AmaMi è un simpatico calambour che gioca sulla sigla Mi di Milano, ma rappresenta anche un invito a gustare i piatti di questo locale che - a conti fatti - ha uno spirito molto milanese e che ha nella pizza senza lievito il proprio marchio di fabbrica, insieme ad una carta contingentata, ma ben studiata, sia per quanto riguarda i cibi che i vini.

AmaMi si trova a poca distanza da piazza Gae Aulenti
AmaMi, la storia
Alla guida del locale ci sono Mauro Rossetto e Cristiana Serafini. Rossetto ha maturato un’esperienza decennale alla guida della catena Brickoven a Milano. Nel 2013 si è trasferito negli Stati Uniti, dove ha avviato, insieme ad altri soci, il suo primo ristorante, sviluppando un’attività orientata alla promozione della cucina italiana.

Mauro Rossetto e Cristiana Serafini di AmaMi
Serafini, con un background come marketing manager in un’azienda multinazionale, contribuisce all’impresa familiare con competenze nella comunicazione e nella parte creativa. Nel 2015, hanno avviato congiuntamente il progetto AmaMi, un’attività nata dall’unione delle rispettive esperienze professionali e che oggi conta anche su uno spin-off in via Lazzaro Papi (zona Porta Romana) che rappresenta una versione ancora più smart del locale principale.
AmaMi, un locale alla mano
Già, perché AmaMi, situato in via Amerigo Vespucci, a due passi da piazza Gae Aulenti, guarda prima di tutto all’essenza delle cose. Anche la carta, con proposte selezionate e affatto sterminata, suggerisce una doppia volontà: da un lato quella di offrire - a quanti lo desiderano - un’esperienza veloce, e dall’altro di potersi concentrare nella cura dei piatti. Il ristorante, oltre ad offrire 40 sedute all’interno, ne può contare altrettante (45, per la precisione) anche nel dehors.

La sala di AmaMi
L’ambiente interno è arredato con una vocazione minimal, ma curata, dominato da toni scuri e dallo stile informale, come il servizio, improntato su questa filosofia. AmaMi è un locale alla mano, nel senso migliore del termine, dove trascorrere una serata in compagnia e senza rinunciare ad una proposta gastronomica attenta alla qualità delle materie prime.
AmaMi, meno è meglio
Oltre alle pizze senza lievito, la carta si sviluppa in una proposta ristretta, ma comunque ben bilanciata che attinge da diverse tradizioni regionali: dall’Amatriciana alla cotoletta di vitello, dal risotto al filetto di Fassona piemontese. In tutto, nel concreto, si declina quattro antipasti e altrettanti primi e secondi, cui si aggiungono tre insalate e cinque dessert. E lo stesso vale per i vini: tre per tipologia tra bianchi, rossi e bollicine, più una cantinetta con altre tre proposte più ricercate.

AmaMi: il Brunello di Montalcino Il Colle del Fante
«È una scelta - sottolinea Rossetto -: facciamo poche cose, ma ricercate. Penso alla pasta che trovo da un pastificio a Roma, piuttosto che al guanciale dell’amatriciana o ai vini. Credo che se la gente sta bene, mangia quelle cose e piacciono, allora è contenta e torna».
AmaMi, come si mangia
AmaMi ha nella pizza il proprio cavallo di battaglia. È caratterizzata da un impasto senza lievito che la rendono friabile e digeribile, senza rinunciare al gusto. Viene proposta in 20 diverse varianti, suddivise tra iconiche, delicate, intramontabili e gentili e con la possibilità di chiederla anche come antipasto, divisa in due, come nel caso della Mediterranea gustata.
AmaMi: Pizza Mediterranea
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AmaMi: Spaghettone all'Amatriciana
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AmaMi: Filetto di Fassona
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Tra i primi piatti, lo Spaghettone all’Amatriciana si è rivelata una scelta che ha permesso di apprezzare in modo particolare il guanciale stagionato in cantine di tufo 9 mesi e il pecorino canestrato di Pienza Dop all’interno di un piatto bilanciato, capace di rendere merito a questi due ingredienti, senza essere preponderanti. Quindi è stata la volta del filetto di Fassona Piemontese, servito a media cottura e accompagnato da alcune verdure grigliate. Per concludere, un cannolo scomposto. Ad accompagnare il pasto, un Brunello di Montalcino Il Colle del Fante che ben si è sposato sia con la Amatriciana sia - in particolar modo - con la carne.