A sud del Lago di Garda, quasi al confine tra Veneto e Lombardia, si incontra Valeggio sul Mincio. Una cittadina in provincia di Verona, classificata “Città d'Arte” per il patrimonio artistico che la caratterizza. Un luogo incantevole placidamente adagiato in quell’anfiteatro naturale rappresentato dalle colline moreniche, che si affacciano sulla pianura padana.
La bellezza della Valle dei Mincio
La Valle del Mincio, che l’attraversa da nord a sud, aggiunge un paesaggio di grande suggestione naturalistica, una fascia verde tra le più belle del basso lago: una sinuosa strada d’acqua che indugia tra anse e canneti, habitat e rifugio di numerose specie faunistiche.
Due borghi in uno
La cittadina è la destinazione ideale per chi vuole trascorrere una vacanza all’insegna di cultura, natura ed enogastronomia di qualità. Infatti, tre sono le sue caratteristiche principali: la prima è di essere composta da due borghi, Valeggio e Borghetto, uno più interessante dell’altro, di origine longobarda e grande sviluppo nel periodo medievale. Borghetto fa anche parte dei “Borghi più Belli d’Italia”.

Tra botanica e ottima cucina
La seconda è il Parco Giardino Sigurtà uno spettacolo botanico e naturalistico di circa 60 ettari, oramai conosciuto in ogni angolo del mondo. La terza è una cucina ricercata e gustosa che ha nei Tortellini di Valeggio il piatto “top”, che può essere degustato in uno dei tanti ristoranti del territorio.
A passeggio per la “Valle degli dei”
Valeggio e Borghetto, sono due toponimi che hanno origini longobarde. Il secondo sta per “insediamento fortificato”. Il primo invece significa “luogo pianeggiante” anche se qualcuno ritiene che il nome derivi dal più suggestivo “Valle Dium” cioè “Valle degli dei”.
Una cosa comunque è certa: i due borghi sono un concentrato di cose da vedere. Con una intera giornata a disposizione si riesce ad apprezzarle con calma tutte o almeno quelle più importanti, a cominciare dal Castello Scaligero, simbolo di Valeggio. L’antico maniero, nonostante i segni del tempo, mantiene inalterata la sua imponenza e domina dall’alto del Monte Ogheri l’abitato di Valeggio, il fiume Mincio e le aree vallive del mantovano e del veronese.
Il percorso per raggiungerlo, dal centro del paese, è facile e piacevole. Entrando nella corte residenziale si vede, sulla sinistra, l’antica Torre Tonda, singolare costruzione a ferro di cavallo alta circa 15 metri, che è tutto ciò che rimane della primitiva fortezza, quasi del tutto distrutta dal violento terremoto del gennaio del 1117.
Alla parte oggi visitabile, originariamente chiamata la “Rocca”, si accedeva tramite due ponti levatoi. Un terzo ponte, l’unico ancora esistente, immetteva nella parte più ampia del complesso di cui rimangono solo i ruderi delle mura perimetrali. L’area interna è oggi occupata da una villa privata, edificata all’inizio del ‘900.
Nel centro storico di Valeggio, merita una tappa la Chiesa di San Pietro in Cattedra, con la caratteristica facciata incompleta. All’interno una grande navata neoclassica convoglia lo sguardo verso la pala dell'800, posta dietro l’altare che celebra la “Cattedra di San Pietro”; sopra il portale d’ingresso c’è un grande affresco del ‘700, raffigurante la cacciata dei mercanti dal tempio. Sulla sinistra spicca un magnifico organo a canne opera di Giovanni Battista Sona, della scuola veneto-gardesana del XVIII secolo, riccamente decorato e perfettamente funzionante, grazie ad un recente completo restauro.
Proseguendo per via Roma, si arriva in Piazza Carlo Alberto dove si trova il Palazzo Comunale caratterizzato da un alto portale di ingresso. Nella parte alta dello stesso, il timpano sommitale che, in perfetto stile neoclassico, include l’orologio, sormontato da un elegante campaniletto marmoreo con banderuola.
Altra tappa in via Murari dove spicca il settecentesco Palazzo Guarienti, sempre in rigoroso stile neoclassico. Di proprietà comunale è stato completamente ristrutturato ed ora, nelle vaste sale, si trova la biblioteca. Sulla facciata, una lapide ricorda la sera del 30 Maggio 1796, quando un drappello di austriaci tentò di catturare Napoleone che, in quei giorni, alloggiava nel Palazzo.
Parco Giardino Sigurtà: i 60 ettari più belli del mondo
Poco distante si trova, Villa Maffei Sigurtà, la sontuosa dimora estiva dei Conti Maffei, che nel XVII secolo erano i signori di Valeggio e di Monzambano. Progettata e realizzata su disegno dell’architetto Vincenzo Pellesina che si ispirò ai più celebri progetti del Palladio. Nell’antico “brolo” della villa, si estende ora il Parco Giardino Sigurtà, una meraviglia della natura di circa 60 ettari e meta turistica di grande richiamo. Dalla primavera all’autunno gli interminabili spazi verdi si alternano a bellissime fioriture stagionali. Marzo e aprile sono i mesi della Tulipanomania con un milione e passa di bulbi che sbocciano chiazzati dalle più svariate tonalità. Da fine aprile a metà maggio migliaia di Iris accompagnano i visitatori - lungo il Viale delle Fontanelle e la Passeggiata Panoramica - con i loro petali gialli, viola, arancione e rosa pallido. Maggio è anche il mese delle rose, che si sviluppano lungo il viale a loro dedicato con lo sfondo dell’imponente Castello Scaligero.
Nei mesi estivi nei 18 specchi d’acqua del parco fioriscono le ninfee, rustiche e tropicali, con i petali che vanno dal rosa pallido, al rosa intenso; dal rosso al ciclamino, al bianco e al giallo.
Uno dei punti di maggiore interesse è il Labirinto che si snoda, tra piante alte più di due metri, in un percorso di 2500 metri quadri. Da qualche anno c’è anche la “Panchina degli innamorati”, un angolo speciale, tra la collina degli Imperatori e l'Eremo, dedicato alle coppie che qui possono vivere un momento romantico nel verde e scattare un selfie circondati da favolose rose rustiche, simbolo per eccellenza dell'amore.
Borghetto. Foto: Maris Bogdan
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Ponte Visconteo. Foto: Alessandra Guerra
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Tortellini di Valeggio. Foto: Pro Loco Valeggio
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Vini del territorio. Foto: Pro Loco Valeggio
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Borghetto: uno dei “Borghi più Belli d’Italia”
Altra tappa d’obbligo di questo veloce viaggio alla scoperta di Valeggio è la sua frazione di Borghetto. Punto d’incontro tra la terra ed il Mincio, è un borgo affascinante con un nucleo storico di intatta impronta medievale, tanto da rappresentare un “unicum” urbanistico che merita sicuramente di essere visitato. L’atmosfera da “età di mezzo” si respira ad ogni passo ed è sottolineata, in particolare, dal campanile della Chiesa di San Marco Evangelista, dai resti dei mulini ad acqua (un tempo utilizzati per la molitura di frumento e cereali) e dalle rocche del Ponte Visconteo, straordinaria diga fortificata costruita alla fine del XIV secolo, per volere di Gian Galeazzo Visconti, Duca di Milano, allo scopo di garantire l’impenetrabilità dei confini orientali delle sue terre. Il “ponte lungo”, così viene comunemente chiamato dagli abitanti di Borghetto, è il simbolo indiscusso del borgo: è lungo 650 metri e largo circa 25 con il piano stradale a nove metri sopra il livello del fiume.
Nei pressi del Ponte San Marco (che per i residenti è semplicemente il “ponte di legno”), di fronte alla omonima chiesa, si trova la statua di San Giovanni Nepumoceno, martire boemo, che secondo la tradizione dovrebbe proteggere dall’annegamento coloro che cadono nel Mincio.
La scenografica presenza del Ponte Visconteo e del Castello Scaligero unitamente ai luoghi di valenza storica ed al piacevole contesto rappresentato dalle rive del Mincio dove si possono trascorrere piacevoli giornate immersi nella quiete e nei colori di un emozionante ambiente naturale, hanno portato all’inserimento, a pieno titolo, di Borghetto nell’esclusivo club dei Borghi più Belli d’Italia.
I Tortellini di Valeggio vera eccellenza italiana
Il nostro tour si conclude con una “sbirciata” alle eccellenze gastronomiche ed ai vini di questa terra straordinaria. La cucina tipica valeggiana è profondamente legata alle tradizioni del territorio. Il piatto principe è rappresentato dai Tortellini di Valeggio, una vera eccellenza italiana che non manca mai sulla tavola delle feste e delle ricorrenze valeggiane. Il vero, originale ed inimitabile tortellino di Valeggio è conosciuto anche come “Nodo d’Amore” uno scrigno di sfoglia dorata sottilissima arricchito di profumato ripieno di carne brasata, rigorosamente fatto a mano, come vuole la tradizione. Si possono gustare asciutti al burro e salvia oppure in brodo.
Altro prodotto tipico di questa terra è la Torta delle Rose, creata nel 1490 per celebrare le nozze tra Francesco II Gonzaga e la giovanissima Isabella d’Este. Un dolce morbido, burroso e profumato che ricorda un bouquet di boccioli di rosa.
Ci sono poi tantissimi altri ottimi piatti come le paste fatte in casa e i tortelli farciti con le verdure di stagione, poi i formaggi, risotti, la trota, il luccio in salsa con la polenta, i bolliti con la tipica pearà e le carni alla griglia da degustare in abbinamento con i vini del territorio, Bianco di Custoza e Bardolino, per chiudere in bellezza ogni momento conviviale.