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L'allarme

Riaperture Covid per tutti, ma non per fiere e convegni

09 febbraio 2022 | 16:10

Il Governo nei giorni scorsi ha iniziato un lento e graduale percorso di allentamento delle misure antiCovid. Il primo passo è la cancellazione dell’obbligo di mascherine all’aperto annunciata per venerdì 11 febbraio. Un passo che è stato accolto favorevolmente dal mondo del turismo e dal settore degli alberghi, che però chiede al Governo di rivedere anche un altro aspetto legato alle riaperture, che al momento sembra essere stato dimenticato, ovvero quello legato all’organizzazione di eventi e convegni. Secondo Confindustria Alberghi il rischio è infatti quello di perdere i grandi eventi internazionali a favore della concorrenza estera a causa di norme burocratiche contraddittorie.

L'Italia rischia di perdere l'organizzazione dei convegni internazionali Riaperture Covid per tutti, ma non per fiere e Convegni

L'Italia rischia di perdere l'organizzazione dei convegni internazionali

Confindustria Alberghi invita il Governo a rivedere il piano delle riaperture includendo fiere e convegni

Gli alberghi sono tra le location che ospitano l’organizzazione di meeting e congressi, ma le linee guida vigenti, volute dal Governo per contrastare l’emergenza pandemica, secondo Confindustria Alberghi, vanno riviste. «Anziché andare incontro alle esigenze degli operatori rischiano di creare uno stato di caos tale da bloccare completamente l’attività – ha dichiarato la presidente Maria Carmela Colaiacovo - A tutt’oggi le strutture alberghiere devono affidarsi a un “confronto” tra l’organizzatore e le autorità sanitarie locali, per individuare per ciascun evento il numero massimo dei partecipanti. Un aspetto che in assenza di parametri oggettivi di riferimento, apre la strada ad una sorta di Far West del settore. Un iter burocratico che rischia di condizionare tutta l’attività congressuale e convegnistica, circa un aspetto che in sé non presenta particolari complessità. Tutti gli spazi, infatti, sono autorizzati per legge, alla luce delle caratteristiche strutturali, ad un massimo di capienza correlata agli utilizzi».

Tutte le attività rischiano di rimanere bloccate

Confindustria chiede al governo di fare al più presto chiarezza. «Le strutture alberghiere operanti sul mercato, non possono soffrire ulteriormente a causa di un’ordinanza che, di fatto, rischia di mantenere bloccate le attività - ha proseguito Colaiacovo - È necessario vengano individuati criteri chiari e oggettivi di valutazione per consentire la riapertura del settore. Avevamo già espresso le nostre perplessità sin dall’introduzione delle linee guida individuate a dicembre e torniamo a ribadire quanto possa essere difficile pensare che, per ciascun convegno o congresso, l’Asl di competenza possa e abbia il tempo di effettuare una valutazione e fornire indicazioni specifiche peraltro in tempi stretti come richiede l’organizzazione di queste attività. Per questo chiediamo di affrontare con urgenza la questione onde evitare di compromettere anche l’assegnazione dei congressi internazionali, dove evidentemente non possiamo permetterci incertezze, pena la perdita di una domanda che altrimenti si dirotterà verso altre destinazioni».

 

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