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Torna Merano Wine Festival, 160 i produttori presenti

Dal 5 al 9 novembre uno degli eventi simbolo del vino italiano che riserverà alcune sorprese per necessità legate ancora al Covid e per scelta. Campania e Georgia protagoniste

Mariella Morosi
di Mariella Morosi
20 ottobre 2021 | 18:56

Archiviata la “Vinitaly Special Edition 2021" di Verona, l'attenzione dei wine lowers si concentra sul Merano Wine Festival 2021, punto di riferimento per gli eventi wine&food di eccellenza giunto alla 30ª edizione e in scena dal 5 al 9 novembre. Finalmente in presenza, dopo i due rinvii per la pandemia nell'ottobre 2020 e nello scorso marzo, si presenta con un nutrito programma e sempre più nel segno dell'eccellenza. “Excellence is an attitude” è infatti il motto di Helmuth Köcher, WineHunter e patron della manifestazione che ne ha presentato i contenuti in un incontro web con lo slogan "Le ali della bellezza" in riferimento all'eccellenza dei prodotti presenti.

Un'occasione per i produttori Torna Merano Wine Festival, 160 i produttori presenti

Un'occasione per i produttori

 

Gli animatori del progetto

Nel corso della manifestazione saranno anche premiati i vincitori del Wine Hunter Award Platinum, frutto di una selezione che avviene durante il corso dell'anno. Con Köcher sono intervenuti sul programma Enzo Coco, vicepresidente dell'Azienda di Soggiorno di Merano, Fabio Di Pietro di 5 Hats - Spirits Emotion, Dante del Vecchio di Campania Felix, Nicola Biasi di PIWI & Sostenibilità, Angelo Carrillo di Naturae et Purae e i giornalisti gastronomi Luigi Cremona e Lorenza Vitali che proporranno la competizione "Emergente di Sala". Maurizio di Maggio di Radio Montecarlo ha coordinato gli interventi.

 

Una ripresa che sa di rinascita

«Sono molto fiero della ripresa di questo appuntamento - ha detto Helmuth Köcher - che rappresenta un momento di rinascita, ma rispetto a come eravamo abituati avremo delle limitazioni e dovremo attenerci alle disposizioni in vigore sull'affluenza e sul distanziamento». All'interno del Kurhaus, infatti, troveranno spazio 160 produttori rispetto ai 320 del passato, e alla Gormet Arena con collegamento diretto un centinaio di produttori del food. Molto ricco sarà tuttavia il programma di questa 30ª edizione. Tra le novità che si aggiungono alla formula degli anni passati, ci sarà un giornale on line, un'area spirits, la Spirit Emotions, con una competizione finale tra bartender e una collaborazione speciale con Vini Buoni d'Italia.

La Campania sarà di nuovo la regione ospite, come negli ultimi dieci anni, con numerosi produttori così come sarà presenta la Georgia con la sua cultura all'origine del vino e la sua tradizione del vino in anfora. Sarà importante la parte "scientifica" con particolare risalto al tema della sostenibilità, con un simposio il 5 novembre al Teatro Puccini in collaborazione con l'Università di Bolzano. Altra novità sarà l’Hotel Safari, un giro di degustazioni in 13 alberghi della città.

Una recente edizione del Festival Torna Merano Wine Festival, 160 i produttori presenti

Una recente edizione del Festival

 

Allo Champagne sarà dedicato il Catwalk Champagne,che conclude come di consueto il Festival, con le più rinomate maison francesi e aziende italiane produttrici di Champagne. In risalto la qualità delle altre bollicine, delle varie tipologie di vini, e di quelli provenienti da agricoltura biologica e biodinamica e naturali. Focus sui Piwi, la nuova sfida della viticoltura con i vitigni resistenti alle malattie fungine.

«La collaborazione con il Merano Wine Festival - ha detto Enzo Coco - è al vertice dei nostri programmi di ogni anno e rilancia la nostra città che vede molti segnali di ripresa. Dopo un'estate di medio afflusso turistico l'autunno sembra promettente e la Festa dell'uva ha avuto un buon successo così come l'anteprima che Helmuth Köcher ha organizzato all'Ippodromo di Merano». Luigi Cremona e Lorenza Vitali di Vytaly sono intervenuti con il loro programma dedicato al servizio di sala e al format che prevede la selezione e la premiazione dei giovani addetti alla sala.

 

Ampio spazio agli spirits

«I ristoranti e gli hotel sono in crisi per mancanza di personale specializzato - ha detto Cremona - e bisogna sostenere la preparazione dei camerieri schiacciati dall'esuberanza mediatica degli chef. E sono proprio loro, al 90%, che di fatto vendono il vino». Per la sezione riservata agli spirits e ai bartender sarà presente una selezione di aziende produttrici. «Per i bartender - ha detto Fabio Di Pietro - abbiamo previsto anche una competizione creativa con la Cocktail&Drink Competition “Itinerari Miscelati”. I concorrenti non si presenteranno con una loro formula ma dovranno crearla sulla base dei prodotti presenti. Ogni giorno ci sarà un vincitore e la finalissima si svolgerà l'8 novembre».

Dante Del Vecchio ha parlato della presenza massiccia delle aziende campane, in partenza per Milano per l'anteprima domani del Wine Festival. «Saranno 30 le cantine presenti - ha detto - che faranno conoscere la vivacità enologica della regione, del Cilento, dell'Alto Casertano, dell'Irpinia,il motore più importante del nostro territorio, del Sannio che è cresciuto moltissimo proprio grazie a Köcher che ha aperto ai vari territori e ai 5 consorzi che saranno tutti presenti a Merano. Verranno alcuni chef stellati, Franco Pepe, miglior pizzaiolo del mondo e un grande bartender, Vincenzo Pagliara. Sul tema della sostenibilità ha parlato Nicola Biasi.

 

 

«Con Helmut - ha detto - già nel 2018 e 2019 avevamo cominciato a parlare di Piwi. In Italia sono ancora poco conosciuti ma era importante che un'istituzione come il Merano Wine Festival affrontasse un tema del presente e il futuro della vera sostenibilità in agricoltura. Fare vino inquina, inutile negarlo. E la risposta sono i vitigni resistenti che riducono l'impatto dei trattamenti. I vini così prodotti quando lo meritano dovrebbero essere inseriti anche nelle premiazioni».

Vigeranno ancora restrizioni Torna Merano Wine Festival, 160 i produttori presenti

Vigeranno ancora restrizioni

 

Sempre di sostenibilità e di salubrità degli ha parlato Angelo Carrillo che condurrà una serie di talks su varie tematiche alimentari con la presenza di nutrizionisti e dietologi. Ribadita l'importanza del vino nella Dieta mediterranea e vari interventi sul tema della sperimentazione delle tecniche di fermentazione nel cibo. Grazie alla piattaforma WineHunter Hub, nata un anno fa in occasione della 29ª edizione digitale del Festival, sarà inoltre possibile seguire online l’evento e incontrare virtualmente i produttori.

Sabato 6 novembre si svolgerà il Gala Event per l’inaugurazione della 30ª edizione nella Kursaal del Kurhaus, dove The WineHunter Helmuth Köcher, in presenza di un pubblico riservato, darà inizio al Festival tra ospiti d’onore e speeches che omaggiano la ricerca dell’eccellenza racchiusa nel suo motto “Excellence is an Attitude”, concludendo con la premiazione dei Platinum Award e dei vincitori del premio Emergente Sala. Per l’intera durata dell’evento, sono inoltre riproposti il “fuorisalone” Merano WineCitylife che riunisce svago, aree tasting e master experience lungo Corso Libertà nonché i Side Events, gli appuntamenti collaterali che arricchiscono la kermesse attraverso un palinsesto di incontri, competizioni e degustazioni legati a tematiche attuali e di tendenza nel mondo del vino e degli spirits. 

 

Come detto si tratta di un'occasione per tutti gli amanti del vino, ma ancor di più - se ci si può permettere una sorta di graduatoria - per i produttori che riassaporano con una certa costanza il bello di tornare ad esporre dal vivo le proprie creazioni. Ecco alcuni dei protagonisti.

 

L'esordio di Venturini Baldini

Venturini Baldini - tenuta storica di Quattro Castella, nel cuore della provincia di Reggio Emilia per la prima volta espone in autonomia al Merano Wine Festival.

Venturini Baldini sarà nella sezione dedicata alle new entries, con 3 referenze: il Ters Ancestrale - presentato ufficialmente proprio nel 2021 - che ha ricevuto il bollino Gold; e due etichette storiche, Il Marchese Manodori e il Rubino del Cerro, segnalate con il bollino rosso.

L’Ancestrale Ters di Venturini Baldini, annata 2018 si ottiene da uve Lambrusco Montericco, varietà locale di collina che cresce su un terreno argilloso sabbioso. Viene lasciato 4/5 giorni sulle bucce e imbottigliato con il mosto dell’uva stessa. Rifermenta in bottiglia sulle fecce per altri 18 mesi e viene sboccato come nel metodo classico. Il risultato è un vino fine ed elegante, dalla buona acidità e freschezza, con una componente fruttata e note balsamiche e speziate che derivano dall’affinamento sui lieviti in botti.

Il Rubino del Cerro è uno dei fiori all’occhiello della Cantina, già insignito di prestigiosi riconoscimenti. Si tratta di un Reggiano Lambrusco Spumante Dop che nasce da un mix delle varietà Montericco, Salamino, Grasparossa: un vino spumante rosso secco dal color rosso rubino brillante. Il bouquet è ricco, nitido e fruttato, con sentori di marasca, frutti di bosco e prugna matura, accompagnate da sentori di spezie scure. In bocca si dimostra corposo, equilibrato e sapido. Lunga la persistenza ed equilibrata la chiusura. Ottimo a tutto pasto e in particolare con primi elaborati, carni rosse e bolliti.

Infine, un classico della Cantina: il Marchese Manodori di Venturini Baldini, un Lambrusco che unisce complessità ed effervescenza. Elegante e vivace al tempo stesso, ha un colore rosso rubino intenso, al naso rivela una certa complessità - ciliegia, fiori rossi, succo d’uva, chiodi di garofano e pepe -; al palato conquista con la sua vena fresca. È il “lambrusco della tradizione” e nasce dalla combinazione di quattro varietà di lambrusco coltivate nel territorio reggiano. Rappresenta uno dei vini maggiormente ricercati della Cantina, grazie alla sua versatilità a tavola e la sua morbidezza.

Venturini Baldini

Via Filippo Turati, 42, 42020 Roncolo (Re)

www.venturinibaldini.it

 

Il Sannio porta i sapori tipici, tra cui la pizza di Sorbillo

Degustazioni guidate delle eccellenze enologiche sannite, prodotti tipici, cucina del territorio e pizza della tradizione napoletana: é la ricetta con cui il Sannio si presenta alla al Merano Wine Festival. Casa Sannio sarà, infatti, uno degli spazi più accoglienti (72 metri quadrati) nell'area del Fuorisalone di Merano Wine Festival.

All'interno si potranno degustare le etichette delle aziende: Antica Masseria Venditti, Cantina del Taburno, Cantina di Solopaca, Cantina Iannella, Cantina Morone, Ca'Stelle, Corte Normanna, Elena Catalano, Euvitis, Fattoria Ciabrelli, Fattoria La Rivolta, Fontana delle Selve, Fontanavecchia, Il Poggio, La Fortezza, La Guardiense,  Monserrato 1973,  Nifo Sarrapochiello, Rossovermiglio, Tenuta Fontana, Tenuta Sant'Agostino, Terra di Briganti, Terre d'Aglianico, Terre Stregate, Torre a Oriente, Torre dei Chiusi, Torre del Pagus.

«Il programma di Casa Sannio - spiegano gli organizzatori della trasferta - nasce da una formula già testata e che si è dimostrata vincente. Nell'edizione 2019  le iniziative proposte fecero registrare il tutto esaurito, tanto da contare oltre 4.500 calici di vino serviti dai sommelier dell'Ais Benevento, accompagnati da circa 2mila degustazioni di piatti tipici».

Stessa formula, con un programma ancora più ricco e articolato, su cui puntano molto il Consorzio Sannio, guidato da Libero Rillo, e la Camera di Commercio di Benevento, retta dal commissario straordinario Salvatore Riccio, che presenzierà alle attività nelle giornate di sabato e domenica. Sarà un avvio con il botto, considerato che nel corso della prima giornata Casa Sannio ospiterà il pizzaiolo Gino Sorbillo per dare vita ad un nuovo appuntamento in terra altoatesina di Pizza&Falanghina. Sorbillo è il testimonial della campagna promozionale lanciata nel 2015 dal Consorzio Sannio con la compartecipazione della Camera di Commercio di Benevento.

Oltre alle degustazioni curate dai sommelier guidati dalla delegata dell'Ais Benevento, Mariagrazia de Luca, ogni giorno ci sarà una degustazione guidata per far scoprire agli addetti ai lavori e agli operatori della comunicazione le varie anime dell'enologia sannita.

Si parte venerdì 5 novembre con Benvenuta Camaiola, panoramica sui vini ottenuti dallo storico vitigno camaiola, confuso per oltre un secolo con il barbera piemontese, che dallo scorso 1 luglio è stato iscritto al Registro nazionale delle varietà di vini; sarà anche l'occasione per illustrare il percorso burocratico che vede impegnato il Consorzio Sannio e che, fra alcuni mesi, dovrebbe concretizzare l'uscita sul mercato delle prime bottiglie Sannio Camaiola Dop.

Sabato sarà la volta della degustazione Tutto il fascino dell'Aglianico, con la proposta dei vini a Denominazione di Origine Controllata e Garantita (Aglianico del Taburno) di annate che vanno dalla 2017 alla 2013; attenzione focalizzata sulla longevità, intesa come capacità di evolvere e non di invecchiare, caratteristica che rappresenta uno dei valori più importanti e qualificanti di un vino.

Nella giornata di domenica con I terroir della Falanghina salirà in cattedra la denominazione sannita economicamente più importante; sarà un viaggio tra le sue diverse espressioni, scoprendo soprattutto le varietà dei suoli e le influenze delle attività vulcaniche, passando da quelli più freschi e sciolti, generalmente caratterizzati dall'ignimbrite campana, della Valle Telesina a quelli generalmente di matrice più povera, con scheletro argilloso e con prevalenza di marne mista a polvere vulcanica, tipici del Taburno.

Si chiuderà lunedì con Il giallo del Sannio, degustazione dedicata ai vini ottenuti da uve coda di volpe, malvasia e fiano; momento importante per presentare la tipicità di una produzione meno nota ma che riesce ad esprimere un'interessante tavolozza di colori e variegate caratteristiche gusto-olfattive, frutto anche di diversi stili di vinificazione, che riescono a enfatizzare ulteriormente il ricco territorio sannita.

Consorzio Sannio

Via Mario Vetrone, 82100 Benevento

www.sanniodop.it

 

Dalle Langhe ecco Clerico

Dal cuore delle Langhe arriva Domenico Clerico. La cantina di Monforte d’Alba ha ricevuto il Platinum  Award 2021 per il Barolo Aeroplanservaj  del Comune di Serralunga d’Alba Docg  2017, un vino nato dall’incontenibile voglia di cimentarsi in nuove avventure di Domenico, l’”aeroplano selvatico”, così era solito sentirsi chiamare dal padre, che nel 2006 scelse di uscire dal comune di Monforte e sperimentare un nuovo terroir: quello di Serralunga d’Alba.

Nella sala Kursaal inoltre l’azienda piemontese sarà presente con una selezione dei Barolo più rappresentativi dell’identità territoriale: le Mga Pajana Barolo Ginestra Docg e Ciabot Mentin Barolo Ginestra Docg e il Barolo del Comune di Monforte d’Alba Docg Tre espressioni del territorio e dello stile che hanno reso la cantina di Monforte d’Alba celebre nel mondo.

Domenico Clerico

località, Borgata Manzoni, 22/a, 12065 Monforte d'Alba (Cn)

www.domenicoclerico.com

 

Tra le altre aziende presenti anche Abbazia di Novacella, Caccia al Piano, Girlan, Baglio di Pianetto e Italo Cescon con Madre e GrigioRamato.

 

 

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