Presentata a Milano, all’interno della preziosa cornice della Galleria Vittorio Emanuele II, la Guida Gambero Rosso 2019 per Milano e Lombardia. Un vero breviario del viaggiatore gourmet, con oltre 1.400 indirizzi.
«In un posto come Milano - ha dichiarato il direttore della Guida,
Laura Mantovano - c’è un’atmosfera unica, e si sente, specie dopo Expo 2015: cresce la voglia di innovare, di competere e, in ultima analisi, di fare. Lo testimoniano il numero di novità e di sfide che abbiamo voluto accogliere anche quest’anno nella nostra Guida, per rilanciare la Lombardia come nuova patria del turismo, anche e soprattutto enogastronomico».

Gli atterraggi di Carlo Cracco in Galleria, e di Iginio Massari a breve distanza ma pur sempre in zona Duomo, sono solo due segnali di vitalità di un territorio che si riscopre vocato all’accoglienza, senza accontentarsi dei successi di ieri: possono confermarlo i premi speciali “novità dell’anno”, attribuiti dalla Guida, che oltre a Cracco e a Massari hanno gratificato Aimo e Nadia BistRo, Cittamani, Le Nove Scodelle, Tipografia Alimentare, Le Polveri.
Quanto alle “Tre Forchette”, al Seta del Mandarin Oriental Milano, a Berton e ad Enrico Bartolini Mudec Restaurant si aggiunge Cracco, in città. Confermate tutte le altre nell’area metropolitana e in regione: D’O a Cornaredo, Ilario Vinciguerra a Gallarate, Da Vittorio a Brusaporto, Dal Pescatore a Canneto sull’Oglio, Miramonti L’Altro a Concesio.
Davide Oldani, Iginio Massari e Carlo Cracco
Per la prima volta il “Tre Cocotte” (migliore bistrot) va ad un locale di Milano, il Pisacco. I “Tre Gamberi” hanno premiato le sei migliori trattorie e i “Tre Mappamondi” le tre migliori espressioni di cucina etnica. Il “Miglior servizio di sala” è toccato al D’O di Cornaredo, il “Miglior servizio di sala in albergo” al Vun dell’Hotel Park Hyatt Milan, la “Miglior proposta di vini al bicchiere” all’Enrico Bartolini Mudec Restaurant e al wine bar Champagne Socialist.
Con tutti questi chef-star a disposizione sarebbe un peccato non approfittare della cortesia di uno di loro, e così domando a
Philippe Léveillé quali siano le aspettative dei clienti che deviano dei percorsi più battuti, per spingersi fino al Miramonti l’Altro di Concesio (Bs) e saggiare la cucina premiata con le tre forchette del Gambero Rosso.
«Consideri - risponde l’affabile Léveillé - che il mio ristorante è un bel po’ fuori mano, e se mi devo mettere in auto da Milano i chilometri sono novanta. Chi viene a trovarmi, perciò, vuole trovare qualcosa di alto livello, e il mio compito è non deluderlo. Se poi si tratta di un milanese, che può confrontarsi con un’offerta ristorativa vastissima e di qualità, il compito è particolarmente arduo».
E lei come affronta le eventuali critiche dei clienti, ad esempio quelle che si trovano sui siti internet di recensioni, come Tripadvisor?Ah, quelle per me non esistono Tripadvisor si basa sull’anonimato: cosa ne sa lei di cosa c’è dietro un nickname, o dell’onestà di chi ha facoltà di inserire online qualsiasi tipo di dato, vero o falso? A me interessa il confronto vis-à-vis, quello vero, non con i nickname ma con le persone, e difatti mi faccio vedere moltissimo in sala per parlare con i clienti: e se c’è qualche critica, si può discutere.
Philippe Léveillé
Ma al giorno d’oggi, secondo lei, tra sala e cucina esiste quella simbiosi che dovrebbe esserci?Guardi, al giorno d’oggi si parla troppo di chef e poco di tutto il resto. Glielo dimostro subito: lei conoscerà a memoria il nome di almeno cinquanta chef, ma quanti maître e quanti sommelier di valore è in grado di citare? Il risultato di questo squilibrio è che chi sta in cucina a volte non capisce nulla di quello che sta accadendo in sala. Ed è un errore imperdonabile.
Un cuoco “Tre forchette” che, in controtendenza, fa il possibile per valorizzare l’immagine e la professionalità degli altri costituisce di per sé una notizia, e la Guida del Gambero Rosso sembra porsi sulla stessa lunghezza d’onda, con i suoi premi speciali “Servizio di sala” e “Servizio di sala in albergo”. C’è da augurarsi, allora, che il Gambero Rosso, con l’edizione 2019 e le successive, continui non solo a scovare novità e a fotografare tendenze, ma anche a portare alla luce valori che il mercato potrebbe ingiustamente trascurare.
I PREMIATI
TRE FORCHETTE92 punti
- Carlo Cracco - Milano
- Seta del Mandarin Oriental Milano - Milano
- Da Vittorio - Brusaporto (Bg)
- Dal Pescatore - Canneto sull'Oglio (Mn)
91 punti
- Enrico Bartolini Mudec Restaurant - Milano
- Berton - Milano
- D'O - Cornaredo (Mi)
- Ilario Vinciguerra Restaurant - Gallarate (Va)
90 punti
- Miramonti l'Altro - Concesio (Bs)
TRE GAMBERI
- Osteria del Treno - Milano
- Trippa - Milano
- La Madia - Brione (Bs)
- La Locanda delle Grazie - Curtatone (Mn)
- Caffè La Crepa - Isola Dovarese (Cr)
- Osteria della Villetta dal 1900 - Palazzolo sull'Oglio (Bs)
TRE MAPPAMONDI
- Casaramen - Milano
- Iyo - Milano
- Wicky's Wicuisine Seafood - Milano
TRE BOTTIGLIE
TRE COCOTTE
I PREMI SPECIALILe novità dell'anno
- Aimo e Nadia bistRo (Bistrot) - Milano
- Cittamani (Indiano) - Milano
- Cracco (Ristorante) - Milano
- Le Nove Scodelle (Cinese) - Milano
- TIpografia Alimentare (Bistrot) - Milano
- Le Polveri (Panetteria) - Milano
- Iginio Massari (Pasticceria) - Milano
Servizio di sala
- D'O - Cornaredo (Mi)
- Servizio di sala in albergo
- Vun Andrea Aprea dell'Hotel Park Hyatt Milan - Milano
Proposta al bicchiere al ristorante
- Enrico Bartolini Mudec Restaurant - Milano
Proposta al bicchiere al wine bar
- Champagne Socialist - Milano
Qualità/prezzo
- Osteria Grand Hotel - Milano
- Locanda Perbellini - Milano
- Due Spade - Cernusco sul Naviglio (Mi)
- Antica Trattoria del Gallo - Gaggiano (Mi)
- La Piazzetta - Montevecchia (Lc)
- Mu Fish - Nova Milanese (Mb)
- Civico 17 - Ponteranica (Bg)