L’incongruenza è stata corretta, c’è più chiarezza ora sui prodotti tipici negli agriturismi lombardi. I prodotti con marchio Dop, Igp, Igt, Doc e Docg rientreranno nei parametri previsti dalla legge relativa agli agriturismi, pur non provenendo direttamente da aziende agricole. «Bene che sia stato posto rimedio ad un errore, come avevamo già richiesto lo scorso novembre. A tal fine sarebbe auspicabile anche prevedere l’inserimento dei prodotti di origine artigianale, ma con ingredienti primi di origine agricola. Perché, infatti, non considerare prodotti locali anche quelli realizzati con ingredienti del territorio? È una proposta che abbiamo formulato e ci auguriamo possa essere accolta per venire incontro agli agriturismi e a un settore gravemente colpito dall’emergenza Covid».

Prodotti lombardi a marchio Dop, Igp, Igt, Doc e Docg
Lo ha dichiarato il consigliere regionale lombardo del Partito Democratico
Matteo Piloni, dopo le affermazioni dell’assessore all’Agricoltura Fabio Rolfi in merito agli interventi regionali in favore degli agriturismi, in particolare quelli riguardanti i prodotti lombardi con marchio Dop, Igp, Igt, Doc e Docg (come il Grana Padano, l’olio del Garda o la bresaola della Valtellina, solo per citarne alcuni), che rientreranno nei parametri previsti dalla legge, pur non provenendo direttamente da aziende agricole.
«La legge regionale prevede che negli agriturismi siano serviti prodotti provenienti dal territorio lombardo in misura non inferiore all’80% del totale», ha chiarito Piloni che, dopo l’approvazione della legge, a novembre aveva risollevato in commissione la questione dei prodotti locali esclusi dal provvedimento, presentando un emendamento alla legge di semplificazione che a quanto pare sarà finalmente recepito nel regolamento attuativo. Regolamento che dovrebbe essere emanato nelle prossime settimane.