Il Matese, di recente divenuto Parco nazionale, è eclettico per quanto attiene ai paesaggi che lo connotano e ai panorami, semplicemente incantevoli, che generosamente dona a quanti, abitanti e visitatori, hanno la fortuna di conoscerlo. Costeggiare il lago del Matese (di natura carsica) a poco più di mille metri di altitudine, avendolo alla nostra destra, fa vivere l'emozionante sensazione di attraversare sorta di acrocoro. I monti che lo delimitano sono il Miletto e La Gallinola. La valle che si genera è terra di pascolo per le greggi.

L'esterno dell'agriturismo Addò Zi Luigino sul Matese
Percorrendola da San Gregorio Matese in direzione Letino, il lago lo abbiamo alla nostra destra. Poco prima di perderlo di vista, facciamo attenzione a preziosa indicazione sulla sinistra: 4 km di strada in rampicata e saliamo a 1.250 metri. Il panorama è di fascinosa emozionante bellezza: ad occidente la costa tirrenica, con vista che spazia dal Vesuvio e dal Golfo di Napoli fino alle isole pontine. Ad oriente le cime possenti del Matese, le falde, i pascoli, gli armenti. Ed è Luigi De Lellis, giovane e prode veterinario, matesino purosangue, a porsi in questo piccolo lembo di paradiso in terra, al poliedrico governo di sua lodevole intrapresa.
Addò Zi Luigino, l'agriturismo nato da una masseria con ovile
Luigi recupera l'avita masseria con ovile, la cui costruzione tutta in pietra risale a più di due secoli fa e, illuminata la sua vision, ne fa eccellente agriturismo: di quelli veri. Non è che ci si arrampica fin qui (in auto, ovviamente) e poi neanche ci godiamo il tramonto, laddove il tuffo del sole nel Tirreno è immagine che sublima la gioia del vivere, e si va subito via. Assolutamente no! Luigi ha provveduto al confortevole riposo notturno dei suoi ospiti: tre camere (due matrimoniali e una quadrupla) e due mini appartamenti pensati per long stay.

Agriturismo Addò Zi Luigino: la mise en place
C'è il camino, e per forza ci deve stare, il camino. Qui, all'Addò Zi Luigino, si viene anche d'inverno, quando silente cade la neve e il risveglio del mattino ha il colore bianco e il suono dei campanacci delle greggi che vanno al pascolo. Piacevole e vigorosa, consumata placidamente, la prima colazione, con il dolce e il salato che non hanno confini per quanto gradevoli sono i contrappunti dei sapori. Il pranzo è sontuoso, adatto agli appetiti forti che magari gli stessi commensali, i giovanotti ma anche le donzelle, non sapevano di avere. L'aria fina, le passeggiate, il trekking, hai voglia se l'appetito viene.
Il menu dell'agriturismo Addò Zi Luigino sul Matese
L'antipasto è imperdibile e saggiamente non è pantagruelico. Luigi è terza generazione di allevatori e di casari. Sublimi i pecorini, ottimi i salumi. Accettiamo volentieri la proposta di degustare, solo meditati assaggi naturalmente, più primi piatti. Nel mentre, corretta la temperatura di servizio, in appropriato calice un gagliardo pallagrello nero. Il fusillo al ferretto si palesa in due pietanze e concorre sapientemente a renderle entrambe due squisitezze. Parliamo del Fusillo al ferretto con crema di noci e pancetta di maiale nero casertano e, a seguire, del Fusillo al ferretto con salsiccia di maialino, pomodorino di collina e stracciatella di bufala. Il "ferretto" è un bastoncino a spirale di ottone a sezione quadrata e serve, diciamo così, ad attorcigliare la pasta fresca.
Agriturismo Addò Zi Luigino: i formaggi
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Agriturismo Addò Zi Luigino: i salumi
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Agriturismo Addò Zi Luigino: i paccheri
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Agriturismo Addò Zi Luigino: la fiorentina
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Proseguiamo con i primi: Pacchero con ragù di cinghiale su cui cade spolverata abbondante (che dico abbondante... abbondantissima) di marsellina stagionata. La marsellina è ricotta di pecora. Si sa, lo si dice un po' ovunque, che four is better than three ed eccoci allora a chiudere il quartetto dei primi (solo meditati assaggi, lo si ribadisce) con Tagliatelle con porcini del Matese e caciocavallo. Il Matese è terra di funghi ed anche di tartufi. Il fil rouge che lega questi quattro deliziosi assaggi è dato dalla naturale padronanza in cucina del modo di lavorare i saporiti ingredienti locali, giammai snaturandoli, bensì enfatizzandone i loro sapori primitivi. Molto buona, sapientemente cotta sulla brace, la fiorentina di scottona marchigiana. Garbato e professionale il servizio. Prezzi di commovente onestà.
Il Matese è scrigno ancora sconosciuto ai più, del nostro Appennino. Con le sue bellezze e con le sue eccellenze agroalimentari, lodevolmente concorre a che la dorsale del nostro Bel Paese sia, facile l'assonanza fonetica, Appennino appetibile e appetitoso.