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«Prodotti alimentari tracciati» Sì alla blockchain in Lombardia

Il Consiglio regionale ha approvato una mozione sulla tracciabilità del cibo. Dopo le sperimentazioni in Valtellina e nel mantovano, si partirà dalla carne e dai formaggi.

Renato Andreolassi
di Renato Andreolassi
14 febbraio 2020 | 11:53

Tutti d'accordo, come accade raramente in politica, sulla blockchain. Il Consiglio Regionale della Lombardia ha approvato infatti all'unanimità una mozione sulla tracciabilità dei prodotti agroalimentari. Sì, in sostanza - da destra a sinistra - al registro digitale applicato all'attività istituzionale della Lombardia nel settore agricolo e, in particolare, alla tracciabilità dei prodotti, a patto che non faccia lievitare i costi per i consumatori.

Blockchain sui prodotti alimentari in Lombardia («Prodotti alimentari tracciati» Sì alla blockchain in Lombardia)

Blockchain sui prodotti alimentari in Lombardia

Si parte dalla carne e dai formaggi, facendo tesoro dalla sperimentazione in atto della blockchain, per la filiera del latte in Valtellina e della carne a Mantova. Il documento approvato dal parlamento lombardo impegna il presidente della giunta a collaudare esperienze di blockchain con il compito finale di verificare la qualità e la certificazione del cibo che arriva sulle nostre tavole.

«Quando parliamo di sicurezza alimentare - è stato detto in aula - le banche dati devono poter offrire una interoperabilità assoluta e trasparente, anche in base a precise linee guida. Si tratta quindi, di sfruttare le potenzialità della tecnologia rispetto alla produzione agroalimentare. Bisogna altresì evitare costi più alti per gli utenti finali e minor competitività del prodotto».

Si deve quindi porre molta attenzione a come vengono impiegate queste novità e quali saranno le conseguenze: la tecnologia insomma deve migliorare il settore, soprattutto per quanto riguarda tutto il percorso di un determinato alimento, e non avere effetti negativi. E deve essere una garanzia contro il rischio di frodi e contraffazioni.

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