Il caldo, una città che si svuota, i problemi del quotidiano e quella sana voglia di svago e benessere che (anche se non sembra) Roma e provincia sanno regalare nei momenti più impensabili. Per una città che parte in vacanza per mete esotiche più o meno lontane, c’è una città che si muove in micro direzioni, pochi chilometri e ti ritrovi nel mondo vitale delle tradizionale Sagre di paese.
Stiamo parlando di un numero considerevole di feste e sagre (impossibile conteggiarle tutte), spalmate soprattutto nei mesi estivi. La parola "sagra" deriva dal latino "sacrum" quindi sacro, le radici della tradizione delle sagre vengono quindi dalla religione.

Panonta
Era infatti usanza diffusa festeggiare e ringraziare o propiziare le divinità per la buona salute dei raccolti e del bestiame ed era proprio in queste occasioni che la comunità consumava i prodotti del territorio che stavano a simboleggiare l’abbondanza derivata da quelle celebrazioni. Ed è proprio per questo che la sagre offrono generalmente prodotti stagionali del territorio, soprattutto in estate.
Roma e provincia sono da sempre al centro di questa tradizione, vuoi per la storia millenaria, vuoi per aver saputo mantenere quella tradizione un po’ di "paese" tanto amata ed odiata che la rende quella che è, la Capitale e la sua provincia sono il fulcro di queste sagre. Stiamo parlando di radici e territorio, quindi ogni paese ha più o meno la sua, in molti casi sono dedicate al piatto principe della cucina romanesca: la pasta, ma se cercate tra le decine e decine di sagre e feste troverete anche piccole gemme alimentari molto speciali. Ovviamente dovrete fare qualche km e uscire fuori dal grande raccordo anulare, ma ne vale sicuramente la pena.
Stracci antrodocani
Nel corso dell’anno trovate veramente di tutto, dalla frutta di stagione alla salsicce, alle castagne, i vari tagli di carne alla brace, il pesce e le vongole sul litorale romano, dalla polenta ad ogni tipo di pasta "fatta in casa". In questo periodo tra caldo e afa estiva abbiamo trovato e selezionato alcune sagre che sembravano più curiose ed interessanti. Buon appetito.
Sagra della PanontaRiano (Rm) - dal 4 al 7 agosto
La Panonta è un piatto tipico del centro Italia (Abruzzo, Molise e Lazio) composto principalmente da pane unto nell’olio delle frittura di pancetta o guanciale, oppure fritto dorato con l’uovo e il baccalà. La sagra di Riano è abbastanza recente (2011) ma per i più golosi vale sicuramente il viaggio.
Per informazioni:
www.sagradellapanonta.it
Sagra dei SagnozziRiofreddo (Rm) - 13 agosto
Qui parliamo davvero di tradizione e semplicità, Acqua farina e un sugo semplice, fanno dei "Sagnozzi" una delle mille paste artigianali della tradizione romana. Una Sagra giunta alla ventiduesima edizione, garanzia di autenticità, gusto e sapore.
Per informazioni:
www.prolocoriofreddo.it
Rane
Sagra delle PappardelleCanale Monterano (Rm) - dall'11 al 13 agosto
Mettete insieme il cinghiale, lepre, funghi porcini e sugo ed ecco che avrete il piatto principale per il piatto di pappardelle, piatto tipico delle cucina romana (e non solo) e cuore pulsante dell’attivissimo comune romano.
Sagra delle "stracci" antrodocaniAntrodoco (Ri) - dal 5 al 6 agosto
“Stracci oh, stracci ah, so davero 'na bonta, Stracci oh, stracci ah, te fau propiu reffiatà”. Questa è la frase dialettale con la quale Antrodoco annuncia l’arrivo di una delle sagre più seguite e conosciute della zona. È vero, siamo usciti di provincia, siamo in zona reatina, ma siamo anche alla 55ª edizione della "Sagra degli stracci" e non potevamo non segnalare queste particolari crespelle arrotolate, cotte al forno e ripiene di sugo di carne, salsa di pomodoro e formaggi: una ricetta molto simile ai cannelloni (ma non lo dite in giro per il paese), ma completamente diversa nel contenuto.
Per informazioni:
www.prolocorioantrodoco.itSagra della rana e del fagiolo reginaAgosta (Rm) - dal 12 al 13 agosto
Qui siamo nella vera tradizione agricola, quella contadina, profonda e storica di quando si mangiava "quello che c’era" - quindi cosce fritte di rane, frittata di rane, fagiolata in tutte le salse e ovviamente buon vino. Non storcete il naso, le rane sono molto meglio di come le dipingono.
L’ultimo consiglio è sempre quello di verificare prima di muoversi gli orari e gli indirizzi (anche per motivi di parcheggio). Segnaliamo infine che proprio parlando di tradizione e sagre da quasi un anno, Roma, Rieti e tutto il Lazio (ma non solo) ha perso la Sagra dell’Amatriciana, della Gricia, della pasta del Vergaro di Accumoli e molte altre che ovviamente, speriamo tornino presto.