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Tra rincari e sostegni, pasticceri in cerca di soluzioni

Oltre ai costi maggiori delle bollette, pasticceri e gelatieri devono fare i conti con le impennate dei prezzi delle materie, che vanno ad incidere notevolmente sui costi aziendali. Servono nuovi sostegni dal governo

Angelo Musolino
di Angelo Musolino
Presidente Conpait
26 gennaio 2022 | 10:00

Non è un momento florido per le nostre attività. Il rincaro dell’energia elettrica non ha colpito solo le famiglie, ma anche pasticcerie e gelaterie per le quali purtroppo gli aumenti non si fermano solamente a luce e gas. Le impennate dei prezzi riguardano anche le materie fondamentali per la realizzazione dei prodotti che vengono poi venduti sia al banco che in sala. A titolo esemplificativo: caffè (+59%), carta (+70%), mais (+77% in sedici mesi), zucchero (+54%), cotone (+109%) e molto altro, aumenti che vanno ad incidere notevolmente sui costi aziendali. Le imprese, soprattutto le piccole attività artigiane, non sono in grado di reggere all’urto dei rincari a doppia cifra dell’energia e delle materie prime e sono spesso costrette a trasferirli a valle, ai consumatori.

Tra rincari e sostegni, pasticceri in cerca di soluzioni

Ad aggravare la situazione il clima di incertezza causato della pandemia. L’aumento dei contagi sta portando ad un “lockdown di fatto”, anche se non dichiarato, che sta affondando i fatturati delle attività, riducendo i clienti ma in molti casi anche il personale. Riduzione degli introiti e aumento dei costi: questa è la situazione delle aziende che in qualche modo finora hanno attutito il colpo, ma se si supera il punto critico, senza riversare i costi nel computo del servizio erogato, non restano più in piedi.

Cosa fare? Chi governa deve prendere seriamente in considerazione l’ipotesi di nuovi sostegni; lo Stato deve intervenire al più presto con misure adeguate a tutelare l’attività e il lavoro delle imprese colpite, a partire dalla proroga degli ammortizzatori sociali Covid e dell’esenzione del pagamento del canone unico per le attività commerciali almeno fino al 30 giugno 2022. Occorre inoltre dare continuità anche alle misure per il credito previste dal Ddl Liquidità, che ha messo a disposizione delle imprese circa 169 miliardi di euro di finanziamenti. Solo così si potrà dare ossigeno ad un comparto già messo seriamente a dura prova.

 

Conpait, ad ogni modo, continuerà ad essere impegnata in prima linea per sostenere gli iscritti. Una battaglia comune, senza lasciare da solo nessuno di noi. Con la precisa volontà di resistere, per crescere.

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