Il Consiglio dei ministri ha approvato il concordato preventivo biennale (che potrà essere replicato, portando a 4 anni la durata) che partirà dal 2024, portando delle novità per autonomi e piccole imprese, compresi bar e ristoranti. In particolare, l'agevolazione permetterà ai contribuenti e alle Pmi - in particolare autonomi e partite iva - di pagare tasse accordate con Fisco per i due anni successivi, alla scadenza del biennio potrà essere rinnovata. In pratica si potranno "congelare" le tasse dovute per un biennio, indipendentemente da quelli che sono i fatturati. Di concordato preventivo, si parla ormai da diversi mesi, ma la vera novità al riguardo, come detto, è che sarà possibile, conclusi i primi due anni, rinnovarlo per un ulteriore biennio.

Concordato preventivo biennale 2024: cos'è e cosa cambia per tasse e fisco
Concordato preventivo sulle tasse a chi conviene?
Una scelta che conviene sicuramente a chi pensa che nei due anni successivi andrà a guadagnare di più rispetto ai precedenti. Al contrario, invece, diventa sconveniente per chi ha un calo del fatturato e dei guadagni, visto che si troverà a pagare più tasse rispetto alle entrate reali. Ecco una piccola guida.
Che cosa è il concordato preventivo sulle tasse per le Piccole imprese?
Il concordato è una nuova procedura per la definizione dell’imponibile e il conseguente pagamento delle imposte riservata ai «contribuenti di minori dimensioni» titolari di reddito di impresa e di lavoro autonomo. In particolare, si tratta dei contribuenti interessati all’applicazione degli Isa, gli indici sintetici di affidabilità fiscale, che abbiano ottenuto un punteggio di affidabilità pari almeno a 8 sulla base di dati dichiarati (circa un milione di soggetti) e che non abbiano debiti tributari pari o superiori a 5 mila euro. Sono soggetti a Isa circa 2,4 milioni di contribuenti con un fatturato annuo fino a 5.164.569 euro. Coloro che hanno un punteggio Isa inferiore a 8 potranno integrare le loro dichiarazioni per accedere al nuovo sistema. Avranno accesso al «concordato preventivo biennale» anche le partite Iva che hanno scelto la flat tax del 15%: circa 1,7 milioni di contribuenti con un fatturato non superiore a 85 mila euro annui.
Come funziona il concordato preventivo sulle tasse delle Piccole imprese
Ma come funziona? Come spiega Money.it, per il 2024 - primo anno di attuazione - l'Agenzia delle Entrate metterà a disposizione del contribuente la proposta di adesione al concordato dal mese di aprile. Quando la misura sarà a regime, invece, la proposta sarà disponibile dal 15 marzo. Il contribuente, poi, per il 2024 ha tempo fino a luglio per decidere se aderire o no, mentre a regime ci sarà tempo fino a giugno.
Trascorsi i primi due anni, quando termina la prima proposta di concordato preventivo, l'Agenzia delle Entrate potrà avanzare una nuova proposta per i successivi 2 anni; il contribuente, da parte sua, potrà decidere di aderire oppure no.
Si ricorda che per i contribuenti Isa è possibile accedere al concordato preventivo biennale solo in presenza di “ottimo voti” (minimo otto). Per chi ha votazioni inferiori, però, non c'è da disperare, visto che per aderire si potrà provare a migliorare il proprio voto integrando la documentazione che possa portare ulteriori componenti positivi non risultanti dalle scritture contabili di cui il Fisco è a conoscenza.
Chi è escluso dal concordato preventivo sulle tasse?
L'esclusione dal concordato preventivo biennale è prevista quando:
- non si è presentata anche una sola dichiarazione dei redditi nel triennio precedente
- nel caso di aver ricevuto condanne per reati fiscali.
Concordato preventivo sulle tasse, termini e scadenze: le date
Il contribuente avrà tempo fino al 30 luglio per aderire al concordato preventivo biennale e, per chi non accetta, è previsto l'inserimento nelle 'liste selettive' ''ai fini delle competenti verifiche da parte dell’amministrazione finanziaria''.
Il provvedimento si divide in 4 fasi: entro il 15 marzo l'Agenzia delle entrate mette a disposizione dei contribuenti programmi informatici, per l’acquisizione dei dati necessari per l’elaborazione della proposta. Nelle due fasi successive il contribuente invia, entro il 20 giugno, i propri dati all’Agenzia, che entro il 25 giugno ''formula una proposta per la definizione biennale del reddito, sulla base dei dati messi a disposizione del contribuente anche utilizzando le informazioni già presenti nelle banche dati. Infine il contribuente può decidere, entro il 30 giugno, se accettare e declinare la proposta di concordato ma, solo per il 2024, è prevista una proroga di 30 giorni, che fa slittare il termine al 30 luglio.
Se il contribuente ''non invia i dati, non accetta o decade dalla proposta di concordato, lo stesso viene inserito in liste selettive ai fini delle competenti verifiche da parte dell’amministrazione finanziaria''. La decadenza si verifica se: a seguito di accertamento, nei periodi di imposta concordati o in quello precedente, risulta l’esistenza di attività non dichiarate o l’inesistenza di passività dichiarate, per un importo superiore al 30% dei ricavi dichiarati; a seguito della dichiarazione, anche integrativa, vengono esposti dati non conformi a quelli oggetto del concordato; è omesso il versamento delle imposte relative ai redditi oggetto di concordato'' ma è possibile regolarizzare la propria posizione con il ravvedimento.
Come funziona l’accertamento sul concordato preventivo per le tasse?
L’introduzione di un unico procedimento accertativo, con la partecipazione del contribuente in contraddittorio con l’Agenzia delle Entrate o la Guardia di Finanza. In particolare, si prevede che lo «schema di provvedimento» che dovrà essere comunicato al contribuente ai fini del contraddittorio preventivo con l’amministrazione debba contenere anche l’invito alla definizione del «procedimento con adesione».
Quali sono le procedure di notifica del Fisco sul concordato preventivo delle tasse?
Tutti gli atti, i provvedimenti, gli avvisi e le comunicazioni, compresi quelli che per legge devono essere notificati, potranno essere inviati con posta elettronica certificata. La notifica si intende perfezionata non appena il gestore comunicherà la consegna della pec. Se la casella postale risulterà piena verrà fatto un secondo tentativo di consegna ad almeno una settimana di distanza. Se anche questo fallirà, si procederà con le normali notifiche al domicilio.

Tutti gli atti devono essere inviati con posta elettronica certificata
In quanto tempo il Fisco potrà recuperare i crediti per le tasse rinviate col concordato preventivo?
L’amministrazione fiscale avrà otto anni di tempo per recuperare tasse, imposte, contributi e agevolazioni indebitamente percepite. È previsto un unico procedimento accertativo, indipendente dalla natura del credito indebitamente utilizzato in compensazione, che prevede tra l’altro la possibilità di definire in via agevolata le sanzioni.