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Rischio chiusura per 6 Gros Market? Sogegross ne salva 4, tra cui Dalmine

07 marzo 2016 | 16:39

Decise le sorti per i 6 supermercati Gros Market. Restituiti a Lombardini dall'affittuario francese Carrefour, 2 di essi - Cologno Monzese (Mi) e Lecco - rimangono effettivamente destinati alla chiusura, mentre gli altri quattro - Dalmine (Bg), Cernusco sul Naviglio (Mi), Montano Lucino (Co) e Costa Masnaga (Lc) - sarebbero prelevati dal colosso della Grande distribuzione Sogegross.



Pare avviarsi ormai alla conclusione la vicenda dei sei negozi Gros Market con sede nelle province di Milano, Lecco, Como e Bergamo. Con titolare Lombardini, i 6 punti vendita erano in gestione della catena di supermercati francesi Carrefour (affittuario degli stessi), la quale però pare si sia avvalsa della possibilità di recedere dal contratto di affitto aziendale entro il 31 marzo di quest’anno, ormai alle porte.

I sei centri quindi sarebbero dovuti tornare alla società del Gruppo Lombardini, la quale però ha dismesso la propria rete commerciale negli scorsi anni. La svolta che pare aver risollevato le speranze per 4 di questi sei centri arriva dal colosso ligure della grande distribuzione Sogegross, che ha infatti comunicato l’intenzione di affittare 4 dei 6 punti vendita. Entrando nello specifico, i quattro Gros Market che verrebbero “raccolti” dall’azienda genovese sono quelli di Dalmine, Cernusco sul Naviglio, Montano Lucino e Costa Masnaga; i due invece che rimarrebbero senza affittuario sono quelli di Cologno Monzese e Lecco.

I dipendenti dei quattro punti vendita prescelti da Sogegross sarebbero quindi salvi: una notizia inaspettata e fresca, che permette il mantenimento del lavoro per oltre 140 persone. Della decisione di aver mantenuto “in vita” il Gros Market di Dalmine si rallegra Alberto Citerio, segretario generale di Fisascat Cisl di Bergamo. «L’abbiamo sempre detto: Dalmine ha la sua storia, la sua tradizione, non poteva chiudere. Siamo contenti che Bergamo non perda questa esperienza pluridecennale. Era necessario per la salvezza dell’attività trovare un soggetto interessato: si è trovato un interlocutore serio, per dimensioni e tradizione».



Sogegross infatti, che mantiene il suo centro direzionale a Genova, è attivo nella maggior parte delle Regioni del Centro-Nord Italia con una presenza capillare nelle più importanti tipologie distributive attraverso punti vendita che vanno dai 200 ai 7mila m² di superficie. Svanisce a questo punto però il punto interrogativo per gli altri due punti vendita, trasformandosi in una non ben accolta “X”: chiusura per i centri di Cologno e Lecco, i cui lavoratori sono considerati esuberi.

Tina Coviello della Fisascat Cisl si è espressa in difesa dei dipendenti ormai disoccupati. «Il nostro obiettivo, chiaramente, è puntare alla loro ricollocazione, in altri punti vendita. Abbiamo già chiesto a tutti i soggetti in causa (Lombardini, Sogegross e anche Carefour, che mantiene comunque dei suoi negozi sul territorio) di attivarsi in questo senso. Ho avuto l'impressione che ci sia disponibilità in questo senso ma si tratta appunto di un'impressione: ben altra cosa sarà mettersi al tavolo e valutare le intenzioni effettive».


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