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Curare la malattia delle mamme Tra tutore e intervento chirurgico

26 ottobre 2020 | 11:35

La chiamano la malattia delle mamme, in realtà è la tendinite di De Quervain (o tenosinovite stenosante di De Quervain): un’infiammazione di due tendini del polso che fanno muovere il pollice, l’abduttore lungo e l’estensore breve del pollice. La patologia, come spiega un articolo di Himanitas Salute che pubblichiamo, si sviluppa quando i due tendini, che passano attraverso il canale digitale di De Quervain all’altezza del polso, si infiammano e aumentano di volume andando a sfregare a livello del canale stesso provocando dolore nella zona del polso.

Il movimento che mette in tensione l’abduttore lungo e l’estensore breve è quello che tipicamente si compie quando si sollevano i bambini - Curare la malattia delle mamme Tra tutore e intervento chirurgico

Il movimento che mette in tensione l’abduttore lungo e l’estensore breve è quello che tipicamente si compie quando si sollevano i bambini

«Questa patologia viene chiamata anche “malattia delle mamme e delle nonn”’ perché il movimento che mette in tensione l’abduttore lungo e l’estensore breve è quello che tipicamente si compie quando si sollevano i bambini. Infatti, è una patologia che interessa spesso le neo-mamme», spiega la dottoressa Laura Frontero, chirurgo della mano in Humanitas.

Tendinite di De Quervain: quali sintomi provoca?
Nella tendinite di De Quervain il dolore si localizza a livello del polso e aumenta in caso di estensione o di flessione forzata del pollice e del polso. Si tratta di una patologia che, già in fase iniziale, non ha bisogno di esami per venire diagnosticata: la diagnosi infatti è puramente clinica.

Come si cura?
Quando la tendinite è ancora ai primi stadi il paziente può essere curato mediante l’utilizzo di un piccolo tutore fatto su misura per la sua mano e da indossare principalmente durante la notte.

Quando la patologia peggiora, ad esempio, a causa di un mancato trattamento iniziale diventa necessario ricorrere all’intervento chirurgico. Si tratta di un intervento mini-invasivo che viene effettuato in anestesia locale e ha una durata molto breve, di poco più di cinque minuti. Il paziente a seguito dell’operazione è libero di riprendere fin da subito tutte le attività, perché non è necessario immobilizzare mano e polso.

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