Va avanti il progetto Wrt - Wine Research Team che vede impegnate 32 imprese vitivinicole, dislocate in tutto il territorio nazionale, unite nel comune impegno per la massima qualità del vino e verso la crescente richiesta dei consumatori e dei mercati di sicurezza e sostenibilità. Tema prioritario, nei primi tre anni della sperimentazione, l’eliminazione dei solfiti.

Ne hanno parlato a Taormina Gourmet, l’evento enogastronomico organizzato da Cronache di Gusto, in corso nella città siciliana, l’ideatore del progetto Riccardo Cotarella, enologo di fama mondiale e il presidente della rete di imprese Vincenzo Tassinari. Un primo bilancio positivo del progetto era già stato tracciato lo scorso luglio nel Forum a Villa Sandi, nel Trevigiano. Sull’aspetto scientifico del progetto, all’incontro di Taormina, è intervenuto Attilio Scienza per cui questo modello di collaborazione e la possibilità offerta dalle nuove tecnologie possono soddisfare l’esigenza, nella competizione mondiale, di vini migliori ma sempre sostenibili.

Attilio Scienza
«Insieme al mondo accademico - ha detto Attilio Scienza - si posso risolvere problemi concreti e garantire le condizioni ottimali di igiene nel processo di vinificazione. Questo farà la differenza nei prossimi anni». Per Riccardo Cotarella il vino non esiste in natura, è una creazione della mente e del lavoro dell’uomo. «Non ha nulla di simile all’uva, il frutto da cui proviene - detto Cotarella - e purtroppo una certa comunicazione bugiarda ha sostenuto negli ultimi anni che il vino può venire da solo. Invece il problema è che non si possono lasciare liberi di agire i microrganismi secondo natura, ma bisogna agire con procedimenti che cambiano tutto, biologia, fisica e chimica, e spesso sono operazioni in contrasto tra loro. Solo con un approccio scientifico rigoroso possiamo interrompere il processo naturale che è stato innescato dall’uomo. Ma ci vuole tempo per sapere se stiamo percorrendo la giusta strada».
Agli interventi, presentati da Fabrizio Carrera, direttore di Cronache di Gusto, è seguita una degustazione di sette vini, tra le aziende aderenti al progetto Wrt. A condurre la degustazione è stato Daniele Cernilli, alias Doctor Wine. Soprattutto il primo vino - il Prosecco Valdobbiadene Docg 2015 metodo Charmat Villa Sandi - ha dimostrato come sia possibile produrre uno spumante privo di solfiti.
Riccardo Cotarella
«Al contrario - ha detto Cotarella - non sarebbe possibile riuscire a produrre un Primitivo senza solfiti che invece nel suo processo di vinificazione, richiede». Gli altri vini degustati: Coppo Barbera d’Asti 2014, Traquanda Orcia Sangiovese 2013, Pucciarelli Colli del Trasimeno 2013, Falesco La Discordia Merlot 2013, Leone De Castris, Marlisa Negroamaro Salice Salentino, La Guardiense, I Mille per l’Aglianico 2011.