Il tè giallo, tra le varietà più rare e affascinanti della cultura cinese, è al centro del nuovo episodio di Gocce di Tè, la rubrica ideata da Accademia Ferri 1905 in collaborazione con Italia a Tavola. Un progetto che promuove la conoscenza e l’approfondimento del mondo del tè attraverso contenuti tematici e divulgativi.

Il tè giallo
Per questa puntata, torna ospite Livio Zanini, professore ed esperto di cultura del tè, che accompagna alla scoperta di questa preziosa tipologia, coltivata solo in alcune regioni della Cina. L’incontro si svolge nella prima stanza da tè di Vicenza, uno spazio dedicato alla degustazione consapevole e alla diffusione della cultura del tè.
Le caratteristiche del tè giallo: eleganza e lentezza
A distinguere il tè giallo è il suo processo di lavorazione lento e meditativo, che lo differenzia nettamente dalle altre tipologie. Dopo una prima fase di tostatura in padella, le foglie vengono sottoposte a un particolare procedimento di “ingiallimento” sotto panni umidi, che favorisce lo sviluppo di aromi morbidi, eleganti e leggermente tostati.
Come spiega Livio Zanini: «I tè gialli rappresentano una delle sei macro-categorie in cui vengono classificati i tè cinesi. La loro lavorazione è simile a quella dei tè verdi, ma con una differenza sostanziale: dopo la tostatura in padella, le foglie non vengono immediatamente asciugate, bensì lasciate riposare mantenendo calore e umidità residue per alcune ore. Questo passaggio, noto come “ingiallimento”, è ciò che conferisce al tè giallo le sue peculiarità».

Livio Zanini e Albino Ferri
Il processo avviene in apposite pentole wok, analogamente ai tè verdi, ma si distingue per un tempo di lavorazione più lungo. «I tempi di permanenza con calore e umidità possono variare», aggiunge Zanini, «ma sono sempre superiori a quelli dei tè verdi. Questo permette lo sviluppo di aromi più maturi, spesso con note che ricordano il fieno o la paglia, al posto dei tipici sentori vegetali freschi».
In tazza: aromi maturi e sentori di fieno
In fase di degustazione, il tè giallo può offrire sensazioni differenti, a seconda del grado di ingiallimento ottenuto durante la lavorazione. «Alcuni tè gialli mostrano un ingiallimento molto lieve», prosegue Zanini, «e possono risultare quasi indistinguibili dai tè verdi. Altri, invece, manifestano sentori più evidenti, con un profilo olfattivo e gustativo più morbido, maturo e avvolgente». Un tè dal gusto delicato, ma capace di raccontare storie antiche e raffinate, apprezzato da cultori ed esperti per la sua complessità aromatica.
Per informazioni: www.ferridal1905.com