Anche la Svizzera italiana chiude a causa dell’emergenza coronavirus. Il Consiglio di Stato ticinese ha dichiarato lo stop di tutte le attività commerciali e produttive private non indispensabili. Provvedimenti simili a quelli presi in Italia, che non sono piaciuti, però al direttore dell'Ufficio federale di giustizia, Martin Dumermuth, secondo cui le misure restrittive attuate dal Ticino andrebbero oltre le normative federali. «Queste disposizioni sono contrarie alla legge federale – ha detto – Le aziende toccate da queste restrizioni potrebbero tranquillamente fare opposizione». Toni aspri e vedute differenti, un po’ com’è successo anche in Italia, seppure con posizioni più sfumate, con l’ultimo decreto del Premier, Giuseppe Conte e l’ordinanza della Regione Lombardia.
Attività ferme anche in Canton Ticino
In Svizzera i casi accertati di coronavirus sono ormai più di 8mila, 70 i decessi (6mila i test eseguiti ogni giorno). E aumenta anche il lavoro ridotto, un provvedimento che ha conosciuto un notevole incremento in queste settimane, coinvolgendo 21mila aziende e 315mila lavoratori. La maggior parte delle richieste di lavoro ridotto sono arrivate proprio dal Ticino. Ma anche dal resto della Svizzera. I settori più colpiti, così come accade in Italia, restano quelli della
ristorazione e degli
alberghi, con la disoccupazione generale che, secondo gli esperti, potrebbe superare il 3%, dall’attuale 2,8%.
E c’è anche una questione mascherine, che in molti casi in Svizzera continuano a non essere utilizzate. Sul tema è intervenuto
Daniel Koch, capo della Divisione malattie trasmissibili, che ha detto: «Se sei malato asintomatico e sei in giro, puoi indossare la mascherina. Tuttavia non ci sono prove che essa offra una protezione ulteriore». Koch in sostanza ha sconsigliato di indossarle sulla pubblica via. «Non c'è una grande quantità di mascherine a disposizione e servono agli ospedali – ha aggiunto e la disponibilità fosse illimitata, allora potrebbero indossarle tutti». Sul calo della curva dei contagi «è troppo presto fare speculazioni - ha puntualizzato Koch - La curva epidemica si abbasserà quando le misure avranno effetto». Il capo della Divisione malattie trasmissibili ha inoltre fatto sapere che i numeri di letti a disposizione negli ospedali, compresi quelli di terapia intensiva, verranno incrementati, e che in Ticino e a Ginevra ci sono ancora posti a disposizione.