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In Umbria

Turismo e agricoltura: a Orvieto le basi per valorizzare il made in Italy

Alla kermesse “Orvieto città del gusto, dell’arte, del lavoro e dell’innovazione” in programma fino al 1° ottobre, lo stato dell’arte del turismo enogastronomico e della filiaera agricola

Lea Gasparoli
di Lea Gasparoli
18 settembre 2023 | 10:30

Venerdì 15 settembre, si è aperta la kermesse “Orvieto città del gusto, dell’arte, del lavoro e dell’innovazione”. L’obiettivo dell’evento, giunto ormai alla terza edizione, che si concluderà domenica, 1° ottobre, è quello di riconoscere e valorizzare l’identità della bellezza e della storia di un territorio in cui l’imprescindibile legame tra cibo, vino e cultura ha dato vita a un vero e proprio “lifestyle umbro”, grande attrazione per un turismo di qualità. La giornata inaugurale si è conclusa a suon di vini e piatti del territorio. Direttore d’orchestra lo chef stellato Gianfranco Vissani che ha proposto “fregola al ragù di Chianina”, una grande eccellenza del nostro Paese.

Turismo e agricoltura: a Orvieto le basi per valorizzare il made in Italy

Orvieto città del gusto, dell’arte, del lavoro e dell’innovazione

Da Orvieto tutti uniti per il Made in Italy

Prodotti tipici e ricette di tradizione sono sinonimi di grande cucina. Cultura ed enogastronomia in connessione per ricercare l’identità del territorio fondata sui valori e sull’autenticità delle tradizioni. Con l’obiettivo di sviluppare un turismo di qualità e di costruire esperienze memorabili tutelando concretamente il nostro comparto artistico, culturale e agroalimentare, che sono il vero patrimonio dell’umanità, un patrimonio unico al mondo. È quanto è emerso dall’incontro di apertura di Orvieto Città del Gusto, dell’Arte, del Lavoro e dell’Innovazione, che si è tenuto nel pomeriggio di venerdì 15 settembre al Palazzo del Capitano del Popolo di Orvieto, al quale hanno partecipato esponenti di entrambi i settori economici, delle istituzioni, del mondo accademico e della comunicazione.

«Orvieto Città del Gusto, dell’Arte, del Lavoro e dell’Innovazione nasce proprio per mettere a sistema tutta la ricchezza del nostro territorio - ha spiegato Dominga Cotarella, ceo di Famiglia Cotarella e presidente di Fondazione Cotarella - Un territorio in cui l’agroalimentare, come in tutta Italia, è vitale e per questo deve essere protetto, conosciuto e valorizzato. In questo sta, dunque, l’intreccio con il turismo, per dare alle imprese, alle comunità, ai giovani soprattutto, nuove e durature opportunità di crescita».

Dello stesso avviso anche gli altri organizzatori dell’evento, il presidente del Consorzio Orvieto Way of Life, Giuseppe Santi, il presidente del Gal Trasimeno Orvietano Gionni Moscetti, di Coldiretti Umbria Albano Agabiti e del Consorzio di Tutela Vini Orvieto Vincenzo Cecci, che hanno ribadito la necessità di fare rete tra privati ma anche con il pubblico, di valorizzare i produttori locali, di promuovere il territorio attraverso le sue eccellenze, avvicinando sempre di più il consumatore al produttore. «Dobbiamo tutti impegnarci per un cambio di passo necessario - ha ribadito anche il sindaco di Orvieto, Roberta Tardani - puntando sulle vocazioni più autentiche di un territorio per farne una reale occasione di futuro».

L’Umbria tesoro verde e goloso d’Italia

Del resto, come ha ricordato ancora l’assessore all’Agricoltura e vicepresidente della Regione dell’Umbria Roberto Morroni, «l’Umbria è un caveau di gemme, che sono i tanti patrimoni artistici, culturali, enogastronomici, naturalistici della nostra regione. Gemme che negli ultimi anni si sono fuse per dare vita a un vero e proprio “lifestyle Umbria”. Il governo regionale si era posto l’obiettivo di far uscire l’Umbria dall’anonimato in cui si trovava da decenni, con scelte politiche molto nette. Abbiamo rotto gli argini tra agricoltura e turismo perché crediamo che le eccellenze enogastronomiche siano i veri ambasciatori per l’affermazione di questo lifestyle Umbria e i risultati ci stanno dando ragione. Negli ultimi tempi, -ha concluso- assistiamo anche all’affermazione di un moderno mecenatismo privato che affianca le istituzioni e che è fondamentale per una maggiore incisività delle azioni».

Il rettore dell’Ateneo perugino, Maurizio Oliviero ha, quindi, ricordato il ruolo delle Università nella valorizzazione del Made in Italy, legato alla ricerca e all’innovazione tecnologica per favorirne un moderno e attento sviluppo, ma anche alla dimensione culturale del cibo, per valorizzare il grande patrimonio immateriale che racchiude. «Un patrimonio unico e irripetibile che non si può ottenere chimicamente e che nessuno potrà sottrarci -ha aggiunto - Dovremmo difendere di più la nostra identità e volerci più bene».

Turismo e agricoltura: a Orvieto le basi per valorizzare il made in Italy

La città di Orvieto

Il sostegno del Governo all’agricoltura

Al dibattito, moderato dalla giornalista Rai Valentina Bisti, ha preso parte anche Vincenzo Gesmundo, segretario Generale di Coldiretti, che ha tenuto a evidenziare il ruolo del settore agricolo nell’inclusione sociale, attraverso i numerosi progetti di filiera messi in campo da Coldiretti che permettono, tra l’altro, di incrementare l’occupazione in maniera adeguata e dignitosa per i lavoratori. Gesmundo ha anche sottolineato l’importanza del settore agricolo, insieme all’edilizia, nella tenuta del sistema Paese e ha richiamato l’attenzione sui rischi di un uso spregiudicato delle tecnologie nell’agroalimentare in nome del solo profitto. Sono intervenuti, quindi, Riccardo Cotarella, presidente Assoenologi, dal quale è giunto, ancora una volta, l’invito a privati e istituzioni, a fare rete per far conoscere ancora meglio e di più le nostre eccellenze anche all’estero, Aldo Mattia, responsabile nazionale del Dipartimento Agricoltura di Fratelli d’Italia, che ha portato il saluto del ministro dell’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste Francesco Lollobrigida e ha annunciato l’ulteriore sostegno del governo ai progetti di filiera agroalimentare con contributi aggiuntivi.

Turismo e agricoltura: a Orvieto le basi per valorizzare il made in Italy

A Orvieto il punto su turismo e agricoltura italiana

Obiettivo: migliorare l’offerta del turismo enogastronomico

Marina Lalli, presidente di Federturismo, ha sottolineato la necessità di rivedere l’offerta turistica italiana attraverso una digitalizzazione più spinta e ormai indispensabile e una attenta riqualificazione delle strutture. Lalli ha anche ricordato come, oggi, l’enogastronomia non sia più un semplice arricchimento della vacanza, ma una motivazione primaria di turismo. «Proprio per questo -ha aggiunto Paolo Morbidoni, Presidente della Federazione nazionale Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori- l’accoglienza non si può più improvvisare. Dobbiamo essere capaci di valorizzare le differenze e di fare della nostra identità un fattore competitivo». Dello stesso avviso anche Luciano Sbraga, vicedirettore generale di Fipe-Federazione italiana pubblici esercizi, che ricordando il ruolo fondamentale della ristorazione per la valorizzazione dell’intera filiera agroalimentare, ha invitato a mettere l’accento sull’umanesimo del cibo, ovvero quel condensato di valori che lo rende unico e irripetibile.

Infine, Giuseppe Cerasa, direttore de Le Guide di Repubblica ha concluso mettendo in evidenza la capacità di Orvieto di farsi “capitale” di un progetto complesso e visionario come quello della kermesse in corso, invitando istituzioni e operatori a fare squadra per valorizzare un territorio dalle grandi potenzialità.

Orvieto città del gusto

E se la serata inaugurale si è degnamente conclusa con un piatto ideato e realizzato dallo chef Gianfranco Vissani, a base di prodotti di qualità del territorio umbro, gli appuntamenti di Orvieto Città del Gusto, dell’Arte, del Lavoro e dell’Innovazione sono continuati con la degustazione guidata “Il sale della Terra: Orvieto e Chablis, due grandi territori in dialogo” a Palazzo dei Sette, a cura di Armando Castagno e Consorzio Orvieto Doc in un confronto tra due grandi bianchi. Poi, nel Cortile di Palazzo Filippeschi Simoncelli, si è tenuta la cena “Vini a Palazzo. Esperienze enologiche e gastronomiche tra tufo e basalto”, a cura delle Strade del vino e dell’olio dell’Umbria, con la presenza degli chef del circuito Evo Ambassador dell’Umbria.

Quindi domenica 17 il Palazzo dei Sette ha ospitato l’incontro con Salvo Noè, psicoterapeuta, scrittore, noto come “lo psicologo del Papa” per la sua amicizia con Papa Francesco, che ha spiegato come le emozioni nutrono la nostra vita, poi è seguita L’ora del Té a cura del Caffè Montanucci. A chiudere il primo ciclo di appuntamenti di Orvieto Città del Gusto, dell’Arte, del Lavoro e dell’Innovazione la cena “Pizza gourmet e bollicine del nostro territorio” a cura del Ristorante Le Grotte del Funaro e Pizzeria Starita a Materdei, Napoli.

Orvieto Città del Gusto, dell’Arte, del Lavoro e dell’Innovazione è realizzato da: Fondazione Cotarella, Orvieto Way of Life, Coldiretti Umbria con il contributo del GAL Trasimeno Orvietano e il patrocinio di Comune di Orvieto, Rai Umbria, Live Orvieto, Camera di Commercio dell’Umbria, Regione dell’Umbria.

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