LVMH punta sull'eccellenza, e lo fa "abbinando" ai suoi storici prodotti di catalogo - per citare solo qualche nome, Moët & Chandon, Krug, Dom Pérignon, Veuve Clicquot, Hennessy, Château d’Yquem - il suo ultimo acquisto che già era stato comunicato ufficiosamente nei mesi scorsi: Tiffany. LVMH, concluso l'acquisto, ha subito fatto capire che per il gruppo americano (Tiffany, ndr) arriveranno cambiamenti radicali, a cominciare dall'annuncio del nuovo management che guiderà il brand di gioielli: Anthony Ledru, vide presidente esecutivo LVMH. LVMH è leader sul mercato nel mondo dei grandi vini e dei grandi alcolici: conta 26 Maison che condividono tutte la stessa ricerca nella perfezione, in un processo d'innovazione che abbraccia produzione, marketing e distribuzione. Ora ai grandi Champagne del gruppo (e non solo, anche ai vini di Bordeaux) potranno essere "abbinati" i gioielli storici del marchio tanto amato.

Portafoglio che punta a lusso ed eccellenza per LVMH
Lunga trattativa a causa del CovidÈ giusto ricordare che la prima offerta francese per Tiffany risale alla fine dell'ottobre del 2019, con un accordo di
fusione raggiunto in 30 giorni. Sono
pandemia e rischio
dazi nei confronti dei prodotti francesi a complicare tutto per i due gruppi, che hanno rischiato la rottura definitiva. Le trattative poi si sono riaperte (con il gruppo francese che ha pure ottenuto uno sconto sull'acquisizione) e concluse.
L'acquisizione è stata fatta per la cifra di
15,8 miliardi di dollari. Ora il noto marchio di gioielli sarà guidato da Ledru che sostituisce
Alessandro Bogliolo a partire dal prossimo 22 gennaio. Mentre Alexandre Arnault, uno dei figli del numero uno di LVMH
Bernard Arnault, lascia la carica di ceo del brand Rimowa e diventa vice presidente esecutivo e responsabile della comunicazione di Tiffany. Infine
Michael Burke, ceo di
Louis Vuitton, assumerà la carica di presidente del board del gruppo americano.
Le azioni volano alle stelleQuesta acquisizione - di grande portata dal punto di vista economico - ha subito fatto rialzare il
valore delle azioni di LVMH alla
Borsa di Parigi, portando le azioni alla cifra di 515,30 euro per titolo (+2,6%). I primi giudizi degli analisti sulla mossa di Arnault, quella di allargare lo spettro di
eccellenze del suo
portafoglio, sono stati positivi.
«Apprezziamo la rapida transizione del senior management, che secondo la nostra esperienza è un ingrediente necessario per operazioni di M&A e turnaround di successo» scrive
Luca Solca di Bernstein, che sottolinea: «Pensiamo anche che l’idea di abbinare manager esperti a membri della famiglia emergenti (e possibili futuri leader) crei un ambiente fruttuoso: uno in cui si può scendere lungo la curva di apprendimento, evitare errori e dimostrare il proprio valore».
Poi il commento dello stesso Alexandre Arnault sull'acquisizione conclusa: «Sono lieto di dare il benvenuto a Tiffany e a tutti i suoi talentuosi dipendenti nel nostro Gruppo. Tiffany è un
marchio iconico e un emblema per eccellenza del settore della gioielleria globale». Detto questo il presidente di Lvmh ha aggiunto che il gruppo adotterà nel caso di questa nuova acquisizione le
strategie già messe in atto con altri brand rilevati in passato: «Ci impegniamo a sostenere Tiffany, un marchio che è sinonimo di amore e la cui “
blue box” è venerata in tutto il mondo, con la stessa dedizione e passione che abbiamo applicato a ciascuna delle nostre prestigiose maison nel corso degli anni».
Ma Arnault va anche oltre e delinea gli obiettivi pur non dando numeri: «Siamo ottimisti circa la capacità di Tiffany di accelerare la propria crescita, innovare e rimanere in prima linea nei traguardi e nei ricordi della vita più apprezzati dai nostri esigenti clienti. Vorrei ringraziare Alessandro Bogliolo e il suo team per la loro dedizione a Tiffany e il loro lavoro negli ultimi tre anni, soprattutto durante questo periodo impegnativo».