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Su due ruote nella Valnerina, tra tartufi e paesaggi mozzafiato

Seguendo il percorso ciclabile della vecchia ferrovia Spoleto-Norcia è possibile godersi una vacanza su due ruote fatta di paesaggi mozzafiato e borghi tutti da scoprire, nel cuore verde dell’Umbria. Imperdibili i borghi della Valnerina: Sant'Anatolia di Narco, Vallo di Nera e Scheggino, paese del tartufo

Gianluca Pirovano
di Gianluca Pirovano
07 maggio 2023 | 11:30
Su due ruote nella Valnerna tra tartufi e paesaggi mozzafiato

Una ferrovia unica in Italia diventata oggi una ciclabile in grado di stupire e affascinare, per i suoi paesaggi, ma anche per i borghi che lambisce, dove il tempo sembra essersi fermato. Stiamo parlando del vecchio tracciato della ferrovia Spoleto-Norcia, in Umbria.

Un percorso che i terremoti degli ultimi anni hanno purtroppo colpito duramente, costringendo alla chiusura di alcuni tratti, ma che dal 2014 fa da teatro a una delle più belle manifestazioni cicloturistiche d’Italia, la SpoletoNorcia.

Spoleto-Norcia, una ferrovia mozzafiato

Nel 1926 venne inaugurata la linea ferroviaria che congiungeva la città di Spoleto a Norcia e che rappresentava in quei tempi un piccolo gioiello di ingegneria ferroviaria. Per le sue caratteristiche plano-altimetriche la ferrovia Spoleto-Norcia può definirsi una ferrovia alpina. Lungo il percorso relativamente breve di 51 chilometri vennero costruite ben 19 gallerie, con quella di valico nei pressi di Caprareccia di quasi 2 chilometri, e 24 ponti e viadotti avveniristici e di grande pregio architettonico, con vari tratti di linea elicoidali, simili a quelli che si trovano spesso nelle ferrovie svizzere, e pendenze fino al 45 per mille nel tratto tra Spoleto e la valle del fiume Nera; per queste ragioni era chiamata anche il Gottardo dell’Umbria.

Un piccolo gioiello che venne, però, chiuso nel 1968 e lasciato in seguito in stato di abbandono. Soltanto a partire dal 2014 il suo vecchio tracciato è stato parzialmente recuperato e trasformato in un percorso ciclabile.

La vecchia stazione della Spoleto Norcia  Su due ruote nella Valnerna tra tartufi e paesaggi mozzafiato

La vecchia stazione della Spoleto Norcia a Spoleto

La ciclabile che parte da Spoleto

Come detto, lungo il tracciato sussistono numerose complessità strutturali, causate o acuite dai terremoti che hanno colpito il Centro Italia. Per questo motivo il percorso contiene numerose deviazioni e per chi lo percorre sono diverse le opzioni tra cui scegliere, anche se è impossibile percorrere l’intera tratta. La soluzione migliore, dal nostro punto di vista, è partire da Spoleto e dedicarsi poi alla scoperta della Valnerina e dei suoi borghi.

Il tracciato nella cittadina umbra inizia poco fuori dal centro abitato, nel punto in cui via Conti incontra la via Flaminia. Il primo tratto risulta essere, a causa della pendenza, anche il più faticoso. Il fondo è sterrato, ma la sua compattezza garantisce la massima stabilità. Si giunge quindi, dopo due gallerie, al viadotto del Cortaccione, il più alto di tutto il percorso. Si prosegue in salita costante fino alla trincea elicoidale che porta al viadotto della Caprareccia che a sua volta conduce alla galleria di valico omonima, una delle esperienze più affascinanti della tratta. Qui è obbligatorio avere con sé una luce: si attraversa infatti un tunnel di quasi due chilometri, immersi nel buio più completo. L’umidità della galleria, l’uscita che sembra essere un puntino bianco lontano e il volteggiare dei pipistrelli riescono a regalare bellissime emozioni a chi la percorre. Il modo migliore per giungere in Valnerina.

Cilcisti sul viadotto della Caprareccia  Su due ruote nella Valnerna tra tartufi e paesaggi mozzafiato

Cilcisti sul viadotto della Caprareccia

Alla scoperta della Valnerina

Che qualcosa sia cambiato lo si nota immediatamente con gli occhi. A farla da padrone sono i boschi. Purtroppo, però, non è più possibile proseguire lungo l’antico tracciato della ferrovia ed è necessario percorrere una variante che conduce prima a Forca di Cerro e poi, con una ripida discesa, fino a Sant’Anatolia di Narco. Qui la ciclabile prosegue lungo il corso del fiume Nera ed è pressoché tutta pianeggiante, anche se ancora sterrata. Per chi volesse proseguire fino a Norcia l’obiettivo è ora la Galleria di Triponzo, che conduce alla valle del fiume Corno. Dopo una serie di sterrati, si percorre per circa cinque chilometri una strada statale, fino a Serravalle, dove si imbocca l’ultimo tratto della vecchia Spoleto-Norcia. Come dicevamo, però, il nostro consiglio è quello di fermarvi in Valnerina e di godervi i suoi borghi.

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Sant’Anatolia e Vallo di Nera

I nostri preferiti si trovano tutti a pochi chilometri di distanza e sono tutti raggiungibili lungo la Greenway del Nera. Il punto di riferimento resta Sant’Anatolia, dove siamo giunti lasciando il vecchio tracciato della Spoleto-Norcia. Il borgo ospita diversi spunti interessanti. C’è, per esempio, il Museo della Canapa, che ha sede nel cinquecentesco palazzo comunale e merita senza dubbio una visita, e c’è l’Abbazia dei Santi Felice e Mauro, luogo perfetto per una pausa dopo aver pedalato. Al suo interno un bassorilievo che racconta il legame tra Sant’Anatolia e il fiume Nera. Seconda la tradizione, infatti, qui vissero due Santi eremiti provenienti dalla Siria, Mauro e suo figlio Felice. Secondo il mito la gente chiese loro di essere liberata da un drago che con il suo fiato mefitico rendeva l’aria irrespirabile ed insalubre. Mauro affrontò il drago e l’uccise, Felice piantò in terra il bastone che subito germogliò con fiori e frutti.

Museo della Canapa | Piazza del Comune Vecchio 1 - 06040 Sant'Anatolia di Narco PG | Tel 0743613149

A poco meno di sette chilometri, in direzione nord, si trova un altro borgo simbolo della Valnerina, Vallo di Nera. Siamo di fronte a un vero e proprio gioiello, inserito anche nella lista dei Borghi più belli d’Italia, danneggiato dai terremoti e in parte ricostruito secondo criteri antisismici. L'impianto urbano conserva ancora il cassero, buona parte della cinta muraria (la Carbonaia) e la possente torre munita di mensoloni e caditoie. Le porte di accesso sono due: Porta Ranne e la porta doganale, Portélla. Basta passeggiare per i suoi vicoli di pietra per sentirsi catapultati indietro nel tempo. Imperdibile la chiesa di Santa Maria e i suoi affreschi.

Bici di fronte all'Abbazia dei Santi Felice e Mauro Su due ruote nella Valnerna tra tartufi e paesaggi mozzafiato
Cicloturismo a Vallo di Nera Su due ruote nella Valnerna tra tartufi e paesaggi mozzafiato
Gli affreschi della Chiesa di Santa Maria  Su due ruote nella Valnerna tra tartufi e paesaggi mozzafiato

Scheggino, il paese del tartufo

Se ci si muove, sempre lungo la ciclovia del Nera, ma in direzione Sud, da Sant’Anatolia si raggiunge in un quarto d’ora Scheggino. Qui il punto di riferimento è la Piazza del Mercato, dalla quale si può godere della vista del borgo in tutta la sua interezza. Attraversato il piccolo ponte sul Nera si arriva, poi, in pieno centro storico, un dedalo di vie in salita, strette e di pietra.

Scheggino Su due ruote nella Valnerna tra tartufi e paesaggi mozzafiato

Scheggino

Scheggino, però, non è nota e merita una visita soltanto per la sua bellezza. Scheggino è anche il paese del tartufo. Sul territorio si trova Urbani Tartufi, una delle aziende di riferimento a livello mondiale per il comparto, che ha realizzato anche un museo, che rivive la storia della famiglia e del tartufo in Valnerina. Sono presenti nel museo antiche fatture scritte a mano, telegrammi e lettere anche personali ricevute dagli Stati Uniti. Tanti gli oggetti del passato presenti nelle sale, come ad esempio i primi lavatoi a mano improvvisati nella casa-azienda di Carlo Urbani e di sua moglie Olga, o la lettera di ringraziamento del presidente Ronald Reagan per quei 1,1 Kg di tartufo inviato dai fratelli Bruno e Paolo. Ogni anno, poi, Scheggino ospita Il Diamante Nero, la mostra mercato del tartufo nero pregiato.

Il Museo del Tartufo Su due ruote nella Valnerna tra tartufi e paesaggi mozzafiato

Il Museo del Tartufo

Museo del Tartufo | Piazza Carlo Urbani - 06040 Scheggino PG | Tel 0743618109

Spoleto e la Valnerina: dove mangiare e dormire

Dopo aver pedalato, ecco una serie di indirizzi da non perdere se si decide di fare un viaggio tra Spoleto e la Valnerina.

Il primo luogo da non perdere è, senza dubbio, Torre del Nera. Siamo a Scheggino e le camere di questo albergo diffuso si trovano tutte nel cuore del paese, in pieno centro storico. La scelta, per gli interni, è chiara: un mix tra legno e pietra che si sposa perfettamente con il panorama e con la tradizione locale. A questo fortunato “matrimonio” si aggiungono arredi preziosi che non privano però le stanze di tutti i moderni comfort. In molti casi le camere possono anche contare su viste panoramiche sulla Valnerina. C’è poi un’altra categoria di sistemazione: le dimore storiche. Si tratta di 16 appartamenti indipendenti ognuno con il nome degli abitanti originari del borgo di Scheggino e lo stemma di famiglia. Sempre in centro storico, nella parte alta, sorge il ristorante di Torre del Nera, con una cucina tradizionale e di territorio. Il vero fiore all’occhiello è, però, per noi, la Spa. Si trova all’interno della fortezza medievale del borgo, con 400 metri quadrati di benessere ricavati nella roccia, in un mix perfetto tra storia e modernità. Perfetto per rilassarsi dopo le fatiche in biciletta.

Torre del Nera | Via di Borgo 72 - 06040 Scheggino PG | Tel 0743618013

A Sant’Anatolia di Narco, a pochi passi l’uno dall’altro, troviamo altri due indirizzi da non perdere. Il primo è l’agriturismo Zafferano e dintorni, ai margini della frazione di Castel San Felice. Tanti i suoi punti di forza. In primis, l’attenzione verso i ciclisti, che possono qui lasciare la loro bicicletta in sicurezza o, in alternativa, noleggiarne una. Poi la posizione, con una vista bellissima sull’Abbazia. All’interno della struttura è possibile dormire: ci sono un appartamento, due camere, una piazzola per tende e un posto camper. Per chi non si ferma, è possibile organizzare una degustazione dei prodotti dell’agriturismo, su tutti lo zafferano. La gestione famigliare, poi, dona a tutta l’esperienza un tocco in più, che gli ospiti sapranno apprezzare.

Zafferano e dintorni | Via degli Stazi 06040 Castel San Felice PG | Tel 0743613080

A pochi metri, invece, per chi cerca un ristorante con una proposta semplice, ma gustosa, in un ambiente che ha pochi eguali, ecco il ristorante L’Abbazia, proprio all’interno dell’Abbazia dei Santi Felice e Mauro. Il menu è legato al territorio. Bella la sala interna, ma molto meglio i tavolini all’esterno, se il tempo lo consente.

L’Abbazia | Via degli Stazi - 06040 Castel San Felice PG | Tel 0743613427

Se preferite tenere come base Spoleto, allora, la soluzione migliore per noi è, almeno per dormire, l’Hotel dei Duchi. La struttura, un quattro stelle, sorge ai margini del centro storico. Una posizione perfetta per scoprire la bellissima cittadina umbra, ma che permette di godere di viste tante belle quanto rilassanti dalle finestre di molte delle quarantanove camere (oltre ad avere minori difficoltà con il parcheggio). La vista sulle colline circostanti è anche la forza della sala colazioni, caratterizzata da una magnifica vetrata condita dal panorama umbro. La colazione, al di là del panorama, è valida e variegata.

Hotel dei Duchi | Viale Giacomo Matteotti 4 - 06049 Spoleto PG | Tel 074344541

Detto del letto, è il momento del tavolo. Sono veramente molti gli indirizzi spoletini con una proposta gastronomica interessante. Tra i vari noi scegliamo Il Tempio del Gusto, per la sua capacità di muoversi in equilibrio tra l’Umbria e il resto d’Italia. Atmosfera molto romantica e ottimo il servizio. La vera sorpresa, poi, sta nel prezzo: rapportato alla qualità è, senza ombra di dubbio, ottimo.

Il Tempio del Gusto | Via Arco di Druso 11 - 06049 Spoleto PG | Tel 074347121

Hotel dei Duchi a Spoleto  Su due ruote nella Valnerina tra tartufi e paesaggi mozzafiato
La Spa di Torre del Nera Su due ruote nella Valnerina tra tartufi e paesaggi mozzafiato
Il ristorante di Torre del Nera Su due ruote nella Valnerina tra tartufi e paesaggi mozzafiato
Una camera di Torre del Nera Su due ruote nella Valnerina tra tartufi e paesaggi mozzafiato
L'Abbazia di Sant'Anatolia di Narco Su due ruote nella Valnerina tra tartufi e paesaggi mozzafiato
Zafferano e dintorni  Su due ruote nella Valnerina tra tartufi e paesaggi mozzafiato
Il Tempio del Gusto  Su due ruote nella Valnerina tra tartufi e paesaggi mozzafiato

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