La Gran selezione 2016 del Gallo Nero debutta a Roma

Debutto in grande stile a Roma per il Chianti Classico Gran Selezione  2016, la tipologia al top della denominazione, nata appena 5 anni fa che già rappresenta il 6% della produzione totale e prodotta da 130 aziende consociate.  Il Chianti Classico è stata la prima denominazione in Italia a puntare verso l’alto, a decidere di valorizzare il tutto partendo dalle sue eccellenze qualitative anche grazie alla decisione degli stessi produttori. Con altre etichette delle tipologie Chianti Classico Docg e Riserva Docg, sempre della stessa annata, la Gran Selezione è stata degustata in abbinamento ad un menu creato per l'occasione dagli chef Giuseppe Lo Iudice e Alessandro Miocchi del ristorante romano "Retrobottega".  L'evento si è svolto nei saloni di Palazzo Rospigliosi e ad accogliere gli ospiti, insieme al giornalista Stefano Carboni, è stata la direttrice del Consorzio Chianti Classico Carlotta Gori.


«Il 2016 - ha detto Gori - è un anno speciale,  simbolico per la nostra denominazione perché 300 anni fa, nel 1716, il Granduca Cosimo III de’ Medici con un'intuizione geniale decise  per la prima volta nella storia, di delimitare con un bando alcuni territori particolarmente vocati per la produzione di vini di alta qualità, tra le città di Firenze e Siena dove nasceva il vino Chianti, oggi Chianti Classico». Il testo era intitolato “Sopra la Dichiarazione de’ Confini delle quattro regioni Chianti, Pomino, Carmignano e Vald’Arno di Sopra” e il territorio già allora era fortemente vocato tanto da far nascere, nel Granduca, l’idea di proteggerlo e tutelarlo. L'iniziativa della presentazione romana va inserita nelle celebrazioni di questo trecentesimo compleanno, dopo quelle svoltesi per tutto il 2016.


Il millesimo è stato particolarmente felice, con un'annata classica e regolare, con risultati premiati dalla critica e dal pubblico. Solo pochi giorni fa un Chianti Classico 2016 della Fattoria San Giusto si era aggiudicato il terzo posto nella classifica mondiale stilata dalla prestigiosa rivista americana Wine Spectator. Per la denominazione è stata anche una conferma perché già lo scorso anno il Chianti Classico Riserva 2015 di Castello di Volpaia aveva raggiunto lo stesso risultato. Carlotta Gori ha illustrato anche il percorso del Consorzio, sempre attento nella sua progettualità al mutamento della realtà vitivinicola, tanto che nei suoi 24 anni di vita non ha esitato ad apportare mutamenti al suo disciplinare per quattro volte.

E la vendemmia 2019? Un'annata a cinque stelle, di eccellenza qualitativa - è stato detto- grazie alle buone condizioni pedoclimatiche fino alla vendemmia che si è conclusa nella seconda decade di ottobre. Dalle uve, sane e di qualità, i vini atti a diventare Chianti Classico si prospettano freschi ed equilibrati grazie ad un buon apporto tra forza acida e tannini, con un ottimo profilo aromatico. Il tenore alcolico sarà leggermente inferiore alla media ma questa è una caratteristica che incontra la tendenza del mercato.

Le 60 etichette in degustazione a Palazzo Rospigliosi sono state accompagnate da un menu che comprendeva Cavolo in galantina, Insalata di coniglio, olive e mandorle, Risotto con quaglie e fondo di arrosto, Collo di maiale marinato, rape e cime e, infine, Carrot Cake con mele cotogne. «Dopo tre anni dalle celebrazioni di questo 300° compleanno - recita il messaggio inviato dal presidente del Consorzio Giovanni Manetti - non poteva essere questa occasione migliore per tornare a incontrare, uniti dal marchio Chianti Classico - i professionisti del settore e la stampa romana, su una delle piazze più competitive del Paese». Il Chianti Classico Docg nasce in 10.000 ettari nelle province tra Firenze e Siena, negli ultimi 10 anni è stato prodotto in 270.000 hl (35-38 mln di bottiglie) e viene esportato in 130 Paesi. I soci del Consorzio sono 523 di cui 315 imbottigliatori.

Per informazioni: www.chianticlassico.com