ben realizzate. Come spiega Pietro Di Pilato, birraio e co-fondatore: «Siamo sempre alla ricerca di nuovi ingredienti e tecniche. Il nostro obiettivo è continuare a stupire chi già ci conosce e attrarre nuovi appassionati». Il motto del birrificio, "More Beer More People", sintetizza bene l’approccio inclusivo e dinamico che guida ogni scelta produttiva e commerciale.

Andrea Maiocchi e Pietro Di Pilato, titolari di BrewFist
La taproom Terminal 1: 20 spine e cucina interna
Un punto di forza del birrificio è la taproom adiacente alla sede produttiva: Terminal 1, in via Molinari 7 a Codogno. Il locale ospita 20 spine e una selezione di birre artigianali italiane e internazionali, soprattutto in bottiglia. La cucina interna punta su panificati prodotti in loco e una proposta food che valorizza la birra, con burger, focacce e piatti pensati per l’abbinamento.

La American Pale Ale Zona Rossa di BrewFist è nata durante la pandemia
Interessante anche la BrewFist Drinkers Experience, prenotabile sul sito: una giornata accanto al mastro birraio per scoprire l’intero processo produttivo, la selezione delle materie prime e le differenze tra birre artigianali e industriali. BrewFist distribuisce tramite distributori locali o, in assenza di questi, effettua spedizioni dirette. Tutte le birre sono acquistabili anche tramite l’e-commerce. Il packaging prevede fusti in acciaio da 20 e 30 litri, bottiglie da 33 cl e lattine da 50 cl.
BrewFist, le birre iconiche tra IPA e stout
Nel corso degli anni il birrificio ha consolidato alcune etichette che oggi rappresentano veri e propri punti fermi in gamma.
- Spaceman - West Coast IPA - 7,0% - Birra alcolica e amara, secca e profumata. È stata la prima IPA BrewFist, lanciata nel 2011 sfruttando l’ingresso sul mercato del luppolo Citra. Oggi è la top seller del birrificio e rappresenta circa il 40% della produzione annuale.
- La Bassa - Lager - 5,2% - Dorata e profumata, è la birra dedicata alla Bassa Padana e alla passione per il ciclismo. Leggera, di facile bevuta, è considerata la capostipite della linea Daily Brews, pensata per un consumo quotidiano e legata a temi sportivi.
- Spaghetti Western - Imperial Chocolate Coffee Stout - 8,7% - Realizzata in collaborazione con Prairie (Oklahoma), è una delle prime collab internazionali. Una stout intensa con note di caffè verde, cacao e noci. Ha avuto grande successo anche negli Stati Uniti.
- Zona Rossa - American Pale Ale - 5,5% - Nata durante il lockdown del marzo 2020, è stata prodotta con le materie prime disponibili in magazzino. Malto Golden Promise e luppoli Citra e Amarillo per una birra agrumata, equilibrata e beverina.

Spaceman, la birra best seller di BrewFist
Zona Rossa: una birra nata dalla pandemia
La American Pale Ale Zona Rossa ha una storia singolare. È stata realizzata durante i primi giorni della pandemia, quando Codogno era epicentro nazionale dell’emergenza Covid-19. «Non potevamo ricevere merce, quindi abbiamo usato solo quello che avevamo», racconta Di Pilato. Il risultato è una birra chiara e aromatica, con luppolatura bilanciata e una grande versatilità gastronomica. Perfetta con burger, pollo speziato o formaggi freschi, rappresenta anche un esempio concreto di resilienza produttiva, che ha saputo trasformare un momento critico in un prodotto di successo.
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